Vie d’uscita dalla violenza di genere
Dagli atelier per aiutare i giovani a riconoscere una relazione sana al sostegno alle vittime: una panoramica delle iniziative per lottare contro la violenza sulle donne
Due donne al mese vengono uccise per mano di un uomo in Svizzera. La consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sottolineato lunedì che molto è già stato fatto nella lotta contro la violenza di genere. Allo stesso tempo, ha annunciato nuove misure per proteggere le donneCollegamento esterno, in particolare per combattere le cause della violenza contro le donne, un’ulteriore offensiva formativa e una maggiore sensibilizzazione sul tema della protezione contro la violenza sessuale.
E voi, cosa ne pensate? La Svizzera ha fatto progressi nella lotta contro la violenza contro le donne? Partecipate alla discussione multilingue sulla nostra piattaforma di dibattito “dialogo”.
Ci sono molte iniziative nelle diverse regioni della Svizzera dedicate alla lotta contro la violenza di genere. Diamo un’occhiata a tre di queste.
Atelier contro la violenza domestica
Secondo un sondaggio condotto nel 2018, quasi il 60% degli adolescenti tra i 15 e i 18 anni nel canton Neuchâtel ha subito violenza nella propria relazione e una ragazza su due ha subito violenza sessuale. Il cantone ha reagito a queste cifre, organizzando atelier sul tema della violenza domestica per gli studenti per aiutarli a identificare una relazione sana, ma anche i segnali di allarme.
Le testimonianze dei partecipanti (12h45, RTS, 02.05.2024)
Volontari a sostegno delle migranti
Sebbene chiunque possa diventare vittima di violenza domestica, le donne migranti sono particolarmente a rischio e tendono a fare meno uso dei servizi di supporto disponibili, come osservato dalla fondazione Surgir, un’organizzazione con sede a Losanna impegnata per i diritti delle donne.
“Ciò è dovuto a vari fattori: barriere linguistiche, mancanza di connessioni sociali, scarsa familiarità con le leggi, le strutture in Svizzera e la paura di perdere il permesso di soggiorno”, afferma la responsabile del progetto Victoria Molina, intervistato da SWI swissinfo.ch.
Costruire una rete
Intitolata ad Atena, la dea greca della saggezza e della guerra, un’iniziativa ticinese mira ad aiutare le vittime di violenza domestica “a non sentirsi vittime per tutta la vita”. Atena sta creando una rete con i servizi esistenti in Ticino. “Crediamo che, lavorando insieme, possiamo fare di più e meglio, senza creare nuove strutture”, afferma Luisella De Martini, una delle coordinatrici del progetto.
“Vendetta femminile”
La cultura popolare gioca un ruolo importante nel plasmare i modelli di uomini e donne. Secondo la ricerca, le convinzioni sessiste, misogine e patriarcali portano gli uomini a essere violenti nei confronti delle donne. Credenze che si tramandano di generazione in generazione nelle storie.
Tuttavia, esiste un numero crescente di libri, canzoni o film che creano nuove narrazioni in risposta alla violenza sessuale e al femminicidio. Il genere della “vendetta femminile” rompe il tabù della violenza femminile.
Delle storie simili potrebbero aiutare a rafforzare la fiducia in se stesse delle donne colpite, ha detto alla SRF Eva Reisinger, autrice del libro “Männer töten”.
L’intervista a Eva Reisinger (Kontext, SRF, 15.09.2024)
Per emergenze
– Polizia, chiamata di emergenza: 117
– Case protette per vittime di violenza domestica: Sopraceneri (Casa Armònia): 0848 33 47 33 / Sottoceneri (Casa delle Donne): 078 624 90 70
Orari d’ufficio
– Servizio per l’aiuto alle vittime di reati: 0800 866 866 / dss-lav@ti.ch
Traduzione dall’inglese di Simone Fassora
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