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Cosa è rimasto dell’Expo nazionale del 1964?

trenino
La "Monorail" portava il pubblico attraverso il sito dell'Expo. Eth-Bibliothek Zürich, Bildarchiv / Fotograf: Comet Photo Ag (Zürich) / Com_C12-229-024 / Cc By-Sa 4.0


Suoni futuristici, progresso tecnico e censura politica. Le tracce di Expo 64 si trovano anche nel presente. Tre delle principali attrazioni dell'epoca affascinano ancora oggi.

“Sulla terra e sull’acqua, essere lo specchio della patria” era l’obiettivo dell’Expo 64, secondo il suo stesso statuto. Oltre 12 milioni di visitatori e visitatrici si recarono a Losanna nell’estate del 1964.

Una composizione per macchine

I primi anni Sessanta sono considerati un’epoca d’oro. Il Paese stava vivendo un boom economico e una prosperità di massa. Il musicista Rolf Liebermann fornì uno sguardo ironico al miracolo economico svizzero.

Nella sua “Simphonye des Echanges” (“Sinfonia degli scambi”), composta per l’Expo, cercò di richiamare alla mente il traffico merci e i flussi di denaro. Non erano degli strumenti musicali a suonare la “techno dell’esposizione nazionale”. Erano 156 macchine moderne che facevano funzionare apparecchiature normalmente usate in uffici, negozi e mezzi di trasporto. La sinfonia fu eseguita dal vivo, ma senza direttore d’orchestra. Le partiture erano state tradotte in linguaggio informatico su schede perforate.

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Il primo sottomarino da turismo

Anche il “Mésoscaph”, sviluppato dall’esploratore Jacques Piccard, fu una delle meraviglie tecnologiche presentate alla manifestazione. Durante l’Expo, 33’000 persone si sono immerse nelle profondità del lago Lemano con questo sottomarino.

La vista laggiù? “Una delusione”, riportò la Filmwochenschau nel 1964: “Persino i 18 riflettori non riescono a penetrare l’oscurità fangosa”.

L’inquinamento era già un problema all’epoca. Il figlio di Piccard, Bertrand, nel 2014 ha ricordato le motivazioni del padre: “Il suo obiettivo era quello di portare quante più persone possibile sott’acqua per sensibilizzarle alla tutela dell’acqua e dell’ambiente”.

Il gigante Gulliver censurato

Il gigante Gulliver si trovava al centro del sito. L’enorme personaggio fiabesco avrebbe dovuto sondare la psiche delle persone, proponendo loro di rispondere a un sondaggio provocatorio. Ma domande come “la Svizzera deve essere neutrale?” o “l’aborto deve essere legale?” erano troppo delicate per il Consiglio federale.

I questionari sono stati comunque proposti e diligentemente compilati. Ma si trattava di una versione annacquata. Un delegato da Berna aveva controllato, cancellato o riformulato ogni domanda. “Era un filtro politico, una vera e propria censura”, dice il sociologo René Levy che ai tempi visitò l’esposizione.

Il sondaggio non poteva nemmeno essere analizzato, tanto meno pubblicato. “La gente non era ancora abituata ai sondaggi d’opinione”, dice Levy. “I politici videro messa in discussione la loro sovranità interpretativa”.

Si possono ancora trovare tracce dell’Expo 64 a Losanna?

Come per altre esposizioni nazionali, la maggior parte delle attrazioni è stata smantellata nel 1964. Eppure, se si sa cosa cercare, si possono ancora vedere alcune tracce dell’Expo 64 sulle rive del lago.

Senza l’Expo, i parchi e il lungolago non esisterebbero nella loro forma attuale. Il terreno è stato scavato appositamente per l’esposizione nazionale. Per l’evento sono stati costruiti anche il teatro dell’architetto Max Bill, le piramidi nel parco e il trenino turistico “p’tit train”.

Tracce dell’Expo 64 nel resto della Svizzera

Altri oggetti dell’esposizione nazionale si trovano sparpagliati in tutto il Paese. La scultura “Eureka”, di Jean Tinguely, si trova a Zurigo dal 1967. La scultura “Rütlischwur”, di Werner Witschi, ha trovato una nuova casa a Flüelen. Un pezzo dell’Expo è persino appeso nella sala di preghiera dell’aeroporto di Zurigo: una campana che nel 1964 faceva parte di un carillon.

E il sottomarino di Piccard? Dopo il 1964 ha fatto il giro del mondo come nave da turismo e da ricerca. In seguito, si è arrugginito in Texas. È stato restaurato nel 2014 e ora è esposto al Museo dei trasporti di Lucerna.

Sottomarino e persona
Il sottomarino di Jacques Piccard è stato restaurato ed è esposto al Museo svizzero dei trasporti di Lucerna dal 2014. All’inaugurazione ha partecipato anche il figlio Bertrand Piccard. Keystone

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