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Appello per l’abolizione della pena di morte

Keystone

La presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey vuole un'abolizione della pena di morte a livello mondiale: il diritto alla vita è uno dei diritti umani fondamentali.

L’appello di Micheline Calmy-Rey coincide con l’istituzione della prima giornata europea contro la pena di morte voluta dal Consiglio d’Europa.

«La pena capitale non può essere giustificata dato che il suo effetto dissuasivo non può essere provato. Essa è inumana, poiché un errore giuridico non può mai essere escluso al 100%». Micheline Calmy-Rey ha le idee chiare per quanto riguarda le condanne a morte: vanno abolite.

La presidente della Confederazione ha affidato il suo pensiero ad un messaggio, pubblicato in occasione della proclamazione ufficiale di una Giornata europea contro la pena di morte da parte del Consiglio d’Europa. L’iniziativa europea va a rafforzare la Giornata mondiale contro la pena di morte istituita nel 2003.

«Lo Stato che applica la pena di morte rischia di trasformarsi in omicida», scrive Calmy-Rey. «Per queste ragioni la pena di morte deve essere abolita».

Diritto fondamentale

«Il diritto alla vita è il diritto fondamentale dell’umanità. Se non viene rispettato, gli altri diritti, per definizione, non possono essere applicati», ha aggiunto. «Come può uno Stato restare credibile come garante della sicurezza umana se può decidere della vita o della morte?», si interroga ancora Micheline Calmy-Rey.

Contraria alla pena di morte, la Svizzera continuerà ad impegnarsi a livello internazionale per la sua abolizione, in particolare in seno alle Nazioni unite, al Consiglio d’Europa e all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa.

Insieme ad altri paesi, la Confederazione sostiene anche delle organizzazioni non governative impegnate in questo campo, come la Coalizione mondiale contro la pena di morte (CCPM), che riunisce associazioni del calibro di Amnesty International.

Appello

La Coalizione ha lanciato mercoledì un appello che chiede ai governi della Terra di impegnarsi a favore di una moratoria mondiale sulla pena di morte.

Più di 5 milioni di persone nel mondo hanno firmato una petizione in questo senso, ha indicato in una nota la CCPM. L’assemblea generale dell’ONU si pronuncerà a fine ottobre sulla sospensione della pena capitale.

Lo scorso anno sono state contate almeno 1’591 esecuzioni in 25 paesi. Nove su dieci si concentrano in Cina, Stati uniti, Iran, Iraq, Pakistan e Sudan.

swissinfo e agenzie

La Coalizione mondiale contro la pena di morte (CCPM) è stata fondata a Roma nel maggio del 2002. Vi aderiscono più di 60 organizzazioni (organizzazioni non governative, associazioni di difesa dei condannati, autorità, ecc.).

La CCPM è finanziata dai contributi dei suoi membri e dell’Unione europea.

Nel 2003, la CCPM ha scelto il 10 ottobre come data simbolo del suo impegno in favore dell’abolizione della pena capitale.

Mercoledì 10 ottobre 2007 si tiene la quinta Giornata internazionale contro la pena di morte. Contemporaneamente ha luogo la prima Giornata europea contro la pena di morte.

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