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Il tratto autostradale distrutto.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

ieri sera la nazionale svizzera di calcio si è qualificata per gli ottavi di finale degli europei di calcio grazie al pareggio con la Germania. L’avversario più probabile è l’Italia che questa sera deve fare almeno un punto contro la Croazia.

Fino a due minuti dalla fine della partita, la Svizzera ha flirtato con la vittoria e il primo posto del gruppo A. Poco importa... Appuntamento a Berlino per sabato 29 giugno alle 18. Uno stadio olimpico che porta fortuna all’Italia: nel 2006 vinse i Mondiali contro la Francia.

Il tratto autostradale distrutto.
Keystone / Michael Buholzer

In Mesolcina sono iniziati i lavori per la riapertura dell’autostrada A13 che sarà parzialmente accessibile al traffico tra circa un mese.

Dopo la tempesta abbattutasi venerdì sera in Mesolcina, nel Canton Grigioni, sono iniziati i lavori di riparazione dell’autostrada A13. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) prevede che, se le condizioni meteo lo consentiranno, l’A13 sarà parzialmente riaperta al traffico tra circa un mese.

Finché l’autostrada nei pressi di Lostallo resterà chiusa, ci sarà sicuramente del traffico aggiuntivo sui percorsi alternativi attraverso le Alpi, soprattutto lungo l’asse del San Gottardo. Nella Svizzera occidentale, per gli spostamenti in direzione sud si consiglia il percorso attraverso il Passo del Sempione.

Nel frattempo sei centrali idroelettriche di Axpo sono state interessate dalle inondazioni in Mesolcina. Le installazioni sono state fermate, controllate e si trovano in sicurezza, ha dichiarato il gruppo energetico argoviese. Le centrali e le dighe nel Moesano sono già state verificate e si trovano in uno stato sicuro e parzialmente operative.

L'ex comandante della guardia svizzera in una foto d'archivio.
KEYSTONE

Condannato l’ex comandante della guardia svizzera pontificia. Il 51enne aveva minacciato un uomo con una motosega.

Oggi il tribunale zurighese del distretto di Meilen ha condannato a una pena detentiva di dieci mesi con la condizionale Daniel Anrig, l’ex comandante della Guardia Svizzera. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di minaccia, falsa denuncia, disobbedienza a decisioni dell’autorità.

Oltre alla pena detentiva con la condizionale, all’imputato è stata inflitta una multa di 1’000 franchi e ordinato di seguire una terapia. Nel novembre 2022, il 51enne aveva acceso una motosega in un giardino sul lago di Zurigo e minacciato con essa l’ex fidanzato della sua ex compagna.

All’epoca dei fatti, l’imputato era segretario comunale della località turistica vallesana di Zermatt. Quando non si presentò al lavoro, il suo avvocato disse ai media che si era preso un “congedo sabbatico”, anche se in realtà era in detenzione preventiva a Zurigo dove vi rimase per tre mesi.

Manifesto elettorale contro la libera circolazione delle persone.
KEYSTONE

Libera circolazione delle persone, nel 2023 l’immigrazione dai Paesi dell’UE ha raggiunto livelli record in Svizzera.

Il dato sull’immigrazione emerge dal 20esimo rapporto dell’Osservatorio della libera circolazione tra Svizzera e Unione europea pubblicato oggi dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco). I principali Paesi di provenienza sono la Germania (21%), la Francia (16%) e l’Italia (15%), che insieme rappresentano più della metà di tutta l’immigrazione.

In cifre, l’anno scorso 68’000 persone provenienti dai Paesi dell’UE/Associazione europea di libero scambio (AELS) sono immigrate in Svizzera. Si tratta del 29% in più rispetto all’anno precedente. Solo nel 2008, poco prima della crisi economica e finanziaria, l’immigrazione era stata maggiore (72’100 persone).

In Svizzera la crescita dell’occupazione ha “nettamente superato” la media dell’UE negli ultimi 20 anni. Anche nel 2023 la crescita è stata solida, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più basso dal 2001. Dal canto suo, il potenziale di manodopera indigena è stato ben sfruttato. 

I cartelli stradali scomparsi.
Keystone / Jean-Christophe Bott

I cartelli con i nomi di 37 località del Giura bernese, misteriosamente scomparsi in febbraio, sono riapparsi ieri davanti al Parlamento giurassiano.

In occasione dei festeggiamenti per il 50esimo anniversario del voto per l’autodeterminazione del Giura, alcuni militanti separatisti del gruppo Bélier hanno depositato davanti al Parlamento di Delémont i cartelli stradali con i nomi di 37 località del Giura bernese scomparsi a fine febbraio.

L’esecutivo giurassiano ha però subito messo in chiaro di non voler dare seguito alla provocazione e ha puntualizzato che non era a conoscenza dell’azione dei separatisti. Delémont sottolinea di aver già preso contatto con il canton Berna per la restituzione dei cartelli, che avrà luogo “molto rapidamente”.

Non solo. Le autorità giurassiane condannano quanto successo, ribadendo il loro impegno a mettere fine istituzionalmente alla Questione giurassiana. Da parte sua, il governo bernese non si è sbilanciato, limitandosi ad affermare di aver preso nota della sorpresa delle autorità giurassiane e dei loro sforzi per mettere un punto alla vicenda.

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