Bosco alpino in rete
Un sito internet si propone come vetrina di una nuova collaborazione internazionale fra ricercatori, istituzioni e privati che si occupano del bosco di montagna.
Svizzera, Austria e Germania sono promotrici del progetto europeo; un’apertura a Italia, Francia e Slovenia è imminente.
I boschi e le pinete alpine hanno mille volti: natura e cultura vi convivono. Per l’uomo sono protezione da frane e valanghe, luogo per ritemprarsi e fonte di materia prima, il legno.
Ma sono anche un ambiente minacciato: il cambiamento del clima, l’inquinamento e le calamità, ma anche la crisi dell’estrazione di legname portano a cambiamenti e a nuove sfide per l’uomo e per la natura.
Non è un caso, dunque, che la biodiversità e lo sfruttamento economico siano più che mai sotto l’occhio attento degli specialisti. Un progetto europeo intende adesso promuovere la conoscenza di questo spazio vitale con risvolti commerciali.
Incontro alpino
Con un convegno internazionale, tenutosi in questi giorni a Vaduz, è stato ufficialmente presentato al pubblico il programma chiamato in internazionalese «KnowForAlp».
Vi partecipano esperti tedeschi, austriaci, italiani, sloveni, francesi e del Lichtenstein. Istituti universitari, lobby dei produttori di legname, ma anche gli specialisti dei ministeri della selvicoltura vogliono dare nuovi impulsi alla conoscenza delle zone verdi dell’arco alpino.
Interdisciplinarietà e apertura al mondo non scientifico sono i traguardi delle undici istituzioni presenti. «Si tratta in primo luogo di una rete di contatto fra esperti – spiega a swissinfo Wolfgang Russ, ingegnere forestale presso l’Istituto di ricerche sul bosco, il paesaggio e le calamità naturali di Vienna – ma per raggiungere dei risultati ci vuole un’apertura a tutti gli attori del campo».
Passaggio online
Per arrivare al traguardo, si approda anche in rete con un nuovo sito che vuole offrire di tutto e di più sull’universo forestale. Sotto l’indirizzo tutto teutonico «www.waldwissen.net» si accede alla conoscenza a 360° delle selve.
Già ora – anche se soprattutto in tedesco – le informazioni sono varie: vi si scopre cosa fare dopo essere stati morsi da una zecca, si trovano informazioni sulla morfologia dei funghi del sottobosco, studi sulla lotta al bostrico e ad altre piaghe che danneggiano gli alberi; ma il sito offre pure modelli di gestione del territorio e esperienze sull’estrazione del legname.
Questo portale internet integra conoscenze professionali acquisite ed elaborate in diversi paesi. Con il sito, affermano i promotori, «il sapere legato ai temi forestali è reso facilmente accessibile su scala internazionale. Si auspica così di contribuire a diffondere il più possibile la gestione sostenibile dei boschi ed i principi di una loro utilizzazione in chiave multifunzionale, favorendone nel contempo la diversità».
Apertura linguistica
I promotori sono gli svizzeri dell’Istituto di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio, gli omologhi austriaci e quelli dei due länder tedeschi Baviera e Baden-Würtenberg.
«L’idea è partita dai quattro centri di ricerca di lingua tedesca – conferma Wolfgang Russ – perché lo scambio di informazioni è ormai sempre più importante». In seguito sul treno della collaborazione sono saliti anche la Federazione svizzera dei proprietari di bosco, alcune associazioni ambientaliste e soprattutto istituzioni di ricerca degli altri paesi alpini.
Più che una rivoluzione scientifica, si tratta di una svolta nella percezione dei confini politici. «Nel nostro campo cerchiamo di creare un’Europa degli scambi su conoscenza e utilizzazione cosciente dell’ambiente», conclude Russ.
swissinfo, Daniele Papacella
L’Europa unisce anche i ricercatori delle foreste alpine. E, grazie all’accordo sulla ricerca, anche la Svizzera partecipa ad importanti progetti come «KnowForAlp».
Il progetto interregionale facilita il flusso di informazioni su economia, natura e clima del bosco. Vi partecipano i sette paesi alpini.
Il sito «www.waldwissen.net» è vetrina e piattaforma di scambio delle informazioni. Attualmente vi domina il tedesco, ma entro il 2007 anche sloveno, italiano, francese e chiaramente inglese avranno ampio spazio.
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