Un nuovo canale per mantenere il contatto con la diaspora
La Direzione consolare del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) lancia SwissInTouch, una nuova applicazione per gli svizzeri e le svizzere all'estero. Il suo scopo è facilitare gli scambi e permettere ai servizi consolari di trasmettere informazioni alla diaspora elvetica in modo più rapido.
Johannes Matyassy è direttore della Direzione consolare del DFAE. Il suo dipartimento ha sviluppato l’applicazione SwissInTouch. Quale sarà l’utilità di questo strumento per svizzeri e svizzere all’estero? Perché arriva in questo momento? Cosa ci possiamo aspettare da questa app? L’ambasciatore risponde alle nostre domande.
SWi swissinfo.ch: Come è nata l’idea di questa app?
Johannes Matyassy: Per capirlo bisogna fare un passo indietro nel tempo. Nel settembre del 2019, abbiamo lanciato l’applicazione Travel Admin. Quando la crisi del coronavirus è scoppiata nel marzo del 2020, l’app ha avuto improvvisamente un boom: il bisogno di ottenere rapidamente informazioni in quel periodo di incertezza, in particolare durante l’operazione di rimpatrio organizzata dalla Confederazione, era grande.
Le nostre ambasciate sono in contatto regolare con svizzere e svizzeri all’estero, per esempio tramite le newsletter e i social media. Abbiamo comunque notato la mancanza di un canale di comunicazione che permetta di trasmettere le informazioni ufficiali importanti in modo rapido ed efficace. E di farlo sullo smartphone, uno strumento oggi praticamente indispensabile. SwissInTouch intende colmare questa lacuna.
Quali rubriche contiene SwissInTouch?
Chi vive all’estero dispone già di una buona offerta informativa, in particolare per ciò che riguarda l’attualità. Ci vogliamo quindi concentrare su tre aspetti principali, ovvero: la scoperta, il consiglio e il contatto con la rappresentanza estera e con la centrale a Berna. Naturalmente l’app contiene anche le informazioni che la Svizzera ufficiale desidera trasmettere alla diaspora elvetica.
Chi si occupa dei contenuti?
Da una parte c’è il comitato di redazione, annesso alla Direzione consolare del DFAE a Berna, e dall’altra le rappresentanze all’estero. Queste ultime dispongono già di strumenti per trasmettere informazioni alla comunità elvetica espatriata, come le newsletter che ho menzionato e che possono essere integrate nell’applicazione.
Siamo coscienti del fatto che, all’inizio, i contenuti saranno forniti soprattutto da Berna. Ma siamo anche convinti che, col passare del tempo, le rappresentanze si renderanno conto dell’utilità dell’app e vi contribuiranno.
Lavorerà per incoraggiare le rappresentanze diplomatiche in tal senso?
Certo! Si tratto di uno strumento che permetterà di rafforzare gli scambi con la comunità svizzera all’estero.
Durante le sessioni informative, abbiamo presentato il prodotto alle rappresentanze e abbiamo spiegato quali sono i vantaggi e le nostre aspettative. Anche se le sedi diplomatiche non sono obbligate a utilizzare l’app – si tratta solo di una raccomandazione da parte nostra – i riscontri sono stati generalmente positivi.
È previsto che delle comunità di utenti possano contribuire ai contenuti dell’applicazione?
Non per il momento. Lo scopo non è quello di mettere in contatto le persone tra loro, ma di fornire un legame con la Svizzera. Da questo punto di vista, siamo aperti allo sviluppo di partenariati che permettano di arricchire il contenuto di SwissInTouch, per esempio con l’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) o con swissinfo.ch.
La scoperta è uno dei tre pilastri dell’applicazione. Alimentare la rubrica da Parigi sembra semplice, ma potrebbe non esserlo dal Benin, per esempio.
È vero. È la ragione per cui invitiamo le rappresentanze a pubblicare un’informazione a settimana, come minimo. Dopo qualche mese, valuteremo la situazione per capire se questo ritmo è sostenibile.
In quali lingue è disponibile SwissInTouch?
In italiano, tedesco, francese, e inglese. Ma le rappresentanze possono pubblicare contenuti nelle lingue locali, comprese quelle con un alfabeto non latino.
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Come verrà fatta la promozione di SwissInTouch?
Da parte dell’utenza, approfitteremo delle iscrizioni presso le ambasciate e i consolati per informare sull’esistenza dell’applicazione e su cosa può offrire. Il DFAE reputa molto importate questo nuovo strumento e lo promuove attraverso diversi canali: comunicati stampa, una pagina dedicata sul nostro sito internet e una campagna sui social media. Il nostro slogan è: La Svizzera in tasca. La promuoveremo anche presso delle associazioni nazionali e nei club svizzeri all’estero.
Contiamo anche sulla collaborazione delle rappresentanze per la promozione nei rispettivi Paesi.
Quali sono gli obiettivi in termini di numero di download?
Non ci siamo fissati obiettivi concreti per ora. In un primo momento metteremo i nostri strumenti a disposizione e stileremo un bilancio tra qualche mese. Se necessario, faremo degli aggiustamenti. In funzione dei riscontri, l’applicazione senz’altro evolverà.
Quanto è costato lo sviluppo di SwissInTouch?
Circa 500’000 franchi, ovvero meno di un franco per ogni persona svizzera residente all’estero. In seno all’amministrazione federale, diverse persone hanno lavorato al progetto. La squadra principale è composta da sei collaboratrici e collaboratori. La gestione è effettuata da JLS, un partner esterno.
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Traduzione: Zeno Zoccatelli
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