Raddoppio San Gottardo: reazioni contrapposte, sarà battaglia
(Keystone-ATS) Gioia da un lato, amarezza dall’altro. Questi i sentimenti contrastanti predominanti oggi alla notizia che il Consiglio federale intende costruire, referendum permettendo, un secondo tubo al San Gottardo.
Favorevoli quindi i partiti di destra e le organizzazioni economiche, contrari invece PS, Verdi e associazioni ambientaliste che promettono lotta senza quartiere a una decisione influenzata – a loro dire – dalle lobby stradali.
Tra i partiti di governo i primi a reagire sono stati socialisti e Verdi. Per il PS elvetico (idem la sezione grigionese), la decisione del Consiglio federale rischia di compromettere, se non “distruggere”, la politica di trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia sostenuta dal popolo in più occasioni. Il PS lancerà il referendum per contrastare le mire dell’Esecutivo.
Per i Verdi, il Consiglio federale non rispetta la volontà popolare e viola la Costituzione (articolo sulla protezione delle Alpi). La realizzazione di un secondo tubo sarà “una catastrofe per la Svizzera” che verrà travolta da una valanga di camion.
Altra campana tra i partiti “borghesi”. L’UDC saluta la decisione del Consiglio federale di costruire una seconda canna al San Gottardo, una struttura che rafforzerà il principale asse stradale Nord-Sud e contribuirà ad aumentare la sicurezza grazie alle corsie di marcia monodirezionali. Ma il principale vantaggio del secondo tubo è il miglioramento del collegamento tra il Ticino e il resto della Svizzera, e il fatto che il cantone a Sud delle Alpi non rimarrà isolato dal resto della Svizzera, con tutte le conseguenze economiche negative del caso: un chiaro segnale insomma in favore del federalismo e della solidarietà tra cantoni
Il PLR saluta una decisione “ragionevole”. Infrastrutture efficienti sono un atout per l’economia elvetica. Inoltre, isolare il Ticino per un periodo così lungo avrebbe messo a dura prova la coesione nazionale. Il PPD – come la sezione grigionese – parla di decisione “coraggiosa” che rispetta la Costituzione e non farà aumentare il volume di traffico. Una chiusura totale del San Gottardo avrebbe avuto gravi conseguenze economiche sia a livello regionale che nazionale.
Ambientalisti sul piede di guerra
Come era da aspettarsi, le organizzazioni ambientaliste criticano aspramente l’Esecutivo federale. L’iniziativa delle Alpi definisce irrazionale il raddoppio. Chi vuole trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia non costruisce carreggiate ma binari. Il Governo ha capitolato di fronte alla propaganda delle lobby economiche e della strada, smentendo i suoi stessi esperti, secondo i quali un risanamento dell’attuale galleria è fattibile anche senza una seconda canna e più a buon mercato rispetto a un raddoppio. Un giorno, l’Ue potrebbe inoltre far pressione sulla Svizzera affinché tutte le corsie stradali disponibili vengano aperte al traffico.
Anche per l’Associazione traffico e ambiente è illusorio pensare che i due tubi rimarranno monodirezionali per l’eternità, specie dopo il risanamento dell’attuale galleria. Già oggi le corsie di emergenza delle autostrade vengono utilizzate come corsie normali in caso di problemi di traffico. Inoltre, un secondo tubo avrà un impatto molto limitato sulla sicurezza, facendo invece aumentare il carico ambientale. Per l’associazione ecologista, l’alternativa migliore sarebbe la realizzazione di un’autostrada viaggiante per i camion.
Associazioni economiche e lobby stradale contente
Nelle loro prese di posizione, le associazioni economiche plaudono alla decisione governativa. Economiesuisse invita il Consiglio federale a “costruire, finanziare e gestire un secondo tubo attraverso un partenariato pubblico-privato”. Per l’organizzazione si potrebbe anche pensare al prelievo di un pedaggio.
Per l’Unione svizzera delle arti e mestieri, la costruzione di una nuova galleria evita l’isolamento del Ticino e migliora la sicurezza stradale. Per l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali, la realizzazione di un secondo tubo è indispensabile per motivi di sicurezza. Le alternative che prevedevano la chiusura totale o parziale dell’attuale galleria per i lavori di risanamento sono illusorie.
Per il Touring Club Svizzero la decisione odierna del Consiglio federale garantisce un collegamento con la parte meridionale della Svizzera e, contemporaneamente, migliora la sicurezza lungo questo importante asse stradale. Il TCS parte dal principio che questo progetto farà parte integrante del futuro programma di sviluppo strategico dell’infrastruttura stradale e che sarà finanziato in questo ambito. Così si eviterà di mettere in concorrenza tra loro possibili interessi regionali, col rischio che il Ticino rimanga isolato per anni.
Ticino gongola, Uri deluso
Opposte le reazioni di Bellinzona e Altdorf. Mentre il Consiglio di Stato ticinese gongola, l’esecutivo urano si dice deluso. Il governo di Altdorf parla di un segnale sbagliato nei confronti degli sforzi intrapresi per trasferire il traffico dalla strada alla ferrovia. Inoltre, la scelta del governo federale contraddice chiaramente l’opinione degli abitanti del cantone, che del raddoppio non vogliono sentir parlare: Troppo alto infatti il timore di un’invasione di camion.