Foreste di interesse pubblico
La Confederazione continuerà a sostenere i boschi e la loro gestione, ma l'accento sarà posto sulle prestazioni a beneficio della collettività.
La legge inviata in consultazione dal Governo prevede inoltre una riduzione del sostegno all’economia privata del legno.
La Confederazione continuerà a sovvenzionare il settore forestale e ad emanare prescrizioni in materia. È quanto prevede la revisione della legge sulle foreste approvata mercoledì dal Consiglio federale e inviata in consultazione per quattro mesi.
Dopo le proteste di vari attori attivi nel settore, preoccupati da una possibile rinuncia dello Stato a sostenere l’economia forestale, il Governo ha dunque fatto parzialmente marcia indietro.
La Confederazione, indica una nota diffusa mercoledì dal Dipartimento federale dell’ambiente (DATEC), intende infatti concentrare i suoi sforzi sui boschi di protezione e sulla promozione della biodiversità. Ciò comporterà una parziale rinuncia ai finanziamenti statali del settore privato.
Esigenze mutate
In particolare, la revisione intende garantire le prestazioni d’interesse pubblico fornite dal bosco e, nell’ambito dell’economia forestale, creare condizioni quadro migliori per incrementare di nuovo l’utilizzazione del legname.
Dall’entrata in vigore dell’attuale legge forestale, nel 1993, le esigenze della società nei confronti del bosco sono infatti cresciute e si sono differenziate. Il bosco, afferma il DATEC, deve ora proteggere dai pericoli naturali zone abitate e vie di comunicazione sempre più trafficate, servire da luogo di svago, fornire acqua potabile pulita e offrire uno spazio vitale diversificato.
Al contempo, però, la situazione economica di molte aziende forestali sta peggiorando, poiché in Svizzera è ormai quasi impossibile gestire il patrimonio boschivo in modo redditizio. Per questo motivo, la foresta non viene sufficientemente utilizzata come fonte di legname ed è di conseguenza anche meno curata. A questa situazione hanno contribuito sia i prezzi del legname, da anni in costante calo, sia gli eventi naturali estremi come la tempesta Lothar del 1999.
Sforzo comune
La revisione inviata in consultazione si basa innanzitutto sul Programma forestale svizzero, sviluppato dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP) negli anni 2002 e 2003 in collaborazione con rappresentanti del settore forestale, dell’agricoltura, dell’economia del legno, delle associazioni ambientaliste, della ricerca e dei partiti politici.
Per poter realizzare gli obiettivi di interesse pubblico, la Confederazione incarica dunque i Cantoni di delimitare, salvaguardare e migliorare i boschi di protezione e, in modo adeguato, le riserve naturali. Il progetto vuole inoltre assicurare una gestione seminaturale del bosco, in modo da garantirne le funzioni in maniera duratura e senza limitazioni, secondo il principio dello sviluppo sostenibile.
Per quanto concerne il miglioramento delle possibilità di vendita del legname, si vogliono introdurre delle denominazioni di origine protetta per i prodotti dell’economia forestale e per quelli derivanti dalla loro lavorazione.
La concentrazione della Confederazione sul bosco di protezione e sulla biodiversità comporterà una parziale rinuncia ai finanziamenti statali nel settore privato. In particolare, il Consiglio federale non estenderà i crediti d’investimento forestale a determinati settori dell’economia del legno.
swissinfo e agenzie
Superficie boschiva: 1,2 milioni di ettari (circa il 30% del territorio nazionale).
Area protetta: 0,093 mio. di ettari (circa il 9% della superficie boschiva).
Rapporti di proprietà: 73% bosco pubblico, 27% terreno privato.
Crescita del legno: 9,8 mio. m3/anno.
Raccolta di legno: 5 mio. m3/anno.
Consumo di legno: 7 mio. m3/anno.
Nell’economia forestale lavorano circa 7’300 persone, in quella del legno 73’400.
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