Blackout annunciato in Italia
Dopo in drammatico oscuramento del 27 settembre scorso, in Italia si profila un’altra estate da blackout. La zuffa politica italiana blocca per ora alla frontiera la corrente supplementare fornita dalla Svizzera.
Le aziende elettriche italiane preparano così il calendario dei possibili distacchi programmati per i prossimi mesi.
Le autorità italiane non nascondono le loro preoccupazioni. A fronte delle grandi strategie, annunciate all’indomani del grave blackout di settembre, i progetti per accelerare la costruzione di nuove centrali, sono fermi presso il ministero delle attività produttive.
Il gestore di Rete deve dunque prenderne atto e, in accordo con le aziende di distribuzione, sta già preparando il calendario dei possibili distacchi programmati quando durante l’estate, con le alte temperature, entreranno in funzione a pieno regime i condizionatori.
L’Italia resta in emergenza
Mancano all’appello almeno 1700 Megawatt e secondo il presidente del GRTN – il gestore di rete italiano – Andrea Bollino, anche quest’anno il periodo critico sarà da metà luglio a fine agosto, quando l’offerta di energia potrebbe non riuscire a soddisfare la domanda. Un modo per dire che il blackout è dietro l’angolo.
Sembra una dichiarazione di resa in un paese in cui il consumo di energia è in costante aumento e dove il costo è il più alto d’Europa.
Ma l’emergenza era evitabile
La ditta elvetica Raetia Energie ha infatti completato da poco la tratta svizzera ad alta tensione che da Robbia, in Val Poschiavo, punta verso San Fiorano, nei pressi di Brescia. Un progetto da 1500 Megawatt, quasi l’esatto fabbisogno italiano per scongiurare la crisi.
Ma i cavi svizzeri si fermano al confine italiano. Mulini a vento più che tralicci che sostengono una quindicina di chilometri di inutili fili.
La parte italiana, circa 35 chilometri di competenza dell’Enel, non è infatti mai partita. Tutto è pronto: dalle squadre degli operai, ai tralicci, ai cavi. Persino gli elicotteri sono già stati riservati.
La rissa politica blocca i lavori
Ma il Cipe, il comitato interministeriale di programmazione economica è bloccato da mesi. La lotta di potere fra il ministro del Tesoro Tremonti e il vicepremier Fini sul controllo dell’economia ha impedito che si desse il via libera al progetto.
Intanto, pochi giorni fa è stato dato parecchio spazio al rapporto italo-francese sulle responsabilità del blackout del 27 settembre scorso. Le conclusioni degli esperti dei due paesi indicano che a innescare l’oscuramento sono state le falle di programmazione, gestione e comunicazione dei responsabili svizzeri, che hanno gestito nel peggior modo la trasmissione di energia fra la Francia e l’Italia attraverso le loro frontiere.
swissinfo, Paolo Bertossa, Roma
Una ditta svizzera ha completato una tratta ad alta tensione destinata a portare 1500 Megawatt in Italia.
Ma i cavi svizzeri si fermano al confine italiano. La parte italiana dei tralicci è bloccata da una battaglia politica.
L’Italia si appresta dunque a rivivere un blackout elettrico, quando in estate funzioneranno a pieno ritmo i condizionatori.
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