Il congedo paternità sarà istituito anche in Svizzera?
La Svizzera ha l'opportunità di recuperare il ritardo sulla politica familiare, introducendo un congedo di paternità di due settimane. L'elettorato elvetico è chiamato alle urne il 27 settembre per esprimersi su un progetto ritenuto troppo timido dalla sinistra e troppo costoso da una parte della destra.
Un congedo di maternità di 14 settimane è stato introdotto in Svizzera nel 2005. Ma per i padri non è previsto nulla a livello nazionale. Alcune aziende e contratti collettivi di lavoro accordano un congedo di paternità, ma la maggior parte degli uomini ha diritto a un solo giorno alla nascita di ogni figlio. La Svizzera si colloca così in coda tra i Paesi OCSE in termini di congedo parentale.
Il popolo svizzero deve decidere se colmare questa lacuna il 27 settembre: vota sull’introduzione di un congedo paternitàCollegamento esterno di due settimane, da prendere entro sei mesi dalla nascita di ogni figlio. Esso verrebbe pagato attraverso le indennità per perdita di guadagno (IPGCollegamento esterno), come il congedo maternità. Le IPG sono finanziate attraverso i prelievi salariali, pagati metà ciascuno dal datore di lavoro e dal dipendente. Un neo-padre riceverebbe l’80% del suo reddito medio per 14 giorni, ma al massimo di 196 franchi al giorno.
Un processo lento
In Svizzera, il congedo maternità ha impiegato 50 anni per concretizzarsi ed anche il principio del congedo paternità ha richiesto parecchio tempo per convincere il mondo politico elvetico. Una moltitudine di proposte è stata sottoposta al parlamento negli ultimi quindici anni: tutte sono state respinte. L’impulso per il cambiamento di rotta è venuto da un’iniziativa popolareCollegamento esterno lanciata nel 2016 da sindacati, partiti di sinistra e diverse associazioni attive nei settori dell’uguaglianza, della famiglia e della gioventù.
Altri sviluppi
“Tante cose che non si potranno mai più recuperare”
Il testo che proponeva di introdurre quattro settimane di congedo paternità non ha convinto il parlamento, ma lo ha indotto ad elaborare un controprogettoCollegamento esterno indiretto per soddisfare parzialmente la richiesta dei promotoriCollegamento esterno dell’iniziativa. Le due Camere alla fine hanno raggiunto un’intesa: hanno deciso di modificare la Legge sulle indennità per perdita di guadagno e d’introdurre un congedo paternità di due settimane. E questo nonostante l’opposizione del governo svizzero, che avrebbe preferito sviluppare l’offerta di accoglienza extra-familiare e parascolastica.
Soddisfatto del fatto che il principio del congedo paternità fosse sostenuto dal parlamento e considerando che costituisse già “un primo piccolo passo nella giusta direzione”, il comitato promotore ha deciso di ritirare la sua iniziativa popolare, a condizione che il controprogetto sia realmente attuato. Con questo ritiro, le due settimane di congedo paternità avrebbero potuto essere istituite rapidamente, dal 2021, senza passare per un voto popolare.
Lancio di un referendum
Ma degli strenui oppositori al principio del congedo paternità hanno impugnato il referendum, affinché il popolo svizzero possa votare su questo argomento. Il comitato referendarioCollegamento esterno è riuscito a raccogliere le 50’000 firme necessarie per portare il quesito alle urne.
Questo comitato è composto principalmente di imprenditori e membri dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), nonché di alcuni liberali radicali (PLR, destra liberale). La stragrande maggioranza proviene da cantoni di lingua tedesca. Le sezioni dei cantoni latini dell’UDC hanno rifiutato di sostenere il referendum e hanno annunciato di essere favorevoli alle due settimane di congedo paternità.
I promotori del referendum denunciano principalmente i costi generati dal congedo paternità. Non vogliono un aumento dei prelievi sui salari e giudicano che le piccole e medie aziende soffriranno particolarmente di questo nuovo vincolo. Il comitato si rammarica inoltre dell’introduzione di un’assicurazione sociale supplementare, dal momento che il finanziamento di altre istituzioni, come l’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) non è garantito a lungo termine. Sostiene inoltre che “madri e padri devono decidere in merito alle proprie responsabilità e in base ai loro bisogni come far custodire propri figli”.
Superare lo scoglio
Per la maggioranza del parlamento, l’attuale disciplinamento non corrisponde più alle esigenze della nuova generazione ed è ora che la Svizzera recuperi il ritardo in questo campo. “I padri non vogliono essere assistenti o apprendisti nelle loro famiglie”, ha sottolineato il deputato socialista (PS, sinistra) Adrian Wütrich.
Voto finale in parlamento sul congedo paternità:
Consiglio nazionale: 129 per, 66 contro (58 UDC e 8 PLR), 2 astenuti (UDC);
Consiglio degli Stati: 31 per, 11 contro (6 PLR e 5 UDC), 3 astenuti (1 PPD, 1 PBD, 1 UDC).
Per il comitato di sostegno al congedo paternità, questo è un primo passo verso una maggiore uguaglianza tra uomini e donne, con una migliore distribuzione del lavoro retribuito e non retribuito. Le PMI ne trarrebbero beneficio in quanto i costi sarebbero ripartiti tra tutte le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, e tutti i dipendenti. Inoltre, il comitato ritiene che il congedo di paternità andrebbe a beneficio dell’economia svizzera attirando personale altamente qualificato e facilitando il ritorno delle donne sul mercato del lavoro.
E dopo?
Se le due settimane di congedo paternità fossero accettate nel voto popolare del 27 settembre, potrebbero entrare in vigore rapidamente. Se fossero rifiutate, il comitato d’iniziativa potrebbe in teoria riattivare quest’ultima, che prevede quattro settimane di congedo paternità, ed esigere una votazione popolare sul loro testo. Tuttavia, i promotori dell’iniziativa hanno già indicato che ora intendono impegnarsi per un più ampio progetto di congedo parentale.
Con l’adozione di un congedo di paternità di due settimane, la Svizzera sarebbe ancora tra gli ultimi nel confronto con gli altri Paesi OCSE. In Svizzera vigerebbe così lo stesso numero di giorni di congedo paternità dell’Estonia, della Gran Bretagna e della Polonia.
Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi
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