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Governi e aziende non fermeranno la corsa all’IA

Jürgen Schmidhuber

I ricercatori e le ricercatrici di intelligenza artificiale (IA) chiedono di sospendere i "maxi esperimenti di IA". Ma questo non succederà, sostiene l’esperto Jürgen Schmidhuber.   

In passato ho firmato lettere che mettevano in guardia dall’uso dell’IA in ambito bellico. Tuttavia, non credo che l’ultima letteraCollegamento esterno firmata da molti rinomati esperti ed esperte avrà un impatto significativo perché tanti altri ricercatori e ricercatrici di IA, aziende e Governi la ignoreranno completamente.  

In tale lettera, nella quale viene proposto di sospendere i maxi esperimenti di IA, si usa spesso la parola “noi”, riferendosi a “noi”, gli esseri umani. Tuttavia, non esiste un “noi” in cui tutti possano identificarsi. Chiedete a dieci persone e sentirete dieci opinioni diverse su ciò che è “buono” e ciò che non lo è. Alcune di queste opinioni saranno completamente incompatibili tra loro. Non dimenticate l’enorme quantità di conflitti tra le molte persone coinvolte.   

Jürgen Schmidhuber è il responsabile scientifico dell’azienda NNAISENSE, con sede a Lugano, che mira a costruire la prima IA generica e pratica. È spesso relatore di conferenze su argomenti legati all’IA e fornisce consulenza a vari Governi sulle strategie di IA. Le reti neurali più citate oggi, utilizzate in applicazioni come il riconoscimento vocale di Google, Google Translate, Siri di Apple e Alexa di Amazon, si basano tutte sul lavoro svolto nei suoi laboratori. 

La lettera dice anche: “Se tale pausa non può essere attuata rapidamente, i Governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria”. Il problema è che anche i diversi Governi hanno pareri contrastanti su ciò che è bene per loro e per gli altri. La Grande Potenza A dirà: se non lo facciamo noi, lo farà la Grande Potenza B, magari guadagnando segretamente un vantaggio su di noi. Lo stesso vale per le Grandi Potenze C, D ed E.   

Quale ruolo dovrebbe giocare la Svizzera? Naturalmente dovrebbe cercare di rimanere all’avanguardia nella ricerca sull’IA. Pro capite, nel 2020, la Svizzera ha pubblicato molti più articoliCollegamento esterno sull’IA rispetto a qualsiasi altro Paese. Una moratoria non farebbe altro che danneggiare la sua competitività.   

Altri sviluppi

Un’evoluzione lunga decenni  

ChatGPT, ad esempio, si basa sulle fondamenta sviluppate da ricercatori e ricercatrici che oggi lavorano presso la nostra azienda luganese NNAISENSE, il cui motto è “AI∀” o “AI per tutti/e”.  

ChatGPT utilizza una rete neurale artificiale chiamata “Trasformatore”, che si basa su meccanismi di attenzione umana – volti a imitare l’attenzione cognitiva – per l’elaborazione del linguaggio naturale. Nel 2017 i e le dipendenti di Google hanno pubblicato un articolo, ormai ampiamente citato, intitolato “Attention is all you need”Collegamento esterno (L’attenzione è tutto ciò di cui avete bisogno). Ne sono felice perché più di 30 anni fa ho pubblicato una variante del “Trasformatore”Collegamento esterno che ora si chiama “Transformer with linearised self-attention” (Trasformatore con autoattenzione linearizzata) e recentemente ho presentato altre ricercheCollegamento esterno sull’argomento.    

“Pro capite, nel 2020, la Svizzera ha pubblicato molti più articoli sull’IA rispetto a qualsiasi altro Paese. Una moratoria non farebbe altro che danneggiare la sua competitività.”   

I modelli GPT dipendono anche dalle “connessioni residue”, meccanismi che permettono alle reti neurali di diventare molto profonde e di funzionare molto meglio. Le connessioni residue affondano le radici nella nostra LSTM degli anni ’90 (la memoria a breve termine, la rete neurale artificiale più citata del XX secolo) e nella nostra Highway Network (da maggio 2015), la prima rete neurale feedforward molto profonda (con flusso in avanti, che si muove cioè in una sola direzione e non a ritroso o in maniera ciclica) con centinaia di strati, i cui principi si ritrovano oggi in migliaia di applicazioni. 

Il presente e il futuro 

Cosa succederà dopo?  Ho spesso paragonato ChatGPT e altri modelli linguistici simili alla classe politica. Le persone che fanno politica di solito sono brave a parlare e possono dare risposte rapide e pronte per l’uso a qualsiasi domanda. Combinano in modi sempre nuovi gli slogan che hanno usato in molti discorsi precedenti, cosicché non ci siano due risposte identiche. Ciononostante, spesso propongono luoghi comuni senza troppe nuove intuizioni o profondità.  

I grandi modelli linguistici come ChatGPT non sono ancora molto bravi a ragionare su molti aspetti logici, come fa chi si occupa di matematica e altri scienziati/e. D’altra parte, da tempo disponiamo di reti neurali che possono apprendere in modo simile, almeno in linea di principio. Ci aspettiamo ora rapidi progressi in questo campo, che renderanno la vita più facile a molte persone.  

A cura di Sabina Weiss e Veronica DeVore 

Traduzione dall’inglese: Sara Ibrahim

Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente quelle dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni di SWI swissinfo.ch. 

L’esperto di IA Lê Nguyên Hoang ritiene invece che una moratoria sullo sviluppo di sistemi potenti di IA sia urgente e necessaria. Leggete la sua opinione:

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