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Diminuiscono i disoccupati, aumentano gli assistiti

Gli uffici di collocamento dei disccupati sono nuovamente oberati di lavoro da oltre un anno Keystone

Circa 5000 persone dovrebbero perdere il diritto alle rendite dell’Assicurazione contro la disoccupazione a partire dal mese di luglio.

L’entrata in vigore delle nuove disposizioni legali riduce la durata delle prestazioni e aumenta il numero dei “casi sociali”.

Dal 1° luglio vi sono, probabilmente, 5’000 disoccupati in meno in Svizzera. Sembrerebbe una buona notizia, ma in realtà queste persone si ritrovano semplicemente private del diritto alle rendite dell’assicurazione contro la disoccupazione.

A partire da tale data infatti, in base alla nuova Legge sull’assicurazione contro la disoccupazione (LADI), la durata delle indennità viene ridotta da 520 a 400 giorni, salvo per coloro che hanno superato i 55 anni di età.

Secondo le stime del Segretariato di Stato per l’economia (seco), le nuove disposizioni legali colpiscono da 2’500 a 3’000 persone.

Tenendo conto anche di coloro che avrebbero perso il diritto alle rendite pure in base al vecchio regime, i sindacati prevedono che, complessivamente, circa 5’000 persone finiranno in luglio nelle reti dell’assistenza sociale.

“Si tratta di un duro colpo, che giunge in un momento particolarmente nero sul fronte occupazionale” sottolinea Susanne Blank, responsabile della politica economica della federazione sindacale Travail.Suisse.

Raffica di licenziamenti

Lanciata senza grandi opposizioni all’inizio del 2001, in una fase di piena ripresa economica, la revisione della LADI aveva come duplice obbiettivo di ridurre sia i premi che le prestazioni.

Nel novembre scorso, nonostante le prime avvisaglie di un ritorno in forza delle disoccupazione, il 56% degli svizzeri hanno approvato le nuove disposizioni legali sostenute dal governo e dalla maggioranza del parlamento.

Gli effetti più temuti della nuova LADI entrano in vigore proprio ora, quando la Svizzera si ritrova confrontata ad una nuova fase di recessione e ad una raffica di licenziamenti in massa.

Appena la settimana scorsa, una ventina di aziende hanno annunciato la soppressione di 6’500 posti di lavoro, di cui 3’000 per la compagnia aerea Swiss.

Dopo un leggero calo negli ultimi tre mesi, dovuto a fattori stagionali e ai nuovi dati statistici, tra giugno e luglio il tasso di disoccupazione rischia così di avvicinarsi al 4% della popolazione attiva, in seguito anche all’arrivo sul mercato del lavoro degli apprendisti e degli studenti che hanno concluso la formazione.

Trasferimento dei costi sociali

A partire dal 1° luglio, la riduzione della durata delle indennità permetterà, come voluto, di alleggerire le spese dell’assicurazione contro la disoccupazione. Senza risolvere però i problemi.

Per assicurare la loro sopravvivenza, diverse altre migliaia di persone dovranno quindi rivolgersi agli enti cantonali e comunali che prodigano l’assistenza sociale.

“Si tratta di un puro trasferimento dei costi sociali che non apporta nessun vantaggio” ritiene Susanne Blank. Anzi per moltissime persone il ricorso agli enti assistenziali comporta gravi problemi finanziari, sociali e psicologici.

I contributi devoluti dagli organi di assistenza sono generalmente inferiori alle indennità versate dall’assicurazione contro la disoccupazione. E, quasi sempre, le persone assistite devono sacrificare dapprima il loro patrimonio.

Ricerca del lavoro più difficile

“Per gli assistiti diventa inoltre molto più difficile ritrovare un lavoro: gli uffici di collocamento si occupano prioritariamente dei disoccupati che ricevono prestazioni assicurative” aggiunge Susanne Blank.

Coloro che hanno ancora dei risparmi, devono finanziare anche di tasca propria i programmi di riconversione o di riqualificazione professionale, sostenuti invece dall’assicurazione contro la disoccupazione per i disoccupati di breve durata.

Secondo uno studio pubblicato nel 2000 dal ricercatore Daniel Aeppli, soltanto il 40 % degli assistiti riescono a ritrovare un lavoro stabile, paragonabile a quello svolto precedentemente.

“Quando ho perso il mio lavoro, credevo di avere il profilo di qualcuno che trova facilmente un nuovo impiego: diploma di commercio, esperienza e varie lingue” ricorda Jean-Michel Berset, che dal 1° luglio ha perso il diritto alle rendite assicurative.

“Ma col passare del tempo il mio dossier ha perso valore e dopo un anno e mezzo di disoccupazione non ho quasi più speranza” si rassegna il 38enne residente a La Chaux-de-Fonds, costretto a sopravvivere grazie anche al salario della moglie.

Barriere sociali e psicologiche

“Una persona che riceve aiuti assistenziali si vede tuttora confrontata ad una barriera sociale e psicologica nella ricerca di una nuova occupazione” rileva la collaboratrice di Travail.Suisse.

Ancora di più della disoccupazione, il ricorso all’assistenza sociale favorisce l’insorgere di crisi psichiche, generate da un senso di colpa e di vergogna nei confronti del proprio ambiente familiare e sociale.

L’assistenza sociale rimane ancora oggi sinonimo di esclusione. Non a caso, né le autorità, né i sindacati sono in grado di fornire cifre precise sul numero di persone cadute nell’ultima rete sociale.

swissinfo, Armando Mombelli

In maggio il tasso di disoccupazione era del 3,6 %.
Dal 1° luglio, la durata delle indennità viene ridotta da 520 a 400 giorni.
2500-3000 persone sono colpite dalle nuove disposizioni legali.
5000 disoccupati perdono in luglio il diritto alle prestazioni assicurative.

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