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Le tende di Instagram fanno fuggire marmotte e stambecchi

una persona accanto a una tenda ammira un cielo notturno con molte stelle
In Svizzera ci sono luoghi in cui il campeggio libero è consentito. Keystone / Alessandro Della Bella

Sempre più persone campeggiano al di sopra del limite della foresta, a volte illegalmente. Un'attività che turba la vita degli animali.

Poco prima delle 6 del mattino sul Brienzergrat. Cinque giovani aspettano il sorgere del sole insieme a numerosi altri escursionisti ed escursioniste. Purtroppo, il cielo è coperto dalle nuvole.

“Sono un po’ deluso. Abbiamo camminato a lungo. Tutto per questo. È bello, ma non perfetto”, sospira uno dei cinque giovani. Non ci sono le giuste condizioni per scattare la foto perfetta dell’alba.

persone nella nebbia in cima a una montagna
Numerosi escursionisti ed escursioniste salgono sul Brienzergrat la mattina presto per scattare delle foto. Questa mattina le condizioni non sono però ideali. SRF-SWI

Per loro fortuna, ieri avevano già scattato una foto del tramonto e l’avevano pubblicata sulle reti sociali.

Solo quando hanno raggiunto la cima e notato un cartello di divieto si sono resi conto che era illegale trascorrere la notte qui in quanto si tratta di una zona protetta.

Cartelli di divieto, due ranger e un ingresso stretto

Cinquecento metri più in basso, sull’alpeggio di Lombach, i due ranger e il guardiacaccia cantonale osservano ciò che accade. Soprattutto dopo la pandemia, sempre più persone si accampano sul Brienzergrat.

due ranger e un guardiacaccia osservano la cima di una montagna
Il guardiacaccia e i ranger dell’alpe di Lombach lavorano in stretta collaborazione. Quasi ogni sera sono davanti all’ingresso della zona protetta per informare le persone del divieto di campeggio. SRF-SWI

Questo ha un impatto sugli stambecchi, dice il guardiacaccia Matthias Zimmermann. “Un tempo qui c’erano branchi di 20 animali adulti. Ora sono completamente scomparsi, la maggior parte di loro è dall’altra parte, nella foresta. Le attività incessanti sulla montagna fanno fuggire gli stambecchi”, dice.

Diversi cartelli di divieto, due ranger che intercettano fino a 20 persone ogni sera e un ingresso estremamente stretto alla zona protetta – che dovrebbe bloccare quasi fisicamente le persone con molti bagagli – aiutano solo in misura limitata.

cartello di divieto di campeggio
Il Brienzergrat si trova in una zona protetta. Queste aree hanno lo scopo di proteggere determinati mammiferi e uccelli e i loro habitat. Il campeggio è vietato. SRF-SWI

Durante l’alta stagione, la gente continua ad accamparsi lassù quasi ogni giorno. Ogni settimana, il guardiacaccia sale quindi in quota per distribuire delle multe. Ma la causa del problema è un’altra: “Sono i social media”, dice.

Un circolo vizioso causato da Instagram

A causa delle reti sociali ci sono sempre più campeggiatori e campeggiatrici. Questo succede anche in altre zone della Svizzera. Ad esempio, sopra il lago Limmeren, sul Muttenkopf, a 2500 metri di altitudine nel cantone di Glarona. Su Instagram si trovano migliaia di foto tutte uguali.

Nonostante lassù sia legale campeggiare, il guardiacaccia cantonale Samuel Ganter è molto preoccupato: “La situazione sta diventando davvero precaria per la fauna e la flora. Non ci sono così tanti animali come a mille metri, ma quelli che vivono qui hanno bisogno ancor di più di tranquillità e del loro habitat”.

Nei fine settimana si contano 15-20 tende, ci dice Claudia Freitag, che gestisce il vicino rifugio Muttsee del Club alpino svizzero. Anche lei ne subisce le conseguenze: “Chi campeggia lascia rifiuti, usa i nostri servizi igienici e utilizza l’acqua”.

Freitag è ciononostante combattuta: “Dal punto di vista promozionale è ovviamente un grosso successo: questo lago è talmente virale che non dobbiamo fare molta pubblicità per il rifugio”.

Tuttavia, ritiene che sia necessaria una regolamentazione. Da questa stagione, Freitag documenta ciò che accade e tiene una lista su cui registra quante persone si accampano ogni giorno.

Sensibilizzare o vietare?

Per il guardiacaccia Gantner è chiaro che le cose non possono andare avanti così. “È bellissimo che le persone siano in mezzo alla natura, ma è solo una faccia della medaglia. Considerano solo ciò che piace loro e che viene pubblicato ovunque [sulle reti sociali]. Non si rendono però conto della pressione e dello stress che questo comporta per la fauna selvatica”.

Per questo motivo, Gantner afferma di dover fare molto più lavoro di sensibilizzazione. Ma si dovrebbe anche valutare l’idea di imporre un divieto di uscire dai sentieri o addirittura un divieto generale di campeggiare. Al momento si stanno cercando soluzioni con il Cantone.

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