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Piazza Grande durante la proiezione di una pellicola.

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all'estero,

ci sono 12'000 tonnellate di munizioni nei fondali dei laghi svizzeri e Armasuisse, l’Ufficio federale dell’armamento, chiede la collaborazione della popolazione per recuperare quest’ingente materiale che, col passare del tempo, minaccia di contaminare l’ambiente.

Dalla fine della Prima guerra mondiale al 1964 sono stati infatti depositati, soprattutto nei laghi di Thun, Brienz e dei Quattro Cantoni, proietti obsoleti o in esubero dell’Esercito svizzero a una profondità tra 150 e 220 metri.

Berna ha quindi promosso un concorso di idee, con un monte premi di 50'000 franchi che sarà suddiviso tra i tre progetti che proporranno le migliori soluzioni per il recupero in sicurezza ed ecocompatibile di questo arsenale disperso nelle pregiate acque elvetiche.

Buona lettura.

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Piazza Grande durante la proiezione di una pellicola.
Keystone / Jean-Christophe Bott

È finalmente giunto l’atteso giorno dell’apertura del Festival internazionale del film di Locarno, da molti ritenuta la principale manifestazione culturale che si tiene annualmente nella Confederazione.

Ricco il programma della 77esima edizione, la prima dell’era Maja Hoffmann – subentrata a Marco Solari alla testa del Filmfestival – che prevede la proiezione di 225 pellicole, tra cui ben 104 anteprime mondiali, dal 7 al 17 agosto. In riva al Lago Maggiore non mancheranno i grandi nomi internazionali, tra cui la pluripremiata regista neozelandese Jane Campion (Lezioni di Piano e Il potere del cane) – che ritirerà il 16 agosto il Pardo d’Onore il 16 agosto – e l’acclamata star di Bollywood Shah Rukh Khan.

Ad inaugurare questa edizione in Piazza Grande sarà il film del regista italiano Gianluca Jodice Le Déluge, interpretato da Guillaume Canet e Mélanie Laurent, che ha come protagonisti Luigi XVI e sua moglie Maria Antonietta mentre si trovano rinchiusi nella Tour du Temple, in attesa della ghigliottina.

Si contenderanno il Pardo d’Oro i 17 film selezionati per il concorso internazionale, tra cui quello del regista svizzero Ramon Zürcher (Der Spatz im Kamin). Da notare che la quota femminile tra i registi e le registe che gareggiano per l’ambito premio è del 47%.

Un ricercatore in un laboratorio ad Emmen.
Keystone / Christian Beutler

La Svizzera è la prima della classe in Europa nella ricerca. La Confederazione è infatti lo Stato che spende di più in proporzione alla sua popolazione.

Le ultime statistiche di Eurostat indicano che nel 2023 sono stati investiti 915 euro pro capite (circa 883 franchi), a fronte di una media europea di gran lunga inferiore (275 euro).

A guidare la classifica nell’UE è il Lussemburgo (647 euro), seguito da Danimarca (552 euro) e Germania (529 euro). Meglio fanno altri due Stati non appartenenti ai Ventisette, vale a dire Islanda (751 euro) e Norvegia (677 euro).

C’è da aggiungere che in cifre assolute la Svizzera, con 8,1 miliardi di euro erogati, è al sesto posto. In totale i governi UE hanno sborsato l’anno scorso in ricerca e sviluppo un totale di 123,7 miliardi, 44,4 dei quali da parte di Berlino, che ha preceduto Parigi (18,3 miliardi) e Roma (13,4). A titolo di confronto va però rilevato che negli stessi 12 mesi gli Stati Uniti hanno speso in questo ambito 187 miliardi di euro).

Bimba allacciata alla cintura in auto.
keystone

Da trent’anni vige l’obbligo di allacciare le cinture di sicurezza in Svizzera anche sui sedili posteriori delle auto, una misura che ha contribuito alla riduzione dei morti sulle strade.

Nonostante l’aumento del traffico, ha indicato oggi l’Ufficio prevenzione infortuni (UPI), l’anno scorso sono state 236 le vittime e 4’096 i feriti gravi, a fronte dei 637 decessi e 5’923 feriti gravi contati nel 1994.

Più in dettaglio si stima che questa misura ha consentito di evitare 650 decessi e oltre 5’700 ferimenti gravi in incidenti della circolazione verificatisi nell’ultimo decennio. Cifre confermate indirettamente dall’Ufficio federale di statistica (UST), secondo cui nel 2023 il 6,6% delle persone decedute, il 20,3% dei feriti gravi e il 73% di quelli leggeri non indossava la cintura.

Ma se oggi questa prescrizione è generalmente accettata dalla popolazione – il 96% delle e dei conducenti, il 95% delle passeggere e dei passeggeri sui sedili anteriori e il 92% di quelli posteriori risultano regolarmente allacciati a questo dispositivo di sicurezza – furono forti le resistenze all’epoca della sua introduzione: la votazione popolare del novembre 1980 passò infatti con una risicata maggioranza del 51,6% e tutti i cantoni latini (francofoni e Ticino) respinsero questa misura con percentuali tra il 73% e l’86%.

Viola Amherd e il premier nipponico Fumio Kishida.
keystone

Trasferta nipponica per la presidente Viola Amherd che è giunta nel Paese del Sol Levante, dopo una tappa in Mongolia, per rinsaldare i rapporti con un importante partner commerciale della Confederazione.

Proprio in coincidenza con il 160esimo anniversario delle relazioni bilaterali, la consigliera federale vallesana ha avuto oggi a Tokyo incontri con il premier giapponese Fumio Kishida e il ministro degli esteri Yoki Kamikawa nel corso dei quali è stato espresso l’auspicio di rafforzare ulteriormente gli scambi economici e i contatti nel campo della scienza e dell’innovazione.

In proposito Viola Amherd ha manifestato la volontà di aggiornare l’accordo di libero scambio risalente al 2009 con il Giappone, che è il terzo partner commerciale di Berna nell’area asiatica.

La presidente della Confederazione ha anche illustrato ai suoi due interlocutori il progetto della partecipazione svizzera all’Esposizione universale del 2025 a Osaka, con il padiglione svizzero che sarà dedicato alle scienze della vita, alla protezione dell’ambiente e all’intelligenza artificiale. In giornata è previsto un vertice con il ministro della difesa Minoru Kihara e giovedì Viola Amherd sarà ricevuta dall’imperatore Naruhito.

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