Che luce sia (chiamale lampade)
Lampade e lampadine sono uno dei campi in cui il genio elvetico ha idee da vendere.
Alta tecnologia e kitsch si incontrano in mille variazioni luminose.
Sono oggetti luminosi le Op-art di André Bournot. Si chiamano Modulor, Prana e Diodom e sono ispirate all’estetica optical, dagli anni sessanta con furore. Si tratta di piccole opere ad alta tecnologia che cambiano continuamente forma e colore grazie alla luce, che scalda i materiali rigorosamente sintetici.
Un altro nome é Jurg Fontana, che realizza lampade eleganti e “do it yourself”, ovvero decidi tu come le vuoi: c’e’ spazio per 20 o 30 diapositive, da cambiare a seconda del gusto e dell’umore.
Anche Feinwerk propone una lampada trasformista: a prima vista sembra il classico lampadario, a guardare meglio attorno ai bulbi ci sono fiori sintetici, che potete rimpiazzare con conchiglie o chincaglierie di ogni genere.
Alla scoperta delle possibilità infinite della luce troviamo anche Leslie Nader, con i suoi cubi plasticosi e colorati, da tavolo e da muro, mentre cavalcano la moda kitch le lampade barocche di Lili Tulipan, addobbate con fiori e frutti di mille colori.
Tre giovanissimi hanno fondato la factory Luxograph: pannelli luminosi dove trovano posto grafiche, illustrazioni o fotografie. Per una pubblicità molto visibile, o per il salotto della vostra (grande) casa.
Serena Tinari
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.