Prezzi della sanità hanno frenato l’inflazione negli ultimi anni

Paradosso sanità in Svizzera: i costi delle prestazioni del settore sono scese negli ultimi anni, con un effetto frenante sull'inflazione e quindi - indirettamente - sulla crescita dei salari, mentre nel contempo esplodevano i premi dell'assicurazione malattia.
(Keystone-ATS) La considerazione emerge sulla base di un’analisi del servizio di confronti internet Comparis, che ha calcolato il rincaro sull’arco di quattro anni, fra il gennaio 2021 e il gennaio 2025. I prezzi di alcuni prodotti sono aumentati in modo significativo: fra questi possono essere annoverati il trasporto aereo (+59,3%), l’energia per il riscaldamento (+52,5%), l’elettricità (+38,2%), i grassi e gli oli commestibili (+27,6%), lo zucchero (+26,6%) e i carburanti (+18,0%).
In contro tendenza si sono però mossi invece i costi della sanità, che si sono contratti dell’1,9%. Il motivo è stato il calo dei prezzi del materiale sanitario (-17,7%), delle analisi di laboratorio (-9,9%), dei farmaci (-9,4%), nonché degli occhiali e delle lenti a contatto (-2,2%). Le tariffe delle delle prestazioni mediche (+0,4%), delle prestazioni ospedaliere stazionarie (+1,5%) e delle prestazioni odontoiatriche (+3,9%) sono da parte loro salite in modo relativamente moderato: solo gli apparecchi acustici e altri ausili medici (+8,5%) hanno registrato una notevole progressione.
“Il calo dei prezzi di beni e servizi sanitari ha causato un effetto frenante sull’inflazione negli ultimi quattro: senza di essi il rincaro sarebbe stato più alto”, afferma Dirk Renkert, esperto Comparis in finanze, citato in un comunicato. La percentuale riguardante la sanità nel paniere tipo dell’indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Ufficio federale di statistica (UST) è infatti quasi del 16%.
Come noto del paniere non fanno invece parte i premi delle casse malati. Ma come spiegare il loro forte aumento, visto il calo – almeno in parte – delle tariffe? “Il motivo: l’importo dei premi non dipende solo dai prezzi, ma anche in modo determinante dalle quantità richieste”, puntualizza Renkert.