Le energie rinnovabili col vento in poppa
Il mondo comincia a riconoscere il valore economico delle energie rinnovabili. È quanto ha potuto constatare Moritz Leuenberger durante una conferenza internazionale sul tema organizzata a Washington.
Anche il presidente statunitense George Bush ha cambiato rotta. Solo alcuni anni fa, gli americani avrebbero riso all’evocazione di queste forme d’energia, ha osservato il ministro elvetico.
Oggi le energie rinnovabili svolgono un ruolo sempre più importante nelle poliche energetiche degli Stati del mondo.
Il cambiamento di paradigma è stato particolarmente marcato negli Stati Uniti, ha spiegato il ministro dell’energia svizzero Moritz Leuenberger, in margine alla conferenza sulle energie rinnovabili in corso a Washington, che si chiuderà giovedì sera.
Anche il segretario all’energia, che qualche anno fa avrebbe riso se qualcuno gli avesse parlato di energie rinnovabili, sottolinea oggi il ruolo di leader degli Stati Uniti in questo settore, ha affermato il responsabile del Dipartimento federale dell’energia (DATEC).
Potenziale economico
Il fatto che George Bush in persona si sia espresso durante la conferenza è un segnale chiaro, ha indicato Leuenberger.
Il presidente statunitense ha dichiarato che il suo paese deve cambiare abitudini e staccarsi dal petrolio per preservare l’ambiente e non essere alla mercé dei terroristi.
“Il governo federale statunitense finanzia cospicuamente la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie. Alcuni stati, come la California, hanno adottato politiche molto ambiziose nel settore delle energie rinnovabili”, ha sottolineato dal canto suo Jean-Christophe Füeg, membro della delegazione svizzera.
“La locomotiva americana è in marcia e questa è una buona notizia”, ha aggiunto Füeg, deplorando tuttavia il fatto che alcuni “contenziosi”, come ad esempio la questione legata ai biocarburanti, siano stati “occultati a livello ufficiale”.
Il mercato ha riconosciuto il potenziale economico delle energie rinnovabili, ha ancora sottolineato Moritz Leuenberger, lanciando un appello all’economia svizzera affinché salga su un treno ormai in corsa.
Piano d’azione
Le energie rinnovabili sono diventate una vera e propria merce, oggetto di dispute come ogni altro bene commerciale. Gli Stati Uniti sovvenzionano in particolare la fabbricazione di biodiesel. Ciò conduce a lotte per il prezzo con i fornitori di altri paesi che devono produrre questo combustibile senza sostegni statali, ha osservato Leuenberger.
Tutti i partecipanti alla conferenza si sono detti d’accordo sulla necessità di fissare degli obiettivi per portare avanti una politica climatica efficace.
Leuenberger ha approfittato dell’occasione per avere dei colloqui con i suoi omologhi dei paesi limitrofi. La Svizzera vuole orientarsi agli obiettivi dell’UE in materia di politica energetica, ha ricordato.
I partecipanti adotteranno giovedì un piano d’azione. In particolare saranno evocati gli strumenti di politica energetica che possono contribuire ad aumentare la quantità d’energia prodotta con fonti rinnovabili nei paesi industrializzati e in via di sviluppo.
La Conferenza di Washington è la terza conferenza internazionale sulle energie rinnovabili, dopo quelle tenutesi a Bonn nel 2004 e a Pechino nel 2005.
swissinfo e agenzie
Nel 2006 le energie rinnovabili rappresentavano il 16,9% del consumo globale di energia in Svizzera. Il legno, ad esempio, contribuisce nella misura del 3,59%, mentre l’energia solare solo dello 0,12%.
Queste energie sono impiegate soprattutto per la produzione di elettricità. Il 58% della produzione totale di corrente proviene infatti da fonti rinnovabili. La maggior parte (circa il 97%) è generata da centrali idroelettriche.
Le nuove energie rinnovabili (senza le centrali idroelettriche) rappresentano il 5,7% della produzione totale di elettricità. Provengono da biomasse (legna e biogas), rifiuti di impianti di incenerimento, calore ambiente, energia solare e energia eolica.
La Svizzera intende produrre 5400 GWh di corrente supplementare con fonti di energie rinnovabili entro il 2030. Ciò corrisponde al 10% del consumo attuale di elettricità.
Tonnellate pro capite l’anno
Usa: 20
Germania: 9
Francia: 8
Italia: 7,8
Svizzera: 6
Cina: 3,8
India: 1,4 (fonte: International Energy Agency)
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