Un gioiello per il Politecnico di Losanna
Il nuovo Rolex Learning Center del Politecnico federale di Losanna, progettato dagli architetti giapponesi Sejima e Nishizawa, rivoluziona il concetto di spazio dedicato allo studio e al lavoro.
Innovativo, luminoso, ondeggiante: il nuovo centro della conoscenza – disegnato dallo studio d’architettura nipponico SANAA – vuole diventare il vero e proprio cuore pulsante del campus vodese, simboleggiando le ambizioni a lungo termine dell’ateneo.
Patrick Aebischer, presidente del Politecnico, è esplicito: «Si tratta di un edificio molto audace e infatti l’obiettivo era proprio questo. Dovevamo creare nuovi spazi, e per diventare una delle migliori istituzioni scientifiche del pianeta ci serviva una sorta di costruzione-icona, di totem».
Dalle 7 alle 24
Il centro in vetro e cemento occupa una superficie di 20’000 m2 – oltre il doppio di un campo di calcio – ed è situato nella zona occidentale della città di Losanna. Nella sua biblioteca trovano posto oltre 500’000 libri.
Inoltre, l’edificio prevede quattro zone di studio per circa 900 universitari, delle sale riunioni, un anfiteatro, una biblioteca multimediale, dei ristoranti e altri spazi comuni. Il Rolex Learning Center sarà aperto tutti i giorni dalle 7 a mezzanotte.
Questo grande volume grigio e bianco è costato 100 milioni di franchi, garantiti in proporzioni uguali dal governo elvetico e da sponsor privati. Il centro vuole essere una sorta di strumento sperimentale per facilitare nuove forme di apprendimento e di interazione tra gli studenti. «Abbiamo immaginato un parco, uno spazio in cui le persone possono comunicare», spiega l’architetto Kayuyo Sejima.
Linee curve
Visto dall’alto, il Rolex Learning Center è rettangolare; osservandolo da terra, invece, l’edificio trasmette un senso di fluidità. All’interno, scale e scalini hanno lasciato il posto a un pavimento ondeggiante, che forma colline e avvallamenti, delimitando le zone di lavoro senza tuttavia creare barriere.
«I movimenti umani non sono lineari, come in un treno. Sono piuttosto delle curve, degli spostamenti organici. Utilizzando linee rette, si creano degli incroci; grazie alle curve, il tipo di interazione è molto differente», spiega l’architetto Ryue Nishizawa.
Secondo Patrick Aebischer, questo approccio originale privilegia la ricerca cooperativa, l’interdisciplinarietà e i contatti sociali. In particolare, vengono stimolati gli incontri informali grazie ai quali è possibile «eliminare le barriere tra i diversi settori della conoscenza».
Anche Francesco della Casa – caporedattore della rivista tecnica Tracés ed esperto di architettura – elogia il Rolex Learning Center, definendolo «molto femminile e per nulla gerarchico. La ricchezza spaziale è incredibile: ci si trova in uno spazio delimitato, ma nello stesso tempo vi è un contatto con l’esterno e con i vicini».
Sfida tecnologica
La semplicità del Rolex Learning Center è soltanto apparente: dietro i pavimenti e i soffitti ondulati si cela quella quelle il responsabile del progetto Eric Maino definisce un «mosaico complesso». Un mosaico che esige soluzioni concepite su misure per ciascun elemento.
Inizialmente, gli ingegneri avevano giudicato impossibile da costruire questa enorme struttura ondulata, con i suoi quattordici grandi fori nel soffitto per lasciar entrare la luce. Considerando i parametri di altezza e peso, l’edificio non avrebbe potuto resistere. Dopo aver studiato approfonditamente il progetto, gli ingegneri civili sono comunque riusciti a trovare una soluzione.
La struttura – in acciaio, legno e cemento – è edificata su dei ponti ed è costituita da due “conchiglie”, sostenute da undici archi. La conchiglia più piccola poggia su quattro archi lunghi 30-40 metri, quella più grande su sette archi di 55-90 metri. «Per quanto ne so, si tratta degli archi di cemento più piatti mai costruiti», precisa Eric Maino.
Dal momento che l’edificio costituisce una struttura unica, tutti gli elementi – tetto compreso – devono essere flessibili per gestire anche il più piccolo movimento.
Aspetto energetico
Il Rolex Learning Center è stato costruito prestando particolare attenzione al consumo energetico, soddisfando lo standard «minergie». Il centro è ventilato da un sistema naturale controllato con cura. Inoltre, i doppi vetri e l’isolamento termico contribuiscono al risparmio energetico.
Nonostante tutte queste peculiarità, l’edificio è comunque stato criticato da alcuni architetti, che ne hanno biasimato le forme e l’inserimento nel contesto. A tal proposito, Francesco della Casa commenta: «Hanno bisogno di tempo per scoprirlo, dal momento che non esiste nulla di simile. Gli architetti si basano molto sui modelli di riferimento. D’altronde, anche la Tour Eiffel era stata inizialmente oggetto di commenti molto negativi».
Il verdetto decisivo spetterà comunque ai 4’000 ricercatori e ai 7’000 studenti del Politecnico federale di Losanna, che da lunedì 22 febbraio utilizzano la struttura. Secondo Francesco della Casa, «il rischio è che vi si sentano come in una cattedrale. Questo luogo è infatti così magico che ci vorrà un certo periodo per abituarsi».
Simon Bradley, Losanna, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)
Lo studio d’architettura SANAA (acronimo di «Sejima and Nishizawa and Associates»), basato a Tokio, è stato fondato nel 1995 da Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa. Una caratteristica delle loro opere è lo sforzo per far coesistere semplicità estetica e complessità tecnica.
Tra i più importanti progetti recenti firmati da SANAA figurano il New Museum of Contemporary Art (New York), il padiglione estivo della Serpentine Gallery (Londra), il 21st Century Museum of Contemporary Art (Kanazawa) e il Louvre-Lens (Lens).
Nel 1969, l’allora Scuola politecnica dell’Università di Losanna è diventata un istituto federale, ossia il Politecnico federale di Losanna.
Come quello di Zurigo, il Politecnico di Losanna (PfL) è finanziato dalla Confederazione, mentre la maggior parte delle altre università elvetiche è sostenuta quasi interamente dai cantoni.
Complessivamente, al PfL operano 11’000 studenti, collaboratori e professori provenienti da oltre cento paesi. I circa 245 docenti insegnano soprattutto discipline tecniche quali matematica, fisica, chimica, ingegneria e informatica; non mancano tuttavia le scienze umane.
Il campus di Losanna si sta estendendo rapidamente: oltre al Rolex Learning Center, il PfL sta costruendo un albergo, un centro per congressi, degli alloggi destinati agli studenti e laboratori di ricerca.
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