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Cancún: l’annoso problema della politica agricola

Deiss vuole trovare delle soluzioni che accontentino tutti: chi vuole la liberalizzazione e chi cerca di proteggere l'agricoltura svizzera Keystone

Il Consiglio federale ha fissato il mandato di negoziazione elvetico per la Conferenza ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) che si terrà a Cancún (Messico) dal 10 al 14 settembre.

Per Joseph Deiss è essenziale sbloccare il dossier agricoltura.

Il consigliere federale Joseph Deiss, che guiderà la delegazione svizzera a Cancún, ha sottolineato davanti ai media l’importanza del dossier che riguarda l’agricoltura. A colloquio con swissinfo, Deiss afferma: «Sappiamo che molti paesi non entreranno in trattativa su altri argomenti, se non ci saranno dei sostanziali progressi per quanto concerne l’agricoltura».

Un accordo è probabile solo andando in direzione di una liberalizzazione dell’agricoltura. Una soluzione non gradita a tutti. Deiss ha ammonito gli ambienti agricoli svizzeri a valutare bene l’opportunità e le conseguenze di un eventuale referendum.

Il consigliere federale è del parere che se la Svizzera rimanesse esclusa da un accordo, ciò avrebbe delle conseguenze negative sull’insieme dell’economia, contadini inclusi. In effetti, per poter mantenere il sistema di pagamenti diretti è necessario poter contare su un’economia fiorente e su finanze in buona salute.

Agricoltura al centro delle attenzioni

A Cancún, i ministri non prenderanno delle decisioni definitive per quanto riguarda i contenuti. Il loro lavoro consisterà nello stabilire le direttive per le prossime trattative e nel dare impulsi politici e operazionali.

La Svizzera è pronta a proseguire sulla strada della liberalizzazione dell’agricoltura secondo i ritmi fissati per il periodo 2004-2007, ritmi che dovrebbero essere mantenuti anche in futuro.

In questo senso la Confederazione va incontro alle richieste dei paesi in via di sviluppo che sperano in un’apertura dei mercati e in un’abolizione dei dazi doganali per facilitare l’esportazione dei loro prodotti agricoli verso i paesi industrializzati.

Secondo Deiss, ci sono dei margini di manovra abbastanza larghi per quanto riguarda la riduzione dell’aiuto all’esportazione di prodotti agricoli. Lo spazio d’azione sul mercato interno, in particolare per quanto riguarda i sussidi, è però ridotto. La Svizzera ritiene inoltre pressoché impossibile modificare il sistema doganale.

Alla ricerca di nicchie di mercato

Per il Consiglio federale, inoltre, bisogna tenere in maggior considerazione gli aspetti non commerciali. Non ci si può limitare al miglioramento dell’accesso al mercato, bisogna agire anche in altri settori, ad esempio per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti.

Attualmente è in corso di elaborazione una lista di prodotti che vanno protetti dalle imitazioni (prodotti a denominazione d’origine controllata). La lista comprenderà, tra l’altro, diversi formaggi, la carne secca dei Grigioni e alcuni superalcolici.

Grazie a questo tipo di operazione, si potranno contenere le conseguenze della liberalizzazione e della diminuzione delle sovvenzioni per il mercato interno e di esportazione. Per Deiss, i contadini svizzeri otterrebbero così la possibilità di trovare delle nicchie di mercato in Europa.

La Confederazione è dunque disposta a sostenere l’apertura dei mercati, ma vuole tuttavia proteggere i suoi contadini. «Sì, dobbiamo proteggere la nostra agricoltura», dichiara Deiss a swissinfo, «non solo per garantire l’esistenza di prodotti tipici, ma anche per la protezione dell’ambiente, degli animali e così via. Sono obiettivi importanti, ed è per questo che stiamo facendo tutti gli sforzi necessari affinché la nostra agricoltura sia il più possibile conforme alle condizioni di mercato».

Le ONG vogliono più impegno a favore dei paesi in via di sviluppo

Il libero commercio non dovrebbe andare a discapito dei paesi in via di sviluppo, dell’agricoltura o dell’ambiente: è quello che chiedono diverse Organizzazioni non governative svizzere (ONG) due settimane prima dell’inizio della Conferenza dell’OMC a Cancún.

Nella località messicana, la Svizzera dovrebbe impegnarsi a favore dei paesi poveri, ha affermato nel corso di una conferenza stampa Bastienne Joerchel (Coordinazione svizzera per un commercio mondiale equo).

A presentare questa richiesta sono un gruppo di ONG a cui aderiscono una trentina tra sindacati, associazioni contadine e organizzazioni ambientaliste e d’aiuto allo sviluppo.

swissinfo e agenzie

I trattati agricoli sono uno dei punti principali sulla lista dei temi che verranno discussi alla Conferenza ministeriale dell’OMC.

La Conferenza rappresenta un traguardo intermedio delle trattative intraprese a Doha (Katar) due anni fa. La fine dei lavori è prevista per il primo gennaio 2005.

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