Gli svizzeri aprono la porta ai detective sociali
Le cittadine e i cittadini svizzeri si sono schierati nettamente a favore dell'impiego di investigatori privati da parte delle assicurazioni sociali. Quasi due votanti su tre, il 64,7% dei votanti, hanno approvato le basi legali per la sorveglianza di assicurati sospettati di abusare delle prestazioni. Solo i cantoni di Ginevra e Giura respingono la proposta.
Tutto come previsto dai sondaggi: un’ampia maggioranza di votanti ha deciso di dare fiducia alle assicurazioni sociali e di votare sì a una revisione di legge che permetterà l’impiego di detective privati per sorvegliare assicurati su cui gravano sospetti concreti di aver ottenuto illecitamente delle prestazioni.
Il 64,7% dei votanti si espresso a favore della nuova legge. Solo due cantoni della Svizzera francese, Ginevra e Giura, hanno dato ragione ai promotori del referendum. In generale il sostegno alla base legale per la sorveglianza degli assicurati è tuttavia meno netto nella parte francofona del cantone rispetto alla parte di lingua tedesca e italiana.
Il servizio della Radiotelevisione svizzera:
Regole per i detective
La revisione della legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali (LPGA) prevede che detective incaricati dalle assicurazioni possano osservare gli assicurati su cui grava un sospetto di abuso se questi si trovano per strada, in un bar, in un parco o in un altro luogo accessibile al pubblico. Potranno inoltre tenerli d’occhio se sostano in un luogo liberamente visibile da un luogo accessibile dal pubblico, per esempio su un balcone o un giardino non riparato da sguardi esterni.
L’investigatore avrà anche la facoltà di scattare delle foto o registrare delle voci, purché non utilizzi apparecchi che aumentano le sue capacità percettive, quali teleobiettivi, visori notturni e microfoni direzionali (almeno secondo le rassicurazioni del Consiglio federale). Se vorrà localizzare l’assicurato, potrà far uso di ausili tecnici, quali per esempio un localizzatore GPS, ma solo se otterrà l’autorizzazione di un giudice.
Berset: “Osservazioni solo in casi eccezionali”
Secondo il presidente della Confederazione e ministro dell’interno Alain Berset, il chiaro sì all’impiego di detective non significa che questi abbiano piena libertà di manovra: “Le osservazioni saranno ordinate solo in casi eccezionali.”
Le assicurazioni sociali possono ricorrere alle misure di sorveglianza solo “come ultima risorsa” ha detto Berset in conferenza stampa. Le osservazioni devono essere decise “in modo restrittivo e con responsabilità”, la sfera privata va sempre protetta. L’ampio consenso alla revisione dimostra secondo il presidente della Confederazione che la popolazione vuole assicurazioni sociali affidabili. E di questa affidabilità fa parte anche la possibilità di verificare chi ha diritto alle prestazioni.
Il Consiglio federale ha fatto sapere già all’inizio di novembre come vuole regolare i dettagli della legge. La bozza di ordinanza è in consultazione fino al 21 dicembre. Il governo punta a una rapida entrata in vigore.
“Ci rivediamo a Strasburgo”
Il chiaro sì alla base legale per la sorveglianza degli assicurati non segna la fine del dibattito, ha però chiarito la consigliera nazionale Lisa Mazzone. Per la verde ginevrina, il risultato è un segnale inquietante: “Prendersela con i presunti imbroglioni: questo discorso scalcagnato continua a generare consensi”, ha detto Mazzone ai microfoni della radiotelevisione pubblica svizzera RTS.
“Dobbiamo vegliare affinché la sfera privata delle persone che non hanno nulla da rimproverarsi sia protetta”, ha indicato la deputata socialista lucernese Priska Birrer-Heimo. L’avvocato Philipp Stolkin, membro del comitato referendario, ritiene probabile che le persone interessate ricorrano nuovamente alla Corte europea dei diritti umani (Cedu) per far valere il loro diritto alla protezione della sfera privata.
Un’opinione condivisa dalla deputata socialista vodese Ada Marra, che su Twitter ha invitato chi è “sorvegliato abusivamente” a ricorrere presso la Cedu:
Heureusement que la convention européenne des droits de l'homme n'a pas été dénoncée car elle servira pour les assurés abusivement surveillés. #IADHnonCollegamento esterno #surveillanceCollegamento esterno
— Ada Marra (@ada_marra) 25 novembre 2018Collegamento esterno
La genesi della revisione di legge
Nel recente passato, la Suva e l’Assicurazione invalidità (AICollegamento esterno) hanno fatto ricorso sistematicamente a misure di sorveglianza per lottare contro possibili abusi. Nell’ottobre del 2016Collegamento esterno la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha però ritenuto che le compagnie di assicurazione infortuni non disponessero di una base giuridica sufficiente per osservare in segreto gli assicurati. La Suva ha perciò sospeso immediatamente le osservazioni. Più tardi, in seguito a un parere del Tribunale federale, anche l’AI ha messo fine alle attività di sorveglianza.
La sospensione delle osservazioni ha indotto il Consiglio federale e il Parlamento a intervenire. Ritenendo urgente fornire basi giuridiche per le attività di sorveglianza, la maggioranza parlamentare ha deciso di scorporare da una più ampia revisione delle LPGA, già avviata dal governo, gli articoli relativi alle osservazioni e di trattarli in maniera prioritaria. Nel marzo 2018 entrambe le camere del parlamento hanno approvato la revisione ad ampia maggioranza.
+ Il testo della leggeCollegamento esterno
Le nuove norme non riguardano solo l’AI e la Suva, ma tutte le assicurazioni sociali sottoposte alla LPGA, vale a dire anche l’AVS, l’Assicurazione disoccupazione e le assicurazioni malattia obbligatorie. Ciò significa che potenzialmente concernono quasi tutte le persone che vivono in Svizzera. Ne sono esclusi invece l’aiuto sociale, di competenza di cantoni e comuni, e la previdenza professionale.
Punti controversi
Sebbene il principio della lotta agli abusi nelle assicurazioni sociali sia indiscusso, esponenti della sinistra hanno fortemente criticato in parlamento la revisione, ritenuta sproporzionata e lesiva dei diritti fondamentali e della sfera privata degli assicurati. La legge, approvata in tutta fretta, terrebbe conto esclusivamente degli interessi degli assicuratori e creerebbe un clima di sospetto generalizzato verso gli assicurati.
Gli oppositori hanno biasimato in particolare il fatto che la revisione della LPGA permetta agli assicuratori di disporre osservazioni senza dover ricorrere all’autorizzazione di un tribunale. Ritengono inoltre che le nuove norme conferiscano agli assicuratori competenze più ampie di quelle della polizia.
Il Codice di procedura penale (CCPCollegamento esterno) permette alla polizia di svolgere osservazioni in un luogo accessibile al pubblico senza autorizzazione da parte di un tribunale, ma non menziona, a differenza della revisione della LPGA, la possibilità di sorvegliare da un luogo accessibile al pubblico una persona che si trova in un luogo liberamente visibile.
Secondo l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UfasCollegamento esterno), la giurisprudenza del Tribunale federale conferisce però le stesse prerogative anche alla polizia, sebbene non siano menzionate esplicitamente del CCP. Resta il fatto che la revisione della LPGA accorda a detective privati prerogative perlomeno analoghe a quelle della polizia.
Sempre basandosi sulla giurisprudenza, l’Ufas smentisce inoltre l’ipotesi che tra “luoghi liberamente visibili” vi siano anche locali interni alla casa, come invece paventato dagli oppositori. Soggiorni, camere da letto e rampe delle scale rientrerebbero nella sfera privata protetta e non potrebbero essere sorvegliati dai detective al soldo delle assicurazioni.
L’Ufas assicura infine che la revisione della LPGA non permette ai detective l’impiego di droni, visori notturni, camere a infrarossi, telescopi e microspie, anche se la loro esclusione non è formulata esplicitamente dalla legge, ma deve essere desunta dalla sistematica legale, in particolare dalle analogie con il CCP, e dalle dichiarazioni del Consiglio federale durante l’iter legislativo.
Per questo alcuni sostenitori del referendum, soprattutto quelli provenienti da ambienti liberali, critica anche la formulazione poco felice della legge e teme che il dibattito sui punti controversi prosegua in tribunale.
Referendum
Il referendum contro la nuova base legale per l’osservazione degli assicurati era stato lanciato da un piccolo gruppo di cittadini, tra cui la scrittrice Sibylle Berg, il giovane attivista socialista Dimitri Rougy e l’esperto di sicurezza informatica Hernani Marques.
Inizialmente i partiti che in parlamento si erano opposti alla revisione, Partito socialista e Verdi, avevano rinunciato a ricorrere allo strumento referendario, considerando che condurre una campagna sul tema degli abusi nelle assicurazioni sociali sarebbe stato difficile.
Contro la revisione della LPGA si è schierato anche un comitato liberale, di cui fanno parte esponenti dei Giovani liberali radicali, dei Verdi liberali e del Partito popolare democratico.
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