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L’arte di Maeva Rubli per la sopravvivenza dei coralli del Mar Rosso

Maeva outside studio
Maeva Rubli, illustratrice e autrice. Thomas Kern / Swissinfo.ch

I coralli del Mar Rosso sono particolarmente resistenti al riscaldamento climatico, ma devono affrontare altre minacce, come l'inquinamento. Per sensibilizzare il pubblico sulla loro importanza, un'iniziativa svizzera ha dato l'impulso per l'organizzazione di un'esposizione ad Aqaba, in Giordania. Maeva Rubli, illustratrice attiva a Basilea, è tra gli artisti scelti per partecipare al progetto Voices of the Reef.

“La molecola d’acqua riflette su come l’essere umano faccia di tutto per ricreare ciò che continua a distruggere”.

La molecola d’acqua in questione è la protagonista di una storia particolare che comincia migliaia di anni fa e continua a svilupparsi tutt’oggi, a cavallo tra scienza, diplomazia e arte.

Ma andiamo con ordine.

La citazione è tratta da un libro, pensato per giovani e adulti, che esattamente un libro non è. È una storia illustrata attorno a cui si può camminare, esposta da giovedì 31 ottobre all’interno della fortezza di Aqaba, in Giordania.

Installazione artistica
L’installazione di Maeva Rubli è un racconto illustrato attorno a cui camminare. © Transnational Red Sea Center

È stata concepita dalla svizzera Maeva RubliCollegamento esterno, illustratrice e autrice attiva a Basilea. SWI swissinfo.ch l’ha incontrata poco prima della sua partenza alla volta di Aqaba, città in cui è ritornata per dare gli ultimi ritocchi alla sua opera, partecipare al vernissage dell’esposizione “Voices of the Reef” (“Voci della barriera corallina”) e tenere dei seminari artistici per studenti e studentesse della Scuola internazionale e dell’Università di tecnologia di Aqaba.

I coralli sono gli altri protagonisti della storia ed è per loro che l’esposizione – organizzata dal Museo nazionale di belle arti della Giordania – è stata creata, su iniziativa del Transnational Red Sea CenterCollegamento esterno (TRSC) del Politecnico federale di Losanna con il sostegno dell’ambasciata svizzera.

La resistenza dei coralli

Il TRSC da anni conduce un ambizioso progetto che intende far collaborare Governi, scienziati e scienziate dei Paesi che si affacciano sul Mar Rosso per studiare, capire e salvare i coralli di questo angolo di pianeta.

Una dozzina di anni fa, si è scoperto che in queste acque i coralli sono particolarmente resistenti all’aumento delle temperature – che fa sbiancare e morire quelli degli altri mari – al punto che la ricerca prevede che entro la fine del secolo le barriere coralline del Mar Rosso saranno le uniche ancora vive.

Maeva Rubli seeing life and colors underwater.
“Da bambina quando leggevo i libri nascondevo sempre le immagini, per lasciarmi guidare dalle mie sensazioni.” Thomas Kern / Swissinfo.ch

Si ipotizza che ciò sia dovuto al fatto che qui i coralli si siano diffusi migliaia di anni fa in periodi molto caldi e abbiano mantenuto nei loro geni questa particolare resistenza.

Ma se le alte temperature per loro non rappresentano un problema, lo stesso non si può dire di minacce come l’inquinamento o il semplice danneggiamento fisico. Parallelamente alla ricerca scientifica e agli sforzi diplomatici, di cui SWI swissinfo ha già scritto, per salvare questi coralli ora si ricorre anche all’arte. La speranza è riuscire a sensibilizzare il pubblico sulla loro importanza ecologica (le barriere coralline sono alla base di un ecosistema che sostenta innumerevoli esseri viventi) ma anche economica, poiché la bellezza delle barriere è un motore non indifferente per l’industria del turismo.

Maeva Rubli, assieme a 10 altre artiste e artisti giordani, ha partecipato a una “residenza immersiva” – in tutti i sensi – lo scorso maggio ad Aqaba. Con scienziate e scienziati del posto, hanno osservato questi ecosistemi da vicino, immergendosi con bombole e muta. È stata poi loro data carta bianca per preparare un’opera in vista dell’esposizione.

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Le immagini che Maeva Rubli ha creato sul suo piccolo quaderno sono la bozza e la versione in miniatura del lavoro finito esposto ad Aqaba. Thomas Kern / Swissinfo.ch

Come una gocciolina

“Ho trascorso molto tempo facendo domande, raccogliendo risposte e mettendo tutto insieme in un quaderno. E ho parlato non solo con gli scienziati, ma con tutti i tipi di persone che ho potuto incontrare. Altre volte e ho semplicemente osservato, a lungo, in silenzio”, racconta Rubli.

L’idea iniziale era creare un reportage visuale sul lavoro del TRSC, con la stessa metodologia scientifica, ma l’esperienza l’ha invogliata a raccontare in modo più poetico, dando forma alle emozioni che ha provato durante la residenza, ovvero: “Essere in un Paese a cui non appartengo, sentirmi straniera, cercando di trovare dei legami in tutte queste grandi contraddizioni, ecologiche ed economiche”.

Tutto questo l’ha fatta pensare a una gocciolina d’acqua che si ritrova nel mare, in aria, sul terreno. Si sente insignificante, ma può incontrare tutti, parlarci e porre domande. “Mi sentivo così. Ero in mezzo a qualcosa su cui non avevo controllo, ma che potevo semplicemente attraversare. Ho quindi tentato di trasformare tutto ciò nel mio un progetto”.

Il viaggio della gocciolina (che nell’opera finita si è trasformata in molecola) inizia dove finisce, passando per città, bottiglie, barriere coralline (ovviamente) e anche negli occhi di un anziano, ponendo sempre la stessa domanda:

“Chi sei?”, chiede la molecola.

“La mia famiglia vive da molto tempo in riva al mare.

Mio padre era un pescatore, ma la pesca non è più redditizia.

Così guido i turisti alla scoperta dei coralli.

I coralli sono la nostra ricchezza, ci sostengono.

Oggi tutto è cambiato.

Mi sento uno straniero nella mia città.

E non riconosco il mare.

Ma conservo la speranza che, prendendoci cura della nostra città e del mare, possiamo ripristinare il legame che avevamo un tempo.”

Con il sospiro dell’anziano, la molecola scorre giù dalla sua guancia.

Illustrazione spiaggia
Maeva Rubli

L’esposizione “Voices of the Reef” è stata inaugurata il 31 ottobre e proseguirà fino al 12 dicembre 2024 presso la fortezza di Aqaba, in Giordania. Nell’aprile del 2025 si sposterà nella capitale Amman mentre un secondo gruppo di artiste e artisti parteciperà alla residenza immersiva in vista di una seconda esposizione. E così via, fino a quando resteranno coralli da proteggere.

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