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Il torrente Vispa a Zermatt.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

non capita tutti i giorni di andare a vincere un concorso culinario internazionale nella patria della pizza: è quello che è riuscita a fare la squadra svizzera che ha trionfato negli scorsi giorni ai 21esimi campionati mondiali del pizzaiuolo a Napoli, battendo una trentina di compagini provenienti da numerosi Paesi.

Di che essere orgogliosi per gli otto componenti del Galbani Suisse Team, che si sono distinti anche nei concorsi individuali.

Naturalmente nella selezione elvetica figurano pizzaioli di chiare origini italiche ma questo non fa che impreziosire l'impresa dei nostri rappresentanti. Per le altre notizie di giornata vi invito a proseguire nella lettura

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Il torrente Vispa a Zermatt.
Keystone / Claude Volken

Rischio esondazioni per i corsi d’acqua ingrossati dalle abbondanti precipitazioni degli scorsi giorni. In Vallese Zermatt è isolata a causa dello straripamento del Vispa e preoccupa il Rodano.

Il livello del fiume che attraversa il Lago Lemano ha raggiunto ormai livelli di guardia e a detta Raphaël Mayoraz, capo del Servizio vallesano dei pericoli naturali, potrebbe tracimare in più punti. Le sfavorevoli previsioni meteo per il fine settimana, sommate allo scioglimento in atto della neve in quota, amplificato dalle incessanti piogge, hanno messo in allerta le autorità. A Sion, in particolare, è stato decretato il divieto per la popolazione fino a lunedì di avvicinarsi agli argini del Rodano e degli affluenti laterali e a sostare sui ponti.

Inoltre, da oggi la rinomata località di Zermatt, nella regione del Cervino, non è raggiungibile né in auto né in treno a causa di allagamenti e frane. È sotto costante osservazione il torrente Vispa che ha già oltrepassato gli argini in diversi tratti.

Proprio ieri l’Ufficio federale di meteorologia aveva emesso un’allerta di grado 3 (pericolo marcato) per il Rodano ma la situazione è tesa anche nella Svizzera Orientale, dove è stato stabilito un allarme di grado 4 per la parte inferiore (Untersee) del Lago di Costanza.

Una donna su una carrozzina sale su un treno.
Keystone / Gaetan Bally

Grazie ai recenti interventi di adeguamento l’80% delle principali stazioni in Svizzera sono ora accessibili alle persone disabili.

L’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha precisato che alla fine dello scorso anno in 1’089 scali – vale a dire 97 in più in dodici mesi – su un totale di 1’800 fermate ferroviarie, erano state rimosse le barriere architettoniche che ne impedivano il transito agli individui con problemi motori.

Va però segnalato che le ferrovie elvetiche non hanno raggiunto l’obiettivo previsto nella legge federale sui disabili (LDis), fissato per la fine del 2023. A questo proposito Berna sottolinea che l’UFT collaborerà con le ferrovie federali (FFS) per contenere i ritardi.

In prospettiva, grazie anche ai fondi derivanti dal credito quadro per la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria 2025-2028, saranno ristrutturate entro il 2027 altre 217 fermate, raggiungendo così la quota dell’87% di stazioni accessibili alle e ai disabili. Per ulteriori 323 scali gli interventi verranno procrastinati mentre non sarà effettuato alcun adeguamento nelle residue 160 fermate, essenzialmente per ragioni di proporzionalità (in queste ultime però le compagnie di trasporto saranno tenute a offrire assistenza alle persone che lo richiederanno).

Bandiere svizzera e dell'UE.
Keystone / Peter Schneider

Un quarto di secolo fa la Svizzera ha intrapreso il suo cammino a fianco dell’Unione Europea, senza però giungere mai a prospettare l’ipotesi concreta di un’adesione.

Esattamente il 21 giugno 1999 i consiglieri federali Joseph Deiss e Pascal Couchepin firmarono infatti a Lussemburgo il primo pacchetto di accordi bilaterali con il commissario UE Hans van den Borek e il presidente del Consiglio europeo Joschka Fischer, destinato a regolare i rapporti reciproci in sette ambiti specifici (libera circolazione delle persone, ostacoli al commercio, appalti pubblici, agricoltura, ricerca, trasporti aerei e terrestri). Intese che vennero approvate alle urne dal popolo elvetico il successivo 21 maggio 2000.

Seguì una seconda tornata di trattative che sfociò nei Bilaterali II, sottoscritti nell’ottobre 2004 in tema diritto d’asilo (Dublino) e sicurezza interna (Schengen). Con il trascorrere degli anni però la via della negoziazione bilaterale, in alternativa all’adesione, ha mostrato diversi limiti. I patti concordati sono divenuti obsoleti e superati in alcune parti e il tentativo di rendere dinamiche e costantemente aggiornate le reciproche relazioni, attraverso un accordo quadro, si è arenato nel maggio 2021 con il ritiro unilaterale di Berna dalle trattative.

Un nuovo round negoziale è stato avviato lo scorso mese di marzo ma le posizioni restano distanti, come dimostra la cronaca recente. Negli scorsi giorni il vicepresidente della Commissione UE Maros Sefcovic ha annullato la sua prevista visita nella Confederazione. Tutti gli scenari in questa annosa e controversa vicenda, quindi, restano aperti.

Un agente nei pressi di un'auto in dotazione alla polizia di Basilea Città.
keystone

Sessismo, razzismo e rapporti tesi all’interno della polizia di Basilea Città vengono denunciati in uno studio reso pubblico oggi.

L’indagine svolta tra i dipendenti pubblici (in buona parte agenti) da Markus Schefer, dell’Università di Basilea, era stata ordinata dopo una vasta ondata di licenziamenti e svela un quadro poco edificante: cultura della paura, sfiducia verso la direzione e tolleranza nei confronti di frequenti episodi di razzismo e sessismo sarebbero all’ordine del giorno.

A questo proposito il documento riporta segnalazioni di incidenti che sono andati oltre il quadro legale consentito e la cultura all’interno della polizia, viene sottolineato, è ancora dominata dagli uomini mentre le donne vengono trattate in modo rozzo.

Per ovviare alle lacune la ricerca propone la creazione di strutture che possano esaminare in modo approfondito il fenomeno e sanzionare gli autori di comportamenti inadeguati.

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