Come finanziare la sanità?
Il costante aumento dei premi per l'assicurazione malattia crea gravi problemi al bilancio delle economie domestiche.
L’iniziativa sulla salute del Partito socialista vuole riformare il finanziamento della sanità e dare maggiori competenze alla Confederazione.
Il costo della salute è, secondo un recente sondaggio, il problema che preoccupa maggiormente gli svizzeri. Un po’ più delle pensioni e della disoccupazione, molto più della criminalità o del terrorismo.
Nel 1996, l’anno dell’entrata in vigore della Legge sull’assicurazione malattia (Lamal), il premio mensile medio pagato dagli svizzeri per l’assicurazione malattia era di 166 franchi. Nel 2003 ha raggiunto i 269 franchi.
Se la Lamal ha reso l’assicurazione malattia obbligatoria, colmando anche alcune lacune sul piano delle prestazioni, il continuo aumento dei premi sta creando grossi problemi soprattutto alla classe media, confrontata con costi sempre più elevati e senza la possibilità di ricorrere alla diminuzione dei premi prevista dalla legge per le fasce meno abbienti.
Per una riforma del sistema di finanziamento
L’iniziativa popolare “La salute a prezzi accessibili”, lanciata dal Partito socialista svizzero (PS), vuole rispondere a questi problemi, proponendo una riforma radicale del finanziamento dell’assicurazione malattia.
Al massimo la metà dei costi della sanità dovrebbe essere coperta, secondo l’iniziativa socialista, da un aumento dell’IVA, l’imposta sul valore aggiunto.
L’altra metà dovrebbe provenire da premi individuali calcolati in base al reddito e al capitale. Secondo i fautori, l’iniziativa permetterebbe di ridurre i costi della salute alle famiglie con due figli, con un reddito fino ai 200’000 franchi e un patrimonio inferiore a un milione di franchi.
La proposta mira anche a dare maggiori competenze alla Confederazione, segnatamente nella regolamentazione della medicina di punta, nella pianificazione sanitaria, nel controllo dei prezzi e delle prestazioni.
Critiche alla centralizzazione
Proprio su quest’ultimo punto si sono concentrate molte critiche degli oppositori in seno alle camere federali, che non vedono di buon occhio la centralizzazione in ambito sanitario voluta dai socialisti.
Un rafforzamento dei controlli federali sulla sanità comporterebbe a loro avviso un allentamento della disciplina di cantoni e assicurati e quindi un minore contenimento dei costi.
L’aumento dell’IVA, una questione controversa
Altro punto particolarmente contestato, il ricorso ad un aumento dell’IVA per il finanziamento dei costi della salute. Una misura che finirebbe per colpire proprio le economie domestiche che si vorrebbero proteggere dall’aumento dei premi.
Divergenze d’opinione vigono anche sull’entità dell’aumento: mentre i fautori dell’iniziativa optano per un modello in cui l’IVA aumenterebbe di 1,5 punti percentuali, con un maggiore peso dato ai premi calcolati su reddito e capitale, gli avversari temono che l’aumento raggiunga il 4-5%.
Il Consiglio federale per una riforma del sistema attuale
Nel suo messaggio relativo all’iniziativa, il Consiglio federale ritiene dal canto suo che l’obiettivo di una maggiore giustizia sociale in ambito sanitario, perseguito dall’iniziativa, possa essere raggiunto anche all’interno dell’attuale sistema.
Il governo ammette che i cantoni non hanno finora usato in maniera ottimale i fondi destinati dalla Lamal alla riduzione dei premi per le fasce meno abbienti, ma afferma che il problema potrà essere affrontato nel quadro della riforma della perequazione finanziaria.
I socialisti ribattono ricordando che il sistema svizzero dei premi pro capite, slegati dal reddito, è un caso unico in Europa e sostengono che un miglior contenimento dei costi della salute è ottenuto dai paesi dove lo Stato regola il mercato, come l’Olanda e il Canada.
Il Consiglio federale raccomanda tuttavia di respingere l’iniziativa. Una raccomandazione seguita dal Consiglio nazionale, che ha rigettato la proposta socialista con 91 voti contro 55, e dal Consiglio degli stati (35 voti contro 5).
E gli svizzeri dell’estero?
Un’ultima osservazione relativa agli svizzeri dell’estero. La Lamal prevede in linea di massima l’obbligo di stipulare un’assicurazione malattia solo per le persone domiciliate in Svizzera.
L’iniziativa sulla salute riguarda quindi solo marginalmente i cittadini svizzeri domiciliati all’estero. Le assicurazioni malattia svizzere hanno tuttavia la possibilità di offrire i loro prodotti ai concittadini all’estero. Maggiori informazioni si possono trovare sul sito del Segretariato degli svizzeri dell’estero, all’indirizzo www.aso.ch.
swissinfo, Andrea Tognina
L’iniziativa socialista sulla salute comprende due aspetti principali.
Il primo riguarda il sistema di finanziamento dell’assicurazione malattia. L’iniziativa chiede che almeno la metà dei costi della salute sia coperta da premi individuali calcolati in base al reddito e al capitale (se superiore a un milione di franchi). L’altra metà (o anche meno) sarebbe finanziata con un aumento dell’IVA.
Il secondo aspetto riguarda l’organizzazione del sistema sanitario. Per i socialisti la Confederazione dovrebbe ottenere maggiori competenze nella regolamentazione della medicina di punta, nella pianificazione sanitaria e nel controllo dei prezzi e delle prestazioni.
Premio medio mensile per l’assicurazione malattia nel 1996: 166 franchi
Premio medio mensile nel 2003: 269 franchi
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