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Forze unite contro la disoccupazione dei giovani

La presidente democristiana Leuthard e il ministro dell'economia Deiss spiegano i risultati della tavola rotonda sulla disoccupazione giovanile Keystone Archive

Da una seduta fra Consiglio federale e partiti di governo arrivano le proposte per migliorare l'integrazione dei giovani nel mondo del lavoro.

Per fare fronte ad una situazione ancora difficile, ci sarà una giornata nazionale di sensibilizzazione e una serie di misure accompagnatorie per migliorare la preparazione al lavoro.

La lotta contro la disoccupazione giovanile è diventata priorità per partiti di governo e Consiglio federale. In una seduta straordinaria, tenuta alla residenza von Wattenwyl, le parti hanno fatto il punto sulla situazione e formulato una serie di misure per migliorare la situazione.

Fra le proposte c’è un denominatore comune: il problema può essere attenuato migliorando la formazione dei giovani. Senza il sostegno dell’economia però ogni sforzo sarebbe vano. Per misure più forti manca invece un consenso fra destra e sinistra.

Situazione difficile

Nessuno contesta la gravità della situazione. Tra i giovani, in particolare tra i 20 e i 24 anni, vi è un tasso di disoccupazione particolarmente elevato, ha detto Doris Leuthard, presidente del Partito popolare democratico (PPD) svizzero, a nome delle formazioni di governo in una conferenza stampa a Berna al termine dell’incontro con il capo del Dipartimento federale dell’economia (DFE) Joseph Deiss.

Vi sono due «periodi cerniera» su cui è possibile agire per migliorare la situazione, ha detto il consigliere federale, d’accordo con l’analisi dei partiti: il passaggio dalla scuola all’apprendistato e quello dal tirocinio alla vita lavorativa.

Incentivi o tasse?

Il ministro dell’economia ha manifestato la propria soddisfazione per il fatto che i partiti non abbiano inoltrato proposte irragionevoli come la riduzione di imposte o il sovvenzionamento di imprese per favorire la creazione di posti di tirocinio.

L’anno scorso, il popolo aveva infatti respinto un’iniziativa popolare, lanciata dai sindacati, che voleva prelevare nuove risorse con strumenti fiscali per spingere le aziende ad offrire più posti di tirocinio. L’obbligo generalizzato per l’economia privata è dunque stato abbandonato da tutte le forze politiche, anche se la sinistra si aspettava maggiore incisività delle misure.

Giornate di sensibilizzazione

Dalla tavola rotonda è uscito un ventaglio di soluzioni. In primo luogo si vogliono abbattere le pratiche amministrative per chi intende assumere dei giovani in formazione e migliorare la formazione dopo l’obbligo scolastico.

Sostenendo corsi specializzati per l’introduzione al mondo del lavoro, si vuole inoltre preparare meglio i giovani ad affrontare la vita lavorativa. I posti di studio nelle classi di integrazione post-obbligo verranno raddoppiati e si favoriranno i praticantati. Attualmente la disoccupazione giovanile tocca infatti soprattutto chi non dispone di un diploma.

Con delle giornate nazionali di sensibilizzazione si intende cercare il contatto con i datori di lavoro. Due volte l’anno, gli incontri daranno la possibilità di analizzare al situazione e rivedere le posizioni.

Anche se la situazione rimane difficile per chi esce dalla scuola, i partiti sono concordi nel definire la situazione svizzera ancora solida e il sistema efficace in un contesto europeo.

swissinfo e agenzie

In Svizzera, circa 30’000 persone fra i 15 e i 24 anni sono disoccupate.
Si tratta del 5,1% del totale dei lavoratori nella stessa fascia d’età.
A livello nazionale la disoccupazione raggiunge attualmente il 4%, un decimo in più dell’anno scorso.

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