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“Anche se non vi importa del clima, queste soluzioni hanno senso”

bertrand piccard mentre parla rivolgendosi a una platea
Bertrand Piccard ha concepito più di 1'000 soluzioni redditizie che potrebbero proteggere l'ambiente. © Keystone / Laurent Gillieron

Alcune persone si sono messe a ridere quando Bertrand Piccard ha detto che avrebbe pilotato un aereo a energia solare. Il suo Solar Impulse ha portato a termine il giro del mondo nel 2016. L'aviatore e psichiatra svizzero è stato alla COP27 per cercare di convincere chi prende le decisioni importanti a adottare cambiamenti per affrontare la crisi climatica.

Abbiamo parlato con Bertand Piccard, 64 anni, di come sta portando avanti questo lavoro, della sua opinione in merito al movimento di attivisti e attiviste per il clima e di come sta risparmiando energia nell’attuale situazione di penuria.

SWI swissinfo.ch: Lei ha identificato 1’450 soluzioni pulite e redditizie che potrebbero salvaguardare l’ambiente e le ha condivise con chi prende le decisioni a livello politico ed economico. Come possiamo superare l’attuale disfattismo di cui parlaCollegamento esterno e fare in modo che le persone adottino davvero queste soluzioni?

“Non si tratta di produrre più energia, ma di consumarne di meno grazie a tutte le soluzioni che ci permettono di essere più efficienti.”

Bertrand Piccard: Bisogna parlare la lingua delle persone che si vogliono convincere. Se ci si rivolge a individui con potere decisionale che hanno come obiettivo principale la creazione di posti di lavoro e di profitti e si dice loro di proteggere l’ambiente perché la natura è bella, non funzionerà. Io dico loro che, anche se non vi importano il clima o l’ecologia, queste soluzioni hanno più senso in termini di produzione, risparmio energetico, nuove opportunità di business, economia circolare, gestione dei rifiuti e cose simili. Così otterranno più profitti, più posti di lavoro. E, tra l’altro, protegeranno anche l’ambiente.

Ammettiamo che le persone siano disposte a farlo. Ci sono però ostacoli amministrativi e legali che, come ha detto Lei, paralizzano imprese e Governi. Come è possibile superarli?

Finché sono gli attivisti e le attiviste a chiedere un cambiamento politico, l’impatto sarà minore rispetto a quello che possono avere le richieste di rinnovamento del quadro politico e giuridico che provengono dai e dalle leader dell’economia, dell’industria e della finanza, perché sono loro a gestire l’economia. Quindi cerco di fare in modo che questi individui siano gli ambasciatori di tale messaggio.

Ci sono molte norme che impediscono alle nuove soluzioni di arrivare sul mercato perché la legge non ha previsto la loro esistenza. Un esempio: se avete un’auto elettrica con la batteria quasi piena la sera, potreste scaricarla in casa durante il picco della domanda – quando tutti accendono la TV, il riscaldamento, le luci, la stufa e così via – e ricaricare l’auto nella seconda metà della notte. Ma questo non è consentito nella maggior parte dei Paesi.

Se si modernizza il quadro giuridico, si contribuisce a modernizzare il mondo.

Quali sono gli altri modi per fare pressione sui Governi affinché agiscano? Che cosa ne pensa degli atti di disobbedienza civile per far passare il messaggio?

È una linea molto sottile. Può essere dannoso per la causa che vogliamo promuovere perché si genera resistenza. Ci sono molti cittadini e molte cittadine che non ne possono più [degli attivisti e delle attiviste]. Ma d’altra parte, capisco perfettamente la frustrazione di tutte queste persone che vedono che non si fa abbastanza. Se si vede un bel paesaggio distrutto da una miniera di carbone, come stanno facendo in Germania, capisco che la gente manifesti, resista, perché bisogna dimostrare di essere arrabbiati per via di quello che il mondo sta facendo oggi. Ma ricorrere alla violenza per promuovere l’ecologia è molto controproducente.

Ricordo una sua espressione sul pericolo di essere prigionieri delle idee. Può fare un esempio di come questo possa frenare una città o una comunità locale?

Alcuni partiti politici sono contrari a concedere sussidi per le energie rinnovabili. Ma ora non ce n’è più bisogno perché le energie rinnovabili sono più economiche dei combustibili fossili. È questo ciò che devono capire. Non si tratta di essere più verdi e più favorevoli all’ambiente e di spendere molti soldi, bensì di utilizzare le fonti di energia migliori, più pratiche ed economiche.

Quest’inverno, per molte persone questo aspetto diventerà davvero cruciale.

Eppure, con la mancanza di gas russo, la prima reazione del Governo è stata quella di compensare trovando nuove aziende fornitrici. Ma la prima reazione dovrebbe essere: “Come possiamo risparmiare il gas che abbiamo? Possiamo risparmiare elettricità con una maggiore efficienza energetica?” Non è un sacrificio perché con l’efficienza si ottiene di più con meno consumi. Ad esempio, se installate una pompa di calore in casa vostra invece del riscaldamento a gas, risparmierete molto denaro perché probabilmente userete cinque volte meno energia. Ovviamente non si possono cambiare tutti gli impianti di riscaldamento in sei mesi. Ma è necessario almeno avviare il processo. Non si tratta di produrre più energia, ma di consumarne di meno grazie a tutte le soluzioni che ci permettono di essere più efficienti.

Immagino che Lei abbia già seguito molti dei suoi consigli in casa, nella sua attività e nella vita privata. Ma come pensa di risparmiare ancora più energia quest’inverno e oltre? E cosa possono fare gli altri?

Beh, ho già delle pompe di calore e una casa ben isolata dotata di pannelli solari. Guido un’auto elettrica. Quindi è chiaro che già adesso la mia bolletta per l’energia è bassa. Naturalmente, posso ridurla ancora di più. Imposterò il mio termostato a 19 gradi Celsius invece che a 20. Si tratta di una riduzione del 7% [del consumo energetico]. Diciannove gradi vanno benissimo. Non è necessario arrivare a 23, 24, 25 gradi. È anche importante avere lampade a LED ovunque, perché i LED consumano davvero molto meno.

Inoltre, in termini di alimentazione, dobbiamo consumare molti più prodotti locali. Se potete scegliere, acquistate alimenti che vengono dal vostro quartiere invece che dall’altra parte del mondo. Mangiate meno carne. Dobbiamo anche trattare tutto ciò che consumiamo con molto più rispetto. In questo mondo abbiamo un problema perché sprechiamo le risorse naturali. Se consideriamo ogni cosa preziosa, allora saremo molto efficienti.

Da dove viene questa propensione allo spreco? Generazioni fa, le persone trattavano il cibo, i vestiti o i mobili come qualcosa di prezioso. Perché questo cambiamento di atteggiamento nei confronti di ciò che consumiamo?

Credo che il libero mercato abbia introdotto una competizione tra tutti gli attori commerciali che li spinge a vendere a prezzi sempre più bassi e in quantità sempre maggiori. Quindi bisogna vendere molto per ottenere un piccolo profitto alla fine, perché il prezzo è estremamente basso. In passato non era così: tutto era un po’ più caro, ma durava molto di più. La gente aveva più rispetto delle cose. Dobbiamo tornare a un’economia in cui il profitto è dato dalla qualità dell’efficienza piuttosto che dalla quantità della produzione. Non comprate una cosa che oggi è la più economica, ma che sarà costosa sull’arco di una vita. Comprate qualcosa che all’inizio è forse un po’ più costoso e risparmierete molto di più.

Articolo a cura di Veronica DeVore

Traduzione e adattamento dall’inglese di Luigi Jorio

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