Oggi in Svizzera
Cari svizzeri e care svizzere all'estero,
la Svizzera sta davvero cambiando. Sarà l’esprit du temps. Questa sera ci sarà la massima allerta a Berna per l'ennesima manifestazione contro l'estensione del certificato Covid non autorizzata. Sebbene i principali gruppi di protesta abbiano rinunciato all'appuntamento, nel dubbio il Municipio ha deciso comunque di blindare la città. Protetto soprattutto Palazzo federale, sede delle due camere del Parlamento.
La decisione del comandante della polizia Stefan Blättler (prossimo a diventare Procuratore generale della Confederazione) è ad ogni modo emblematica di come la tensione generatasi attorno agli ultimi provvedimenti anti-Covid non sia scemata. Anzi.
Io da vaccinato me ne sto tranquillo a casa. A voi invece auguro una buona lettura.
La Catena della Solidarietà compie 75 anni. Dal 1946 a oggi, ha raccolto e donato quasi 2 miliardi di franchi.
Tutto nasce il 26 settembre 1946. Per alleviare le sofferenze causate dalla Seconda Guerra Mondiale, due radiofonici di Losanna, Jack Rollan e Roger Nordmann, lanciarono su Radio Sottens il primo appello a favore dei bambini che soffrivano. Poco dopo nacque la loro prima trasmissione: la “Chaîne du Bonheur”, in italiano appunto “Catena della solidarietà”.
Da allora, in 75 anni, attraverso la generosità dei cittadini, ha potuto effettuare donazioni per quasi due miliardi di franchi, che hanno finanziato 5’097 progetti nella Confederazione e all’estero. Una grossa parte degli aiuti finanziari è stata utilizzata per la ricostruzione dopo terremoti, uragani e altre catastrofi naturali.
Si ricorda in particolare la solidarietà della popolazione elvetica a favore delle persone colpite dallo tsunami nel Sud-est asiatico: si è trattato della più grande raccolta fondi, in cui si sono raggiunti 227 milioni di franchi. Per il 75esimo anniversario, fra il 12 e il 17 dicembre verrà organizzata una settimana della solidarietà con una giornata nazionale di raccolta fondi per bambini bisognosi.
- Tutto sulla storia e le attività della Catena della Solidarietà nell’infografica delle mie colleghe Pauline Turuban e Céline Stegmüller su swissinfo.ch.
- L’anniversario ricordato dal Corriere del TicinoCollegamento esterno e da ticinonews.chCollegamento esterno.
- Il portale ufficiale della Catena della SolidarietàCollegamento esterno e il comunicato stampa della SRG-SSRCollegamento esterno.
Altri sviluppi
Il Parlamento ha dato il via libera a un credito di 2,3 miliardi di franchi per l’esercito.
Il credito accettato oggi in via definitiva – inferiore di 400 milioni rispetto allo scorso anno – è così suddiviso: 854 milioni per il programma d’armamento, 772 milioni per l’acquisto di materiale destinato all’esercito e 628 milioni per gli immobili del Dipartimento della difesa.
Il messaggio del governo, per la prima volta, illustra anche l’impatto ecologico degli acquisti previsti e dei lavori da eseguire per migliorare il bilancio ambientale degli immobili. A tale proposito, la consigliera federale Viola Amherd ha sottolineato che le forze armate si sono poste l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2030 rispetto al 2001.
Leggendo qua e là il messaggio, si scopre anche che in questi 2,3 miliardi di franchi sono compresi, tra l’altro, 51 milioni per l’acquisto di simulatori per le armi multiuso a spalla, 360 milioni per nuovi veicoli per lo spostamento della truppa e 120 milioni per l’equipaggiamento di protezione contro le armi nucleari, biologiche e chimiche.
- La notizia ripresa da tio.chCollegamento esterno.
- Il messaggioCollegamento esterno del Consiglio federale con la richiesta del credito di 2,3 miliardi di franchi.
- Se vi interessa il tema legato all’esercito, ecco il portale di quello svizzeroCollegamento esterno.
La pandemia sarà conclusa tra un anno. Parola del CEO di Moderna, Stéphane Bancel.
L’ottimismo dell’imprenditore francese è dovuto al fatto che entro la metà del 2022, ci saranno abbastanza dosi per vaccinare tutti sul pianeta. Nel frattempo, come ha spiegato Stéphane Bancel, Moderna sta lavorando per sviluppare un richiamo annuale che copre tutte le malattie respiratorie virali, grazie alla tecnica dell’RNA messaggero.
Questa tecnica avrebbe infatti un enorme potenziale: saranno possibili combinazioni di vaccini contro i coronavirus e i virus dell’influenza. In poche parole, i pazienti, con una sola iniezione, sarebbero protetti contro diversi virus. Ogni anno il vaccino verrebbe adattato ai nuovi ceppi influenzali. Questi vaccini combinati dovrebbero essere sul mercato nel 2023.
Da ultimo, Moderna vuole rafforzare la sua sede a Basilea. Attualmente ci lavorano 50 persone. Già entro la fine di quest’anno, i dipendenti dovrebbero raddoppiare e l’anno prossimo triplicare. Come ha ricordato Stéphane Bancel, non è facile reclutare rapidamente personale qualificato in Europa. Anche a Basilea, città della chimica e della farmaceutica.
- La notizia ripresa da tio.chCollegamento esterno.
- La lieta novella anche su blue NewsCollegamento esterno.
- La RegioneCollegamento esterno riprende il comunicato di Keystone-ATS.
Tra i bambini e gli adolescenti in Svizzera, quasi uno su cinque è in sovrappeso. ‘Pesano’ estrazione sociale e nazionalità.
Il dato, preoccupante ma negli ultimi dieci anni la situazione è leggermente migliorata, emerge da uno studio di Promozione Salute Svizzera condotto su 29’000 alunni di nove cantoni e quattro città. Detto in cifre, il 4% della popolazione scolastica presa in considerazione è obeso e il 13,2% è in sovrappeso. Nella prima misurazione del 2010 la situazione era decisamente peggiore (18,5%).
Se da un lato non si osservano differenze significative tra maschi e femmine, i problemi di peso risultano invece aumentare con l’età. Tra i bimbi della scuola dell’infanzia e del primo anno di scuola elementare sono in sovrappeso o obeso il 12,4% degli alunni. Si sale poi fino al 21,4% tra i ragazzi degli ultimi due anni delle scuole medie.
Altro dato che fa riflettere. La nazionalità e l’estrazione sociale hanno un impatto evidente. Quasi un bambino di origini straniere su quattro (24,3%) è in sovrappeso o obeso, mentre tra gli svizzeri la proporzione è di uno su sette (14,1%). I figli di persone senza formazione scolastica post-obbligatoria inoltre sono più spesso in sovrappeso (29,9%) rispetto a quelli di famiglie con formazione di livello secondario (19,3%) o livello terziario (9,2%).
- La notizia completa sul Corriere del TicinoCollegamento esterno.
- Questa mattina il dato era in apertura del sito della RegioneCollegamento esterno.
- L’articolo di blue NewsCollegamento esterno.
- La ricerca di Promozione Salute SvizzeraCollegamento esterno e il loro continuo monitoraggioCollegamento esterno sulla salute degli adolescenti (studi solo in tedesco e francese).
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