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Consiglio nazionale

Oggi in Svizzera

Care svizzere e cari svizzeri all’estero,

L’inizio della sessione parlamentare primaverile è caratterizzato da un certo nervosismo. Ciò è dovuto soprattutto alla situazione del Dipartimento federale della difesa - a partire dalla crisi dei servizi segreti fino alle preoccupazioni legate all’imprevedibilità dell’amministrazione Trump.

Nella rassegna stampa torneremo anche su una decisione presa ieri riguardo alle 13esima rendita di vecchiaia AVS e chiuderemo parlando di dipendenze.

Buona lettura!

Dussay
Keystone / Alessandro Della Valle

A una settimana dall’annuncio delle dimissioni del direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC), Christian Dussay, la crisi che interessa l’intelligence svizzera continua a far discutere.

“Come modificare un aereo in volo”, aveva detto Dussey durante l’annuncio della sua partenza, riferendosi al suo tentativo di riformare l’agenzia secondo nuovi modelli di gestione per volontà della ministra della difesa uscente Viola Amherd. Una trasformazione “ovviamente fallita”, scrive oggi la NZZ, che traccia una panoramica tutt’altro che rosea dei servizi segreti elvetici.

Il giornale sottolinea ad esempio la carenza di personale qualificato, come dimostrato dall’offerta di lavoro pubblica annunciata dal SIC per occupare la posizione di responsabile della sezione dedicata all’intelligence sulla Russia. Una vulnerabilità che Mosca non mancherà di sfruttare, teme la NZZ.

Un altro segnale è che, nell’ambito della ristrutturazione, il SIC ha pagato un totale di 2,4 milioni di franchi a due aziende di consulenza esterne, rivela la RTS. Un partenariato pubblico-privato che sorprende in un ambito così delicato.

Jet si staglia contro nuvole grigie
Keystone/EPA/ Yoan Valat

La sospensione degli aiuti militari statunitensi a Kiev è l’ultimo dei vari segnali dell’imprevedibilità di Donald Trump che preoccupa anche in Svizzera. A Palazzo federale c’è chi comincia ad avere dubbi sull’acquisto elvetico dei jet americani F-35.

Secondo i giornali del gruppo Tamedia, il consigliere agli Stati dell’Unione democratica di centro Werner Salzmann chiede a chi succederà alla ministra della difesa uscente Viola Amherd di analizzare nuovamente la situazione relativa all’acquisto dei caccia statunitensi. Lo sfondo è la discussione sulle incertezze relative al prezzo fisso di sei miliardi di franchi.

Come lui, altre persone temono che Trump potrebbe non accettare un contratto vantaggioso per la Svizzera, in un contesto in cui i costi di produzione probabilmente aumenteranno per le forze armate statunitensi. Germania e Norvegia, ad esempio, non sono riusciti a negoziare tali prezzi fissi.

Anche dall’altra parte dello spettro politico vengono espressi dubbi. Fabian Molina, del Partito socialista, teme per la sicurezza. L’esercito statunitense potrebbe disattivare i sistemi informatici dei jet in qualsiasi momento sotto Trump, dice.  

Il credito di sei miliardi per l’acquisto di nuovi jet da combattimento era stato approvato dal popolo svizzero nel 2020 di strettissima misura (50,2% di “sì”). All’epoca non era ancora chiaro da quale Paese i velivoli sarebbero stati acquistati.

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tessera AVS
Keystone / Christian Beutler

La modifica di legge relativa all’applicazione dell’iniziativa popolare “per una 13esima mensilità AVS” è stata approvata dal Consiglio nazionale, che si è così allineato a quanto già deciso dal Consiglio degli Stati. La questione del finanziamento sarà regolata in seguito.

La modifica in questione prevede, ad esempio, il versamento di una unica 13esima rendita AVS in dicembre (dopo la votazione si era parlato della possibilità di versare un supplemento ogni mese). La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha precisato che il primo versamento avverrà nel dicembre del 2026.

Il nodo più critico, il finanziamento, verrà trattato in seguito. Il Consiglio federale intende aumentare l’IVA.  Secondo la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati, non c’è fretta di agire poiché la situazione finanziaria dell’AVS al momento non è preoccupante e, di conseguenza, il Parlamento ha e deve prendersi il tempo necessario per effettuare un’analisi approfondita delle varie forme di finanziamento possibili.

Un anno fa, durante la campagna in vista della votazione, circolava l’affermazione secondo cui una 13esima AVS avrebbe avvantaggiato solo le persone pensionate che vivono all’estero, tacciate da parte dell’opposizione all’iniziativa come “egoiste” o “pensionate di lusso”. Affermazioni che avevano irritato molto coloro (sempre più numerosi) che hanno scelto l’emigrazione per sfuggire all’indigenza economica in un Paese costoso come la Svizzera.

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Birre su muretto
Keystone / Peter Klaunzer

Il “Panorama svizzero delle dipendenze 2025”, pubblicato oggi, traccia uno spaccato dei consumi problematici di parte della popolazione svizzera che vengono sfruttati dall’industria, intenzionalmente o meno, per trarre profitto.

Le sofferenze provocate sono inaccettabili, scrive l’associazione Dipendenze Svizzera nel suo rapporto, tanto più che, secondo le stime più recenti, i costi economici della dipendenza ammontano a 7,9 miliardi di franchi all’anno.

Tabacco, cannabis e gioco d’azzardo sono tra le dipendenze citate, così come il modello economico delle microtransazioni in certi videogiochi, volte a tenere le e gli utenti prigionieri a lungo termine in modo che continuino a spendere denaro.

Per quel che riguarda l’alcol, l’associazione sottolinea che in Svizzera il 4% circa della popolazione consuma praticamente un quarto di tutto l’etanolo consumato nel Paese. Le persone che presentano il consumo più problematico generano quindi una parte considerevole del fatturato.

Zahrasadat Hakim
Matthieu Croizier via redcrossmuseum.ch

Foto del giorno

Il Museo internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna rossa di Ginevra ha lanciato per la prima volta una residenza d’artistaCollegamento esterno. Ad essere accolta è l’iraniana Zahrasadat Hakim, protagonista della foto del giorno. Fino all’estate, il pubblico è invitato a collaborare alla concezione dell’opera, un arazzo.

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