Dobbiamo preoccuparci del ritorno del Covid-19?
Il Covid-19 è tornato a far parlare di sé. La Svizzera e gli Stati Uniti hanno emanato le raccomandazioni per la vaccinazione per questo inverno. In che modo i diversi Paesi stanno gestendo il nuovo aumento, limitato ma preoccupante, dei casi di coronavirus?
Dall’estate, le infezioni da Covid-19 e i ricoveri ospedalieri sono aumentati negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, ma sono rimasti al di sotto dei picchi precedenti. Il 6 settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato che centinaia di migliaia di persone a livello globale sono state ricoverate a causa del virus.
Tra un mese la Svizzera prevede di avviare una campagna di vaccinazione contro il Covid-19 per le persone vulnerabili e le categorie a rischio. Gli esperti e le esperte affermano che i richiami vaccinali sono ancora la protezione più sicura contro le numerose varianti che sono circolate, soprattutto negli ultimi mesi.
Cosa sappiamo finora delle nuove varianti del Covid-19?
Il coronavirus, in continua evoluzione, continua a generare nuove varianti, alcune più preoccupanti di altre, che rappresentano una sfida per le autorità sanitarie a livello globale. Le nuove varianti che gli epidemiologi, le epidemiologhe e i media stanno tenendo d’occhio fanno tutte parte della famiglia Omicron. Le varianti BA.2.86 (Pirola), EG.5 (Eris) e FL.1.5.1 (Fornax) sembrano essere responsabili del recente aumento dei casi di infezione. Tuttavia, è la prima, la BA.2.86, a destare particolare preoccupazione ultimamente.
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Questa variante è stata inizialmente identificata in Danimarca e Israele, ma non è certo dove abbia avuto origine. Secondo alcuni studi, la BA.2.86 presenta più di 30 diverse mutazioni della proteina spike, rispetto alla variante dominante del 2023, chiamata XBB.1.5. Questa proteina è un elemento chiave perché permette al virus di entrare nelle cellule umane.
Dobbiamo preoccuparci di nuovo del Covid-19?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo in guardia riguardo alle tendenze “preoccupanti” delle infezioni da Covid-19 prima dell’inverno nell’emisfero settentrionale, invitando ad aumentare le vaccinazioni e la sorveglianza. Alla fine di agosto, l’OMS ha incluso la BA.2.86 tra le varianti da monitorare, soprattutto a causa del rapido aumento del numero dei casi di infezione e delle mutazioni.
“Siamo preoccupati perché discende da una linea di Omicron (BA.2) che si pensava fosse estinta e perché presenta più di trenta mutazioni in posizioni strategiche”, ha spiegato Antoine Flahault, direttore dell’Istituto di salute globale dell’Università di Ginevra, al quotidiano svizzero 24heures.Collegamento esterno
Tuttavia, ha aggiunto che al momento non ci sono “segni allarmanti di questa variante”. Il fatto che questa variante sia stata considerata “preoccupante” significa che è stata messa sotto sorveglianza e che ha un certo potenziale di diffusione. “Questo non significa che il pubblico debba essere preoccupato”, ha dichiarato Rudolf Hauri, presidente delle autorità sanitarie cantonali svizzere, al tabloid elvetico BlickCollegamento esterno.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha dichiarato che le varianti attualmente in circolazione presentano nuove mutazioni che consentono loro di sfuggire parzialmente all’immunità acquisita dalla popolazione. Inoltre, la protezione offerta dalla vaccinazione (o da una precedente infezione) diminuisce gradualmente nel tempo. A causa di questi due fattori, a cui si aggiungerà l’aumento dei contatti negli spazi chiusi, l’UFSP prevede un aumento del numero di infezioni per l’autunno e l’inverno.
Ma rispetto agli anni della pandemia 2020 e 2021, la situazione è cambiata in modo significativo, si legge. “Tra le persone sotto i 65 anni che non presentano fattori di rischio, la probabilità di una forma grave di Covid-19 è minima”, ha dichiarato l’UFSPCollegamento esterno l’11 settembre.
Qual è la situazione in Svizzera e come può evolvere?
Alla fine di agosto la variante BA.2.86 è stata rilevata per la prima volta nelle acque reflue svizzere e in quelle di alcuni altri Paesi. Secondo l’UFSP, la scorsa settimana sono stati registrati circa 1’000 casi di Covid-19 nel Paese, il che corrisponde a un tasso di incidenza del 32% in 14 giorni.
Sebbene il numero di casi sia in aumento, “il numero di ricoveri ospedalieri dovuti alla forma severa del Covid è attualmente limitato”, ha dichiarato alla televisione pubblica svizzera SRFCollegamento esterno Christoph Berger, capo della Commissione federale per le vaccinazioni (CFV).
Uno dei problemi principali durante la pandemia di Covid-19 è stata la pressione sul sistema sanitario e la mancanza di posti letto negli ospedali. In questo caso, Hauri assicura che “non ci sarà più uno stato di emergenza a causa della Covid. Se c’è una carenza di posti letto, è solo perché non c’è abbastanza personale di assistenza”
Quanto sono efficaci i vaccini per far fronte alle nuove varianti?
Secondo ReutersCollegamento esterno, Moderna e Pfizer hanno dichiarato che i loro vaccini aggiornati “hanno generato forti risposte nei test contro la sottovariante BA.2.86 che presenta importanti mutazioni”. I vaccini aggiornati di Moderna, Pfizer e Novavax dovrebbero essere disponibili questo mese.
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Per quanto riguarda la Svizzera, la CFV e l’UFSP raccomandano la vaccinazione con un vaccino a base di mRNA o proteica adattato alla variante XBB.1.5. La procedura di approvazione di questi vaccini è attualmente in corso presso l’Istituto per gli agenti terapeutici Swissmedic.
In che modo i Paesi del mondo stanno gestendo gli ultimi sviluppi del coronavirus?
Sebbene sia difficile confrontare il numero di casi di Covid-19, i tassi di infezione e i ricoveri in tutto il mondo, abbiamo esaminato alcune delle misure adottate per fermare la diffusione delle nuove varianti.
Sia gli Stati Uniti che la Svizzera hanno emanato all’inizio della settimana scorsa delle raccomandazioni per la vaccinazione contro il Covid-19. Ma mentre l’UFSP e la CFV hanno raccomandato il vaccino alle persone vulnerabili, tra cui gli over 65, gli over 16 con patologie preesistenti o sindrome di Down e le donne in gravidanza con malattie preesistenti, gli Stati Uniti hanno adottato un approccio più ampio, raccomandandolo a tutti i soggetti di età superiore ai sei mesi.
Israele è stato uno dei primi Paesi a registrare casi di BA. 2.86 e uno dei primi a mettere in atto alcune misure preventive. Martedì il ministero della Salute ha consigliato alle persone con un sistema immunitario compromesso di indossare maschere negli spazi chiusi, mentre gli ospedali testeranno tutti i nuovi e le nuove pazienti.
In Italia, l’obbligo di isolamento per le persone positive al Covid-19 è caduto ad agosto, ma visto il rialzo del numero di casi, il Governo ha consigliato di restare a casa in presenza dei sintomi, di evitare i luoghi affollati e di indossare la maschera se si entra in contatto con altre persone.
Altrove in Europa, Paesi come il Regno Unito hanno già iniziato la campagna vaccinale – con qualche settimana di anticipo rispetto al previsto – rivolta soprattutto alle persone residenti nelle case di cura. Questo perché l’Inghilterra ha registrato finora 34 casi di BA.2.86, di cui 28 si trovano in una casa di cura nel NorfolkCollegamento esterno (Inghilterra orientale).
Traduzione e adattamento dall’inglese: Sara Ibrahim
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