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auto incolonnate in autostrada

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero, 

conoscete tutti i costumi tradizionali della Svizzera? Se la risposta è "no" e se il tema vi interessa, vi segnalo che esiste una manifestazione nel corso della quale è possibile vederli tutti: la Festa federale dei costumi tradizionali. Da oggi e fino a domenica a Zurigo sfileranno centinaia di persone nelle tenute folkloristiche di tutte le regioni della Confederazione. Un'ottima occasione per vedere cosa indossava chi ci ha preceduto, provare le specialità dei diversi cantoni elvetici e ascoltare le musiche tradizionali. Un fine settimana all'insegna della tradizione, che la città sulla Limmat ospita quest'anno per la terza volta. Se non potete presenziare, nessun problema: numerose fotografie sono presenti sul sito dell'evento. Buona visione! 

Ora vi lascio alla lettura delle notizie del giorno.  

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telecomando su lettera con intestazione SeRAFE
© Keystone / Christian Beutler

Quasi due terzi della cittadinanza elvetica sono a favore del piano del Governo che prevede un abbassamento del canone radio-TV da 335 a 300 franchi, secondo un sondaggio. L’iniziativa dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) “200 franchi bastano” viene invece respinta. 

Il 55% delle persone intervistate (24’720 aventi diritto di voto) durante un’analisi svolta dall’istituto Sotomo pubblicata oggi dal quotidiano Blick ha risposto “no” o “piuttosto no” al testo proposto dal partito democentrista. Come anche nel caso del testo del Consiglio federale, si riscontra un classico Röstigraben: in Romandia l’opposizione è più forte che nella Svizzera tedesca. 

Quasi quattro persone su cinque hanno affermato di apprezzare la SSR come fonte d’informazioni e tre su quattro valutano importante il suo contributo per la democrazia. Le differenze fra partiti sono però notevoli: la forchetta di persone soddisfatte va dal 93% dei e delle simpatizzanti del Partito socialista (PS) al 56% di democentristi/e.  

Il maggior potenziale di risparmio viene visto nei settori musica, intrattenimento, produzione di film e cultura. Un terzo delle persone intervistate sostiene inoltre che il numero di canali radio potrebbe essere ridotto. Quasi un terzo vede un potenziale di risparmio anche sui social media, mentre quasi il 50% snellirebbe l’amministrazione. 

turista fotografa una casa a lauterbrunnen
Keystone / Anthony Anex

Il saldo della bilancia turistica per il 2023 è negativo: le spese delle persone straniere in vacanza o in transito nella Confederazione non hanno compensato i costi affrontati dalle svizzere e dagli svizzeri in viaggio all’estero. Lo ha annunciato oggi l’Ufficio federale di statistica (UST). 

Le entrate (ossia quanto spendono le visitatrici e i visitatori stranieri in Svizzera) sono aumentate del 12,4% a 18,4 miliardi di franchi. Nel contempo, le spese delle persone residenti in Svizzera in viaggio all’estero sono cresciute dell’11,9% per attestarsi a 20,2 miliardi. La bilancia turistica presenta quindi un saldo negativo di 1,8 miliardi di franchi

Per quel che concerne turiste e turisti stranieri nella Confederazione, a crescere sono state soprattutto le spese dei soggiorni con pernottamento (+19,4%). Oltre all’aumento generale del numero di notti trascorse in Svizzera, si è osservato anche un maggiore interesse per gli alberghi di categoria superiore. In crescita sono risultati anche i soggiorni ospedalieri così come pure quelli di studio. 

In merito ai viaggi all’estero delle persone di nazionalità svizzera, l’UST segnala un aumento del 16,6% delle spese per i vacanzieri e le vacanziere che effettuano almeno un pernottamento. Gli acquisti da loro effettuati si sono attestati a 15,1 miliardi di franchi. A ciò va aggiunto il cosiddetto “turismo degli acquisti”, che nell’anno in rassegna è rimasto relativamente stabile (a 5,1 miliardi). 

auto incolonnate in autostrada
Keystone / Urs Flueeler

Secondo uno studio di Sotomo, il 60% della popolazione elvetica vede di buon occhio l’ampliamento a sei corsie delle autostrade come un utile rimedio alla congestione del traffico. Piace ancora di più, ovvero a circa otto persone su dieci (simpatizzanti di tutti gli schieramenti politici), il trasporto merci su rotaia.  

Non sembrano tuttavia fare presa le proposte che inciderebbero direttamente sulla cittadinanza, come quella di un aumento dell’imposta sugli oli minerali (a cui il 69% delle persone intervistate si oppone) e l’introduzione del limite di velocità di 80 km/h sulle autostrade (66%). Per quanto riguarda il trasporto pubblico, un eventuale aumento dei prezzi dei biglietti è stato respinto dalla maggioranza di chi ha partecipato al sondaggio. 

Restando in questo ambito, la misura più apprezzata risulta essere quella del rafforzamento del trasporto locale, che per il 73% di chi ha preso parte al sondaggio potrebbe contribuire a risolvere il problema del sovraccarico, il quale si manifesta anche in tale contesto. Anche l’espansione del trasporto a lunga distanza e le corsie separate per il trasporto pubblico hanno riscosso un certo gradimento. 

Il 24 novembre l’elettorato elvetico sarà chiamato alle urne per esprimersi sul progetto di ampliamento di sei tratte autostradali per un costo di 5,3 miliardi di franchi. 

KUNSTHAUS, SAMMLUNG EMIL BUEHRLE, BUEHRLE, SAMMLUNG BUEHRLE,
Keystone / Ennio Leanza

La ricerca in merito alla provenienza di opere artistiche della Fondazione Collezione Bührle di Zurigo va portata avanti secondo lo storico Raphael Gross, che ha condotto uno studio da cui è emerso che le indagini svolte dalla fondazione non soddisfano ancora i criteri del Kunsthaus della città sulla Limmat, come si evince da un rapportoCollegamento esterno pubblicato oggi. Nel caso di alcuni dipinti della collezione sono state scoperte circostanze che non erano emerse in seguito alle ricerche condotte dalla fondazione. 

In primo luogo, scrive lo studioso zurighese, occorre fare luce su aspetti quali la precedente proprietà dei quadri da parte di persone ebree e la loro confisca per mano del regime nazionalsocialista. Gross ritiene inoltre che il museo debba istituire un comitato composto da esperti ed esperte di varie discipline. Il compito del collegio dovrebbe essere quello di sviluppare un modello di esame per le confische di origine nazista e di applicarlo sia alla collezione del Kunsthaus che ai prestiti a lungo termine. 

Come terzo e ultimo punto, lo storico zurighese ritiene che l’associazione che gestisce le opere del museo dovrebbe avviare una discussione pubblica che porti il titolo di “Collezione Emil Bührle”. Quest’ultima, che comprende opere d’arte accumulate dal commerciante d’armi tra il 1936 e il 1956, è composta di 633 pezzi. 

Molti di essi avevano una proprietà ebraica all’epoca della Seconda guerra mondiale e sono pervenuti alla Collezione Bührle direttamente o attraverso tappe intermedie. “Senza la persecuzione degli ebrei, la Collezione Bührle non sarebbe mai nata”, ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi oggi a Zurigo Gross, che dal 2017 dirige il Museo storico tedesco (Deutsches Historisches Museum) di Berlino. 

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