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foto d'epoca in bianco e nero di scimpanzé che si aggrappa alla gonna di una signora

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

Non capita quasi mai, ma quando capita, ne parlano tutti. Ieri Lugano è stata teatro di una scena che di solito vediamo solo nei film e telefilm hollywoodiani. Una tentata rapina in una gioielleria del centro città è finita con una colluttazione nel corso della quale sono partiti anche due colpi di pistola dall'arma di servizio di uno degli agenti coinvolti. Per fermare uno dei malviventi (erano quattro in totale e tutti sono finiti in manette) l'agente ha avuto a disposizione anche l'aiuto di diversi passanti, come si può vedere nel video presente all'interno di questo articolo.  

Nessuno è rimasto ferito, nonostante l'esplosione dei due colpi di cui sopra e il fatto che i malviventi fossero armati. 

Vi lascio ora alla lettura delle notizie del giorno. 

casa sepolta per metà nelle macerie
Ti-Press

È salito a cinque il numero di vittime delle intemperie che hanno colpito il canton Ticino questo finesettimana. Dopo il ritrovamento martedì sera di un cadavere a Riveo nel greto del fiume Maggia, mercoledì mattina ne è stato trovato un altro nella stessa area. Le due salme devono ancora essere identificate formalmente.  

Continuano intanto le ricerche dei dispersi. Oltre a queste operazioni, gli sforzi si stanno concentrando sulle vie di collegamento con il resto del cantone. Il crollo di un ponte a Visletto, infatti, ha fatto sì che l’alta Vallemaggia sia isolata dallo scorso fine settimana. Si sta ora lavorando sull’adattamento della passerella ciclopedonale, parallela al ponte crollato, per consentire il transito di veicoli leggeri.  

L’elettricità e la rete di telefonia mobile sono intanto state ristabilite, ma non l’acqua potabile. Della questione si stanno occupando i pompieri di Cevio e della Lavizzara. Ci vorrà probabilmente ancora un po’ di tempo, come è stato per Lostallo, in Mesolcina, nel canton Grigioni, dove è stata ripristinata solo oggi, a due settimane dal disastro causato dal maltempo del 21 giugno.    

Non è ancora possibile quantificare i danni materiali, ma saranno certamente decine di milioni i franchi necessari alla ricostruzione. Oltre alle donazioni già giunte da diverse parti, la Catena della Solidarietà ha lanciato lunedì un appello alle donazioni per sostenere la popolazione delle regioni colpite. È possibile donare cliccando quiCollegamento esterno

suv sepolta da terra, fango e sassi
Keystone / Jean-Christophe Bott

La Svizzera è in ritardo per quanto riguarda gli allarmi sui disastri naturali: nella Confederazione, a differenza di altri Paesi, non è ancora stato introdotto un sistema “cell broadcast”, ossia l’invio automatico di messaggi su tutti i cellulari collegati alla rete nelle regioni interessate dall’allarme. 

Le discussioni sulla questione vanno avanti da diversi anni e una mozione parlamentare che chiedeva una rapida introduzione di questo sistema era stata approvata nel 2023.  

Secondo la consigliera nazionale argoviese rappresentante del Partito liberale radicale Maja Riniker, presidente della Federazione svizzera della protezione civile, citata dal portale RSI Info, “la Svizzera non è certamente leader” in questo settore. L’introduzione del “cell broadcast”, secondo lei, servirebbe anche ad aumentare la consapevolezza della popolazione, facendo diventare gli allarmi una cosa “normale”. Un cambiamento di approccio che, aggiunge, farebbe sì che “si agisca più rapidamente”.  

Il “cell broadcast” permette d’inviare un testo di tre righe su tutti i cellulari delle persone che si trovano in una determinata regione interessata da un’imminente catastrofe. Questo dispositivo è già usato negli USA, in Giappone, in Canada e in Italia. In Svizzera, attualmente, esiste l’app AlertswissCollegamento esterno, ma per ricevere i messaggi di allarme, una persona deve averla installata e attivata sul proprio telefono.   

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Dibattito
Moderato da: Ying Zhang

Quali misure sono state adottate per prevenire le inondazioni nella vostra zona?

Avete mai vissuto un evento alluvionale? Avete assistito a un aumento significativo delle inondazioni nel luogo in cui vivete? Quali misure sono state adottate nel vostro Paese per prevenire le inondazioni ricorrenti? Sono efficaci?

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giovane beve birra
KEYSTONE

La vendita illegale di alcolici ai e alle giovani è ancora troppo diffusa in Svizzera. A lanciare l’allarme è la fondazione Dipendenze Svizzera, che fa notare, in una nota diramata oggi, che le maggiori lacune sul controllo dell’età arrivano dalla vendita online, malgrado nemmeno i negozi siano estranei al problema.  

In più di un caso su quattro (27,3%) birra, vino e superalcolici vengono venduti illegalmente a persone di giovane età nei negozi, si legge nel comunicato. Questo avviene nonostante gli addetti alla vendita chiedano a chi vuole comprare alcolici di esibire il documento d’età quasi otto volte su dieci (78,2%). I contesti più segnati dal fenomeno sono quelli di feste ed eventi, dove in quasi la metà dei casi viene venduto alcol a giovani, mentre le stazioni di servizio rappresentano i luoghi in cui ciò avviene meno frequentemente (17,6%). 

È tuttavia online che la protezione della gioventù presenta le lacune più evidenti: un esperimento condotto da Dipendenze Svizzera ha messo in luce che, su un totale di 156 acquisti online effettuati su siti attivi nell’ambito della ristorazione, in quasi nove volte su dieci (89,7% dei casi) si è contravvenuto alla Legge federale sulle derrate alimentari e gli oggetti d’uso.  

In Svizzera la vendita di bevande alcoliche fermentate (come la birra e il vino) è vietata ai minori di 16 anni e quella di distillati (è il caso dei liquori, ad esempio) prevede il raggiungimento del 18esimo anno di età. Il canton Ticino rappresenta un’eccezione, dato che occorre avere 18 anni per poter acquistare qualsiasi bevanda alcolica. 

foto d'epoca in bianco e nero di scimpanzé che si aggrappa alla gonna di una signora
KEYSTONE

Lo Zoo di Basilea festeggia oggi 150 anni: tutto era iniziato il 3 luglio 1874 con la presentazione di animali indigeni. Oggi lo “Zolli” è una sorta di salvagente per le specie minacciate. Nel libro pubblicato in occasione dell’anniversario, il direttore Olivier Pagan descrive la struttura come “un’oasi nel mezzo della città”, vantando il valore ricreativo per la popolazione e insistendo sulle nozioni di educazione, ricerca e protezione della natura. 

Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, lo zoo non fa sempre l’unanimità: nel 2019 la popolazione del cantone ha respinto alle urne un nuovo piano urbanistico che avrebbe permesso la costruzione dell'”oceanario”, un enorme acquario dedicato agli oceani, nelle vicinanze dello zoo. Piano al quale si erano opposte numerose associazioni di salvaguardia degli animali. 

Nonostante i problemi legati alla detenzione di animali in cattività, il parco faunistico può comunque contare su un pubblico di circa 1,2 milioni di visitatori all’anno, oltre che su numerose generose donazioni e lasciti da parte della popolazione.  

Visitatori che da qualche giorno possono vedere anche le “new entry” della struttura: pochi giorni fa, infatti, sono stati presentati al pubblico quattro ghepardini nati nel mese di maggio. Dopo un periodo di tranquillità in una struttura protetta, sono stati trasferiti negli spazi visibili al pubblico. E oggi, in occasione di questo giubileo, si può entrare nel parco alla modica somma di 50 centesimi, ossia il prezzo del biglietto di accesso nel 1874.  

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