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Oggi in Svizzera – speciale votazioni

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

Anche se è stata una domenica di votazioni “leggera” rispetto al solito, con un solo tema federale in programma, la sconfitta subita dall’iniziativa per la responsabilità ambientale è stata molto pesante.

Nel nostro bollettino speciale, l’analisi della politologa Cloé Jans.

È stata una giornata storta anche per le iniziative di livello cantonale: l’estensione del diritto di voto a partire dai 16 anni a Lucerna e l’introduzione del salario minimo a Soletta e Basilea-Campagna non hanno superato lo scoglio delle urne. Anche l’iniziativa solare bernese è stata bocciata, ma il controprogetto elaborato dalle autorità è stato approvato.

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manifesti
Keystone / Salvatore Di Nolfi

L’iniziativa per la responsabilità ambientale dei Giovani Verdi ha subito oggi una sconfitta ancor più sonora di quanto prevedessero i sondaggi. Il 69,8% del popolo ha scritto “no” sulla scheda di voto.

La proposta chiedeva di aggiungere alla Costituzione un articolo che avrebbe obbligato l’economia nazionale a evolversi nel rispetto dei limiti planetari. Il testo non proponeva misure concrete, ma esortava le autorità a trovarne, purché fossero “socialmente accettabili”.

Il “no” di domenica è stata una vittoria per chi “difende lo status quo” e ignora gli avvertimenti del mondo scientifico, si legge in un comunicato della sezione giovanile del partito ecologista. “Ancora una volta, la retorica allarmistica dei partiti borghesi e degli ambienti economici ha avuto il suo effetto”.

Secondo i sondaggi SSR svolti prima del voto, la maggioranza della popolazione svizzera condivide l’idea alla base dell’iniziativa, ovvero la necessità di preservare le risorse del nostro pianeta. Tuttavia, le argomentazioni del campo del “no” secondo cui la soluzione proposta dai Giovani Verdi avrebbe minacciato la prosperità svizzera e aumentato il costo della vita sembrano aver fatto breccia.

La cittadinanza “non ha voluto guidare il Paese contro un muro”, ha detto la direttrice di economiesuisse Monika Rühl commentando il risultato. Il popolo svizzero “vuole soluzione pragmatiche”, ha aggiunto, sottolineando che la protezione climatica resta un tema importante a cui le aziende devono pensare sul lungo termine.

  • Il nostro articolo sulla votazione federale di domenica
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Collage in cartone mondo e orologio in strada
Keystone / Peter Schneider

La politologa Cloé Jans analizza il risultato della votazione federale odierna, affermando che il 30% di voti favorevoli rappresenta comunque un risultato “rispettabile”, poiché la base rosso-verde si è ben mobilitata a favore del testo. Tuttavia, per un vero successo, sarebbe stato necessario riuscire a convincere al di fuori di queste cerchie.

Per riuscire, le iniziative ambientali devono ambire al sostegno degli ambienti rurali e conservatori, il che non è successo oggi, sottolinea Jans. La proposta dei Giovani Verdi ha seguito lo schema abituale per le votazioni su queste tematiche: il problema ecologico è ampiamente riconosciuto, ma quando viene avanzata una proposta per risolverlo il sostegno cala rapidamente.

La maggior debolezza dell’iniziativa sono stati i suoi contenuti utopici, che l’opposizione ha saputo mettere in luce affermando che sarebbero stati impossibili da attuare in tempi brevi, dice la politologa.

A sfavore ha giocato anche il contesto, in cui le preoccupazioni ecologiche della popolazione sono state in gran parte soppiantate da inquietudini di ordine geopolitico ed economico. Anche il fatto di essere l’unico tema in votazione non ha aiutato, poiché in questi casi l’affluenza alle urne tende a essere piuttosto bassa.

installazione pannello solare
Keystone / Salvatore Di Nolfi

L’iniziativa solare bernese, il salario minimo a Basilea-Campagna e Soletta e l’estensione del diritto di voto a partire dai 16 anni a Lucerna non hanno trovato il sostegno popolare. Una panoramica delle principali votazioni cantonali.

Il popolo bernese ha bocciato oggi l’iniziativa dei Verdi che chiedeva di introdurre l’obbligo di installare pannelli solari su tetti e facciate dei nuovi edifici e di equipaggiare in questo modo entro il 2040 tutti gli edifici adatti già esistenti. Il controprogetto elaborato dal Parlamento cantonale, invece, è stato approvato. Esso prevede il ricorso all’energia solare solo sui tetti degli edifici nuovi. Nessun vincolo, invece per quelli esistenti.

Un salario minimo di 22 franchi all’ora a Basilea Campagna e di 23 a Soletta: lo chiedevano due iniziative popolari che sono state affossate questa domenica. Al momento, in Svizzera, un salario minimo a livello cantonale è previsto a Ginevra, Neuchâtel, Giura, Basilea Città e Ticino. Un’iniziativa in tal senso è stata presentata nel Canton Friburgo.

I e le 16enni lucernesi non potranno dire la loro durante le votazioni cantonali e comunali. Il popolo del Cantone della Svizzera centrale ha infatti respinto l’iniziativa che chiedeva una tale estensione dei diritti democratici. Lucerna si aggiunge così alla lunga lista di Cantoni in cui una simile proposta non ha trovato il sostegno dell’elettorato. Resiste come unica eccezione Glarona dove, nel 2007, la LandsgemeindeCollegamento esterno aveva detto “sì” al diritto di voto dai 16 anni.

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