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Blackout in Italia: gestori svizzeri sotto accusa

Candele indispensabili in caso di blackout Keystone

I gestori elvetici hanno sottovalutato la situazione in occasione dell'interruzione di corrente che il 28 settembre lasciò l'Italia al buio.

È la conclusione del rapporto provvisorio dell’Unione per il coordinamento europeo del trasporto dell’energia elettrica (UCTE), pubblicato lunedì.

Colpa del gestore svizzero. Le conclusioni del rapporto provvisorio dell’Unione per il coordinamento europeo del trasporto dell’energia elettrica, non lasciano dubbi: l’errore che ha lasciato l’Italia al buio la notte del 28 settembre scarso è imputabile al coordinatore indipendente della rete di trasmissione svizzera (ETRANS).

Secondo il rapporto di Bruxelles, il gestore svizzero aveva sì informato il gestore della rete italiana GRTN dieci minuti dopo l’interruzione di una linea elettrica verso l’Italia.

L’errore è consistito nel fatto che ETRANS aveva chiesto a GRTN contromisure insufficienti, ossia di ridurre l’importazione d’elettricità di 300 MegaWatt.

I responsabili elvetici non avrebbero considerato che la seconda linea verso l’Italia avrebbe potuto reggere al sovraccarico solo per un quarto d’ora.

Accuse respinte

Il coordinatore indipendente della rete di trasmissione svizzera (ETRANS) respinge le accuse sostenendo di aver agito tempestivamente e correttamente.

Per ETRANS il blackout è colpa dell’instabilità della rete italiana. E la situazione sarebbe potuta essere disinnescata se l’Italia avesse reagito più in fretta.

«Non è la prima volta che una linea viene interrotta», ha rilevato in una conferenza stampa lunedì a Berna il direttore di ETRANS Karl Imhof.

«Abbiamo reagito correttamente e tempestivamente. Il nostro dipendente ha seguito le chiare procedure previste in questo genere di situazione, poi ha informato i colleghi italiani. La riduzione di 300 MW è pure quella prevista in questo caso».

Con il senno di poi si sarebbe però dovuto chiedere una riduzione maggiore, ha ammesso Imhof.

Dopo l’interruzione in Svizzera, sono trascorsi ancora dieci minuti prima che GRTN reagisse.

«Tutti i valori della rete elvetica sono permanentemente disponibili online e l’UCTE rileva nel suo rapporto che ogni gestore è responsabile della sicurezza di approvvigionamento della sua rete. GRTN non può dunque attribuire tale responsabilità alla Svizzera, ha rilevato Imhof.

Errore umano

“Dopo la caduta della prima linea, quella del Lucomagno, le misure per diminuire il carico sulle linee svizzere esistevano, ma non sono state prese”. Così si è espresso Frank Vandenberghe, presidente della commissione d’inchiesta incaricato dal coordinatore europeo della trasmissione dell’elettricità di stabilire le cause del blackout.

Vandenberghe ha puntato il dito contro un “fattore umano”, in particolare la lentezza con la quale gli operatori svizzeri avrebbero reagito.

Ma il rapporto mette anche in evidenza carenze del «contesto generale», un sistema europeo vetusto non in grado di sopportare alti livelli di scambio di elettricità extra territoriale.

Quel sabato senza luce

Tutto inizia alle 3 e un minuto di sabato 28 settembre, quando la caduta di un albero interrompe la linea del Lucomagno. In Svizzera si tenta di ripristinarla senza successo.

Su questo punto gli inquirenti della commissione mista sollevano i dubbi più importanti sul sistema di sicurezza svizzero.

Nel frattempo una seconda linea assume il sovraccarico, ma potrà farlo solo per un quarto d’ora.

Se gli operatori svizzeri lo sapevano, perché hanno atteso così a lungo prima di avvertire i colleghi italiani, si chiede la commissione d’inchiesta.

Procedure di sicurezza da rivedere

La chiamata fatta in Italia alle 3 e undici minuti è una richiesta di diminuzione dell’import di 300 MegaWatt. Sarà effettiva 10 minuti dopo, alle 3 e ventuno minuti.

Anche su questo aspetto delle procedure di sicurezza gli inquirenti europei non sono d’accordo.

Sarebbe stato meglio chiedere la chiusura degli impianti più vicini alle connessioni svizzere. Il tiraggio sarebbe diminuito di 3500 MegaWatt, ampiamente sufficienti per evitare il blackout.

Alle 3 e venticinque anche la seconda linea salta, a causa del surriscaldamento e l’Italia si ritrova al buio.

swissinfo e agenzie

Il blackout avvenuto in Italia lo scorso 28 settembre è imputabile al gestore indipendente della rete di trasmissione svizzera.

Lo sostiene il rapporto provvisorio dell’Unione per il coordinamento europeo del trasporto dell’energia elettrica.

Fattore umano, lentezza della reazione degli operatori elvetici ed un sistema europeo di scambi d’elettricità vetusto all’origine del blackout.

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