Anziani ma sani
La popolazione svizzera vive sempre più a lungo ed è anche più sana. Tuttavia, invecchiando, queste persone diventano anche più fragili.
Lo constata uno studio realizzato per conto dell’Osservatorio svizzero della salute, che sottolinea i progressi fatti in campo medico e preventivo.
Scopo dello studio, realizzato dal sociologo François Höpflinger dell’Università di Zurigo e dalla politologa Valérie Hugentobler dell’Istituto universitario di Sion, è quello di dare i necessari impulsi alla politica sanitaria nazionale permettendo ai responsabili di adattare le proprie strategie all’evoluzione del fenomeno.
“La ragione principale di questa evoluzione è legata indubbiamente ai progressi fatti dalla medicina negli ultimi anni”, spiega a swissinfo Valérie Hugentobler, “ma non bisogna dimenticare che anche le condizioni di vita sono cambiate radicalmente”.
In effetti grazie ai successi degli ultimi decenni in campo sociale, le condizioni di lavoro sono diventate meno dure e la protezione sociale è migliorata.
Il ruolo della prevenzione
La prevenzione, il terzo importante fattore, ha rinforzato questa tendenza soprattutto nel campo delle malattie legate alla demenza senile.
“Grazie all’opera di prevenzione è possibile rinviare l’inizio di queste malattie oppure bloccarle nei primi stadi”, specifica Valérie Hugentobler.
Nel campo della prevenzione rientrano anche le visite a domicilio che permettono di controllare se l’anziano vive in condizioni igieniche adeguate, se si nutre in modo corretto, se manifesta i primi sintomi di una malattia.
“Questa forma di assistenza fra le proprie mura assumerà un’importanza crescente in futuro”, dice Valérie Hugentobler, “sempre più anziani invecchiano infatti insieme, in coppia e preferiscono non lasciare la propria abitazione per un ricovero o un ospedale”.
Con l’invecchiamento della popolazione aumenta però anche il numero di persone bisognose di cure. A questo proposito secondo Peter Meyer, responsabile dell’Osservatorio svizzero della salute, per motivi di costi e di personale, in futuro l’assistenza a domicilio dovrà essere garantita maggiormente dalla famiglia, coadiuvata da personale specializzato.
Anziani bisognosi di cure
Già oggi, da 109’000 a 126’000 anziani non sono più in grado di cavarsela da soli.
“Non si può vivere a lungo, in piena salute e morire di una morte indolore”, sottolinea Christian Lalive d’Epinay, sociologo e fondatore del Centro di gerontologia dell’Università di Ginevra. “Più si invecchia, più si è fragili”.
“Già oggi”, dichiara il sociologo a swissinfo, “il 25% delle persone che hanno fra i 60 e i 65 anni ha una salute precaria”.
Tuttavia, secondo i risultati dello studio, in futuro l’incremento delle persone bisognose di cure non aumenterà in proporzione all’invecchiamento della popolazione.
Un futuro difficile
Stando alle conclusioni dello studio, le cure sanitarie acute dovranno essere a poco a poco sostituite con cure di lunga durata, possibilmente dispensate in ambulatorio.
È quindi giunto il momento di aprire un dibattito sulle diverse forme che potrebbe assumere un’assicurazione di questo tipo che, non dovrebbe comunque far salire alle stelle i già esorbitanti costi della salute.
Il sistema sanitario svizzero si troverà dunque, una volta di più, sotto pressione.
Intanto, nuove malattie appaiono già all’orizzonte: “I quarantenni di oggi, che hanno vissuto in condizioni di vita ancora più ideali, rischiano di soffrire di nuove malattie come l’obesità”, spiega Valérie Hugentobler, “ma questi sono scenari ancora lontani”.
swissinfo, Elena Altenburger
Attualmente da 109’000 a 126’000 persone anziane hanno bisogno di cure, cioè non sono in grado di gestire la loro vita quotidiana da soli.
In base alla crescita demografica fra il 2000 e il 2020 questa percentuale dovrebbe salire a 144’000-172’000 unità.
Secondo lo studio, invece, si limiterà a 126’000-150’000 persone.
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