
Oggi in Svizzera
Care svizzere e cari svizzeri all’estero,
Il nuovo accordo con l’Unione Europea (UE) è ancora sottochiave, cosa che non piace a tutti a Palazzo federale. Per questa ragione, il DFAE concede ora a due rappresentanti per ogni partito, tra le persone elette in Parlamento, di visionare il trattato. L'accesso è però soggetto a rigorose condizioni.
Buona lettura!

Due membri di ogni partito tra le e gli eletti in Parlamento sono ora autorizzati a visionare la versione originale in inglese dei trattati con l’UE – a condizioni rigorose.
“Il documento meglio protetto del Paese: il nuovo accordo Svizzera-UE”, scrive il Blick. Finora, solo una ristretta cerchia di diplomatici ed esperti, nonché tutti i membri del Consiglio federale avevano accesso ai trattati, come di consueto in questa fase dei negoziati intergovernativi, durante la quale i testi sono ancora sottoposti a revisione giuridica. Tuttavia, il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), a causa delle richieste ricevute da diverse parti e dell’importanza del dossier, ha deciso che ora più persone potranno avervi accesso, ha confermato alla NZZ un portavoce del DFAE.
Anche i membri del gruppo di monitoraggio istituito dal Consiglio federale per affiancare i negoziati possono consultare i testi in inglese degli accordi. Tra questi vi sono i Cantoni, le associazioni di categoria, i sindacati ed economiesuisse. Poiché i documenti sono altamente confidenziali, è necessario firmare un accordo di riservatezza; secondo il Blick, non sono consentite fotografie o fotocopie. Sono concessi però gli appunti scritti a mano.
Il testo definitivo dell’accordo dovrebbe essere parafato in maggio. Il Governo prevede di aprire la procedura di consultazione in giugno, dopodiché saranno pubblicati tutti i testi dell’accordo, comprese le note esplicative.

Dopo l’utile record del 2024 la Banca nazionale svizzera (BNS) ha registrato un utile di 6,7 miliardi di franchi nel primo trimestre del 2025.
Secondo la BNS, il risultato è in gran parte dovuto all’andamento del prezzo dell’oro. Tuttavia, queste cifre si riferiscono al periodo precedente alle misure tariffarie dell’amministrazione USA. “Il risultato trimestrale della BNS è quindi fuorviante”, scrive SRF. Questo perché le grandi turbolenze sui mercati finanziari globali – innescate all’inizio di aprile dall’annuncio di consistenti dazi da parte del presidente statunitense Donald Trump – non si riflettono nelle cifre.
Il crollo delle quotazioni azionarie, l’indebolimento del dollaro statunitense e il rafforzamento del franco svizzero peseranno probabilmente sul risultato della BNS nel secondo trimestre.
D’altra parte, il mercato si è stabilizzato di nuovo e il prezzo dell’oro è costante a un livello elevato, il che “dovrebbe a sua volta avere un impatto positivo. Ma le incertezze rimangono”, scrive ancora SRF.

Usare un passaporto europeo falso per ottenere un permesso di soggiorno in Svizzera: le reti di contraffazione stanno diventando sempre più professionali.
A Neuchâtel, ad esempio, finora sono state arrestate cinquanta persone che hanno presentato carte d’identità contraffatte di Bulgaria, Lituania o Belgio per ottenere il permesso di soggiorno. La maggior parte di loro lavorava nella ristorazione.
In un’intervista alla SRF, Alexander Ott della polizia di Berna stima che il 10% dei permessi di soggiorno sia fraudolento. È giunto a questa conclusione sulla base del numero di arresti e di documenti falsi sequestrati. Questi ultimi vengono spesso controllati nei Comuni. Le persone che vi lavorano sono di solito le uniche a vedere i documenti originali, afferma Ott, il quale auspica l’introduzione di una formazione a livello nazionale in modo che gli addetti ai lavori sappiano riconoscere le contraffazioni.
Secondo l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini, nel 2024 sono stati sequestrati alla frontiera svizzera 1’863 documenti d’identità contraffatti. La Polizia federale (Fedpol) parla di 3’735 documenti falsi trovati in tutto il Paese nel 2024. Tuttavia, si presume che il numero di casi non segnalati sia elevato.

Se avete un interesse particolare per l’entomologia, vi piacerà molto il lavoro svolto dal Politecnico federale di Zurigo (ETH): insetti digitali in 3D.
Solo in Svizzera esistono più di 30’000 specie di insetti. L’ETH ne ha digitalizzato in tre dimensioni oltre 2’400. Si tratta di insetti conservati presso istituzioni elvetiche. L’obiettivo è di migliorare lo scambio di collezioni e allo stesso tempo promuoverne la protezione, come ha fatto sapere mercoledì la Rete svizzere delle collezioni di storia naturale (SwissCollNet). Dato che gli esemplari originali non devono più essere toccati o trasportati, non vi è alcun rischio di danneggiamento, riporta RSI.
Tale tecnologia di imaging 3D è stata utilizzata solo per gli esemplari più preziosi, in particolare quelli utilizzati per dare un nome e descrivere nuove specie – i cosiddetti insetti “tipo”.

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