Tutto quello che c’è da sapere se volete far parte del Consiglio degli svizzeri all’estero
L'attuale legislatura del Consiglio degli svizzeri all'estero (CSE), noto anche come Parlamento della Quinta Svizzera, sta per concludersi. I prossimi mesi saranno segnati da nuove elezioni.
Il Consiglio è composto da 140 membri. Difende gli interessi degli svizzeri e delle svizzere all’estero presso le autorità e l’opinione pubblica nella Confederazione. Centoventi dei suoi membri sono svizzeri o svizzere all’estero che rappresentano il rispettivo Paese. Due seggi sono assegnati in modo fisso a rappresentanti del Parlamento dei giovani svizzeri all’estero (YPSA).
Più democrazia
Nelle prossime elezioni, 47 seggi saranno attribuiti tramite voto elettronico diretto in 14 circoscrizioni nel corso dei mesi di aprile e maggio – la prima volta che ciò avviene dopo il voto elettronico del 2017 in Messico e Australia.
Altri sviluppi
Il Consiglio degli svizzeri all’estero dice sì ad elezioni democratiche
In questo modo, quasi il 40% dei seggi sarà assegnato in modo democratico. “Una piccola rivoluzione”, come scrivevamo l’estate scorsa.
In effetti, fino ad ora il Consiglio era composto principalmente da delegati e delegate emissari dei circa 660 club svizzeri che hanno visto luce in tutti i continenti dopo la grande ondata di emigrazione iniziata verso il 1880. Questi rappresentanti sono nominati indirettamente dalle associazioni o dai club.
La spinta per una riforma è venuta dai membri più giovani dell’organo della Quinta Svizzera, per una ragione molto semplice: la maggior parte della generazione attuale di cittadini e cittadine espatriate non è più attiva in club o associazioni svizzere.
L’elezione diretta permette così a tutti coloro che sono iscritti presso la rappresentanza diplomatica svizzera nel loro Paese di residenza di partecipare alla scelta della persona che li rappresenterà in seno al CSE.
Precursori e tradizionalisti
Il gruppo di lavoro che voleva introdurre un nuovo sistema elettorale è riuscito a convincere molti Paesi a sostenere l’idea: Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Portogallo e Turchia, solo per citarne alcuni.
La prima elezione diretta è considerata un’esperienza pilota. Ci sono comunque ancora Paesi e circoscrizioni che hanno mantenuto il vecchio sistema per il prossimo scrutinio. È il caso, ad esempio, della Francia, dove vive la più grande comunità svizzera del mondo al di fuori della Confederazione.
L’Unione delle Associazioni Svizzere di Francia (UASF), in qualità di organizzazione ombrello di 56 associazioni svizzere, eleggerà le sue e i suoi delegati durante il congresso annuale in programma a fine aprile.
Numero di seggi rivisto
Anche la ripartizione dei seggi è stata adattata per la prossima legislatura, garantendo una maggiore equità e rappresentatività. Ora viene calcolata sulla base delle statistiche della Confederazione sugli svizzeri e le svizzere all’estero e garantisce una distribuzione rappresentativa dei Paesi e delle regioni.
L’Europa (ora 60 seggi) e l’Africa (8 seggi) ottengono ciascuna un seggio aggiuntivo per la legislatura 2025-2029, mentre l’Asia (14 seggi) e l’America (30 seggi) perdono ciascuna un seggio. L’Oceania mantiene i suoi sei seggi, così come il Parlamento dei giovani svizzeri all’estero i suoi due seggi.
Chi può diventare delegato/a?
Per candidarsi, è necessario essere maggiorenni, registrati presso la rappresentanza svizzera e padroneggiare il tedesco o il francese. Per l’elezione diretta, ogni persona con il passaporto svizzero può candidarsi se risiede in uno dei seguenti Paesi:
Questi sono i “criteri sine qua non”, come li ha recentemente definiti Carmen Trochsler, membro del comitato dell’Organizzazione degli svizzeri all’estero, in un’intervista.
Ma questi criteri da soli non bastano. Ci si aspetta anche che la persona mostri interesse e impegno per la comunità svizzera nel Paese in questione e che si interessi anche ai processi politici nella Confederazione, sottolinea Carmen Trochsler.
“Bisogna essere pronti a svolgere i compiti e adempiere agli obblighi di un membro del Consiglio”, aggiunge. L’organizzazione degli svizzeri all’estero Swiss Community ha redatto un elenco di requisiti a questo scopo.
Chi si identifica con la funzione ha tempo fino a metà febbraio per candidarsi nei paesi in cui si svolgono le elezioni dirette.
Articolo a cura di Balz Rigendinger
Traduzione di Daniele Mariani
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