Internet: troppi marinai d’acqua dolce
Secondo uno studio realizzato dal Politecnico federale di Zurigo e da Google, circa 637 milioni di persone si connettono a Internet utilizzando programmi di navigazione obsoleti, esponendosi così a seri rischi dal profilo della sicurezza.
Gli autori della ricerca ritengono che questo risultato sia soltanto la punta dell’iceberg: sulla base delle loro stime, il numero di navigatori incauti sarebbe infatti molto più elevato.
Il rapporto scientifico, presentato a inizio luglio, evidenzia un ulteriore dato inquietante: nel mese di giugno del 2008, soltanto il 59,1% degli utenti di Internet si è spostato nella rete utilizzando un «browser» (navigatore) adatto.
Stando allo studio, inoltre, chi utilizza il navigatore gratuito Firefox è più diligente – usa quindi la versione più recente e sicura – rispetto agli utenti di Explorer (prodotto Microsoft) o Safari (Apple).
Pericolo di infezione
Ma quali sono i rischi concreti che si corrono navigando con un browser non aggiornato? «Il pericolo principale è quello di danneggiare il proprio computer, connettendosi a siti-trappola che sfruttano le falle di sicurezza dei navigatori superati», spiega Paolo Attivissimo, giornalista informatico e autore di libri e blog dedicati alla divulgazione della sicurezza informatica.
L’utente poco accorto rischia dunque di ospitare involontariamente un virus informatico, ossia un programma che danneggia i dati o il computer stesso, consentendo talvolta l’accesso al proprio sistema da parte di persone non autorizzate.
A ciò si aggiunge un ulteriore aspetto, evidenziato da Attivissimo: «Le funzioni proposte dai siti più avanzati, per esempio tutte le offerte interattive del web 2.0, possono non funzionare o non essere visualizzate correttamente con un navigatore vecchio».
Caratteristiche diverse
Per quanto concerne l’apparente differenza di precauzione – emersa dallo studio – tra gli utilizzatori di Firefox e quelli degli altri navigatori, Attivissimo sottolinea: «Chi sceglie Firefox effettua una scelta ben precisa relativa alla sicurezza e alla facilità d’uso, dal momento che il programma non è preinstallato. È il caso, invece, per Explorer o Safari, i due browser per Windows e Macintosh».
«Di conseguenza – continua l’esperto – gli utenti che hanno deciso di utilizzare Firefox hanno solitamente un grado di consapevolezza maggiore e sono pertanto più interessati ad avere un prodotto costantemente aggiornato».
Inoltre, evidenzia Attivissimo, Firefox dispone di un meccanismo interno che propone all’utente di adeguare immediatamente il programma non appena ciò è possibile.
Data di scadenza
Gli autori dello studio suggeriscono alcuni correttivi per aumentare la sicurezza della navigazione. Tra questi, figura l’introduzione – per i navigatori – di una sorta di data di scadenza simile a quella per i prodotti alimentari.
Concretamente, il programma dovrebbe avvertire l’utente quando la versione utilizzata non risponde più agli standard in materia di sicurezza, invitandolo ad adeguarlo. Parallelamente, viene raccomandato di rendere facilmente accessibili gli aggiornamenti.
«In realtà i meccanismi necessari sono già presenti: infatti, gli aggiornamenti di Explorer e Safari, per esempio, vengono forniti attraverso l’aggiornamento dell’intero sistema operativo», precisa Attivissimo.
«Il problema vero è piuttosto un altro: chi ha scelto Firefox, dispone solitamente una maggiore libertà di controllo della propria macchina», spiega Attivissimo. Di conseguenza, può installare più agevolmente e rapidamente le versioni recenti.
Nelle aziende, invece, dove la maggior parte dei computer utilizza il navigatore di Microsoft, «gli aggiornamenti disponibili vengono introdotti soltanto dopo una procedura di controllo, approvazione e collaudo», aggiunge.
Paradossalmente, la grande diffusione di Explorer in ambito professionale ha dunque come conseguenza il fatto che le versioni meno recenti restano in uso più a lungo. In quel caso, «anche l’apparizione di un avviso simile potrebbe essere inutile».
Volere e non potere
Al di là di questi aspetti tecnici, per gli esperti del Politecnico e di Google, è inoltre fondamentale sensibilizzare gli utenti in merito all’importanza di visitare la rete con un navigatore sicuro e aggiornato.
A questo proposito, Attivissimo conclude: «Molti utenti sono in realtà ben coscienti di questo fatto, sanno che gli aggiornamenti esistono, sanno dove trovarli e aggiornano sistematicamente i loro computer privati. In azienda, invece, non sono semplicemente autorizzati a effettuare l’operazione, poiché non dispongono dei diritti di amministratore».
swissinfo, Andrea Clementi
Un browser web – in italiano: navigatore – è un programma che consente agli utenti di visualizzare e interagire con testi, immagini e altre informazioni contenute in una pagina Internet.
I browser solitamente vengono utilizzati su personal computer, ma non mancano altri dispositivi in grado di effettuare la navigazione con un navigatore, tra cui i palmari e gli «smartphone».
I navigatori attualmente più diffusi sono Internet Explorer (prodotto dalla Microsoft), Mozilla Firefox – ideato dalla «Mozilla Foundation», che può essere scaricato gratuitamente – e Safari (di proprietà della Apple)
Lo studio ha preso in considerazione in periodo compreso tra gennaio 2007 e giugno 2008, facendo capo ai dati di Google sull’utilizzazione dei server.
Nel mese di giugno del 2008, soltanto il 59,1% degli utilizzatori di Internet era in possesso della versione più aggiornata del loro navigatore. Tra chi ha scelto Firefox, il 92,2% disponeva dal programma più recente, contro il 52,5% degli utenti Microsoft.
Durante gli ultimi 18 mesi, l’83,3% degli utenti Firefox ha installato la versione più aggiornata; questa percentuale è del 65,3% tra chi usa Safari e del 47,6 tra quanti navigano con Explorer.
Secondo la ricerca, circa 637 milioni di utenti della rete non sono adeguatamente protetti contro attacchi informatici.
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