Alptransit, un record nella montagna
Sotto il massiccio del San Gottardo si lavora alacremente per costruire quello che sarà il traforo ferroviario più lungo del mondo: 57 chilometri di tunnel, in cui dal 2017 i treni sfrecceranno a 250 km/orari.
Casco, tuta arancione, stivali: la discesa nelle viscere della montagna incomincia dagli spogliatoi prefabbricati del cantiere Alptransit di Faido, nell’alta valle Leventina (cantone Ticino). Sulle spalle di ogni partecipante, lo zaino contenente un apparecchio per respirare in caso d’emergenza: garantisce 50 minuti d’autonomia. Si spera ovviamente di non averne mai bisogno.
Partenza: un furgone ci trasporta nella montagna. Fa molto caldo, all’interno del cunicolo vi sono circa 28 gradi. Al termine di una ripida discesa, si arriva a una sorta di stazione. Qui scendiamo dal veicolo e saliamo su un piccolo treno che ci conduce al punto più lontano dello scavo in direzione nord.
Lasciato il treno dopo un tragitto di una ventina di minuti, raggiungiamo a piedi la testa della fresatrice. L’immenso macchinario è lungo più di 400 metri, pesa circa 3’000 tonnellate e ha un diametro di una decina di metri: il suo compito è divorare la roccia che ancora separa Faido da Sedrun (circa 8 km). Quando l’ultimo diaframma sarà abbattuto, verosimilmente nel 2010, lo scavo della galleria sarà terminato e potrà iniziare l’installazione della tecnica ferroviaria.
Sfida epocale
Gli ingegneri che guidano la visita in galleria sono ottimisti, ma restano prudenti: anche se i lavori procedono speditamente, spiegano, le incognite non sono mai finite. Il tratto della galleria di base del San Gottardo ancora da scavare, presenta infatti le maggiori coperture di roccia e le temperature possono salire fino a 50 gradi.
I visitatori non faticano a rendersi conto di quanto l’impresa sia titanica: basta alzare gli occhi verso la volta della galleria e pensare che sopra le nostre teste vi sono quasi due chilometri di montagna.
Altri sviluppi
Nuove trasversali ferroviarie alpine / Alptransit
Tradizione elvetica
Passare sopra o sotto gli ostacoli naturali è parte integrante della storia moderna della Confederazione elvetica. L’avventura delle gallerie alpine in Svizzera comincia infatti già nel 1708: il cosiddetto «Urnerloch», nei pressi di Andermatt, lungo 64 metri, è stata la prima galleria per il traffico merci e passeggeri su una strada alpina.
Quasi due secoli più tardi, dopo difficili viaggi a dorso di mulo percorrendo la strada del passo, anche il treno riesce ad attraversare le Alpi: nel 1882 viene infatti inaugurata la galleria ferroviaria del San Gottardo. Costruita nell’arco di dieci anni e costata la vita a quasi duecento operai, con i suoi 15 chilometri di lunghezza è stata per parecchio tempo la galleria più lunga del mondo. Un record poi ceduto a un tunnel costruito anch’esso in Svizzera.
Nel 1906 nella Confederazione si inaugura infatti la galleria di base del Sempione, di 4 chilometri più lunga di quella del San Gottardo. Il Sempione resterà la galleria più lunga del mondo fino agli anni Ottanta.
Entusiasmo popolare
L’ultimo capitolo – in ordine cronologico – di questa epopea sta suscitando molto interesse tra la popolazione, in Svizzera e all’estero. Insieme a noi, sono per esempio scesi in galleria cinque giornalisti della televisione russa.
Avvalendosi di un interprete, tempestano di domande Jens Classen, responsabile del cantiere di Faido. Desiderano conoscere il costo dell’opera, il motivo dei ritardi rispetto alle previsioni iniziali, la natura dei problemi geologici. Il documentario sulla galleria più lunga del mondo sarà diffuso in Russia su scala nazionale.
Il giorno seguente, ci dicono, arriveranno due giornalisti statunitensi. Recentemente, il cantiere è stato visitato da troupes televisive di Discovery Channel e National Geographic.
I cantieri sono inoltre visitati da migliaia di persone in occasione delle giornate delle porte aperte: lo stesso vale per i centri visitatori. A metà giugno del 2008, i cantieri Alptransit avevano accolto complessivamente più di mezzo milione di persone dall’inizio dei lavori, nel 1996.
Un valore aggiunto per la Svizzera
Secondo la portavoce Monica Knapp, «all’interno dei confini nazionali uno degli aspetti che suscita tanto interesse per Alptransit è la dimensione del progetto. Moltissimi cittadini elvetici sono fieri di vedere un’opera così immensa e sofisticata realizzata in un paese così piccolo».
Va inoltre ricordato che i confederati, dopo i giapponesi, sono i più assidui viaggiatori su rotaia del pianeta: in media, ogni svizzero percorre annualmente circa duemila chilometri in treno. La costruzione di una linea di pianura attraverso le Alpi assume quindi un significato particolare, anche perché la ferrovia ha storicamente costituito un elemento di coesione nazionale, avvicinando tra loro le diverse regioni linguistiche.
Oltre le frontiere
Un altro elemento importante è la speranza che la Nuova trasversale ferroviaria alpina contribuisca a migliorare l’ambiente e la qualità di vita, favorendo il trasferimento di buona parte degli autoveicoli pesanti dalla strada alla ferrovia e diventando una reale alternativa agli spostamenti in automobile o aereo.
Una volta ritornati in superficie, a Faido, restituiamo l’equipaggiamento. Guardando i nomi sugli armadietti degli spogliatoi, salta all’occhio che ben pochi svizzeri lavorano nelle viscere della montagna. La stragrande maggioranza dei circa 2’000 operai proviene infatti dall’estero, in particolare da Austria, Germania e Italia.
Anche per questo motivo, quella che si sta costruendo sotto il San Gottardo è un’opera continentale.
Quando sarà ultimato, il nuovo tunnel sotto il Gottardo riporterà in Svizzera il primato del traforo più lungo del mondo, relegando al secondo posto la galleria Seikan in Giappone (54 km). Il primo tunnel ferroviario del Gottardo (1882) e successivamente quello del Sempione (1906) hanno infatti permesso alla Confederazione di primeggiare per decenni in questa particolare classifica.
Alptransit supererà in lunghezza anche l’Eurotunnel che collega Francia e Inghilterra (53 km), la galleria di Guadarrama in Spagna (28 km) e il tunnel stradale di Laerdal in Norvegia (25 km). Quest’ultimo, inaugurato nel 2000, ha tolto al Gottardo dopo 20 anni il titolo di galleria stradale più lunga del mondo.
Inoltre, l’opera in costruzione sotto il Gottardo sarà ancora più lunga di due altre imprese analoghe, previste nei prossimi decenni: la galleria del Brennero (55 km) e quella del Moncenisio (53 km), elemento principale del collegamento ad alta velocità Torino-Lione.
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