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Capsula per il suicidio assistito auspica approvazione legale in Svizzera

capsula sarco
La capsula Sarco è stata esposta durante vari eventi artistici e di design in Europa. Exit International

Exit International, l'azienda che ha ideato "Sarco", un dispositivo stampato in 3D per il suicidio assistito, spera che la sua invenzione possa essere in futuro utilizzata in Svizzera.

Care lettrici e cari lettori,

La versione originale di questo articolo affermava erroneamente che la capsula Sarco aveva “ottenuto l’approvazione legale” per essere utilizzata in Svizzera. Questa informazione non corrisponde al vero, come chiarisce, ad esempio, questo fact check di APCollegamento esterno. Siamo profondamente dispiaciuti per le informazioni fuorvianti pubblicate sul nostro sito. 

L’articolo è stato corretto dopo una segnalazione di watson.chCollegamento esterno, l’8 dicembre. Le affermazioni di Philip Nitschke secondo cui sarebbero in corso trattative con diversi gruppi in Svizzera per lanciare la capsula Sarco il prossimo anno non hanno potuto essere verificate. Nessuna delle principali organizzazioni svizzere di assistenza al suicidio – Dignitas, Exit Deutsche Schweiz o Ex International – ha indicato di aver preso in considerazione questa tecnologia, secondo watson.ch. L’organizzazione a cui Philip Nitschke si riferiva nella versione originale dell’articolo era PegasosCollegamento esterno. L’11 dicembre è stato aggiunto un riquadro esplicativo (più in basso) basato sulle informazioni di AP.

Larissa M. Bieler
Caporedattrice, SWI swissinfo.ch

Nel 2020, quasi 1’300 persone hanno scelto di fare ricorso al suicidio assistito tramite le due principali organizzazioni che offrono questo servizio in territorio elvetico: Exit (ente distinto da Exit International) e Dignitas. Il metodo attualmente in uso prevede l’assunzione di sodio pentobarbital diluito.

“La persona sperimenterà un vago disorientamento e una lieve euforia, prima di perdere conoscenza.”

Philip Nitschke, Exit International

Dopo aver ingerito il farmaco, il paziente impiega tra i due e i cinque minuti ad addormentarsi, prima di scivolare in un coma profondo presto seguito dalla morte. L’alternativa offerta da Sarco per un trapasso sereno, invece, non prevede l’uso di sostanze regolamentate.

SWI swissinfo.ch ha intervistato il dottor Philip Nitschke, fondatore dell’azienda australiana Exit InternationalCollegamento esterno, per saperne di più sulla sua invenzione, la capsula-sarcofago Sarco, e sul ruolo che ritiene potrebbe assumere nel settore della morte assistita in Svizzera.

SWI swissinfo.ch: Che cos’è Sarco e come funziona?

Philip Nitschke: È una capsula stampata in 3D che viene attivata dall’interno, dalla persona che desidera mettere fine alla propria vita. Il macchinario può essere trasportato ovunque per offrire questo servizio, da uno spazio aperto con un panorama idilliaco alle sale di un’organizzazione per il suicido assistito, per esempio.

La persona non dovrà fare altro che entrare nella capsula e sdraiarsi sul comodo lettino. Dopodiché, dovrà rispondere a una serie di domande e poi potrà premere il pulsante all’interno del macchinario, attivando il meccanismo nei tempi che preferisce.

In Svizzera, il suicidio assistito è permesso a certe condizioni

SwissMedic, l’autorità centrale svizzera di omologazione e controllo per gli agenti terapeutici, ha confermato ad AP di non aver mai approvato la capsula Sarco.

Nitschke ha dichiarato ad AP che la sua organizzazione no-profit, Exit International, non ha mai richiesto l’approvazione perché aveva ottenuto il parere legale di un consulente esterno, un ex professore di diritto delle infrastrutture e delle nuove tecnologie presso l’Università tedesca di Freiberg, il quale riteneva non ci fosse bisogno di un permesso formale o di una licenza per utilizzare il dispositivo.

EXIT, organizzazione che fornisce servizi di assistenza al suicidio in Svizzera, ha affermato di avere dei dubbi su Sarco e sul parere legale ottenuto da Exit International, organizzazione non affiliata a EXIT.

“Non è chiaro quale sia l’esatto contenuto del parere legale”, ha scritto il vicepresidente di EXIT Jürg Wiler in una e-mail, aggiungendo: “E cosa dire a proposito dei test di questa capsula? EXIT non ritiene che ‘Sarco’ sia un’alternativa al suicidio medicalmente assistito fornito da EXIT”.

Fonte:AP

La capsula è montata su un supporto che sprigiona azoto liquido al suo interno, facendo calare rapidamente i livelli di ossigeno dal 21% all’1% in circa 30 secondi. La persona sperimenterà un vago disorientamento e una lieve euforia, prima di perdere conoscenza. La morte avviene per ipossia e ipocapnia, cioè mancanza di ossigeno e anidride carbonica, senza provocare panico né senso di soffocamento. [In un ambiente in cui l’ossigeno è inferiore all’1%, dopo aver perso conoscenza la morte sopraggiungerebbe dopo circa 5-10 minuti, secondo Philip Nitschke].

capsula Sarco
La capsula Sarco è realizzata con stampanti in 3D. Exit International

A che punto è lo sviluppo del macchinario? Quando sarà disponibile per l’uso?

Lo scorso anno abbiamo richiesto il parere di diversi esperti sulla possibilità legale di usare Sarco per il suicidio assistito in Svizzera. L’analisi giuridica è stata completata e siamo molto felici del risultato, da cui è emerso che non abbiamo trascurato nulla. Il dispositivo non pone alcun problema legale.

Al momento abbiamo prodotto due prototipi di Sarco, e un terzo è attualmente in stampa nei Paesi Bassi. Se tutto va bene, il terzo macchinario dovrebbe essere pronto per diventare operativo in Svizzera nel 2022.

Il primo Sarco è in mostra al Museum for Sepulchral CultureCollegamento esterno (Museo della cultura sepolcrale) di Kassel, in Germania, da settembre 2021 ad agosto 2022. Il secondo si è rivelato esteticamente meno gradevole. Per questa e altre ragioni, non è il modello migliore per l’uso.

Molti dei progetti collaterali legati a Sarco hanno subito dei ritardi a causa della pandemia. Tra questi, lo sviluppo di una telecamera che consenta alla persona all’interno di comunicare con l’esterno. Il consenso informato del soggetto, infatti, va obbligatoriamente registrato. La telecamera è stata autorizzata, ora bisogna produrla.

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In Svizzera dagli anni ’40 chi presta aiuto a una persona per suicidarsi non è punibile se non lo fa per motivi egoistici.

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Il suo obiettivo dichiarato è la demedicalizzazione della morte assistita. Che cosa significa?

Al momento, la procedura di suicidio assistito prevede il coinvolgimento di uno o più medici, per prescrivere il sodio pentobarbital e confermare il pieno possesso delle facoltà mentali del soggetto. Noi vorremmo rimuovere qualsivoglia valutazione psichiatrica e lasciare al singolo individuo il controllo sulle modalità con cui togliersi la vita.

Il nostro obiettivo è sviluppare un sistema di screening tramite intelligenza artificiale per stabilire le facoltà mentali del soggetto. Come prevedibile, l’idea è stata accolta con grande scetticismo, soprattutto da parte degli psichiatri. Il concetto base, tuttavia, è che la persona possa fare un test online e ricevere un codice per accedere a Sarco.

Il testo è stato aggiornato il 7 dicembre con la seguente informazione: In un ambiente dove il livello di ossigeno è inferiore all’1%, dopo aver perso conoscenza la morte avviene dopo circa 5-10 minuti, secondo Philip Nitschke.]

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