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Generico: che cos’è?

A parte il nome sull'imballaggio, i due medicamenti sono uguali. Keystone

Benché in espansione, i medicamenti generici sono pressoché sconosciuti alla popolazione elvetica.

Una crescita frenata soprattutto dalla continua proposta di nuovi farmaci da parte delle industrie chimiche svizzere.

Autorità sanitarie, casse malati, farmacisti, federazioni dei consumatori: il consenso di tutti gli attori del mondo della salute sui medicamenti generici sembrerebbe unanime.

Da alcuni anni, la vendita di questi farmaci – copie conformi di quelli originali – è in continuo aumento. Ma i livelli d’espansione registrati a livello europeo sono ancora lontani.

Paradossalmente infatti, proprio in Svizzera, patria di alcune fra le maggiori ditte farmaceutiche mondiali, all’incirca un quarto della popolazione non sa nemmeno cosa i generici siano realmente.

Uguali in tutto, ma non nel prezzo

Nulla sembra distinguere i medicamenti generici da quelli originali. La loro composizione, i principi attivi, le modalità di somministrazione, il dosaggio e le indicazioni per il loro uso sono gli stessi.

Anche per quanto concerne la regolamentazione e i controlli di fabbricazione, l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) non fa differenze fra l’originale e la sua copia.

Esiste tuttavia un elemento non trascurabile di distinzione fra i due: il prezzo, nettamente inferiore, dei generici.

Per potere figurare sulla lista delle specialità, ossia l’elenco dei farmaci rimborsati dalle casse malati – un medicamento generico deve infatti costare come minimo il 30% in meno di quello originale.

Una differenza giustificata, almeno in parte, dai costi di ricerca, sostenuti unicamente dai produttori del farmaco originale. Per questa ragione, inoltre, il farmaco originale è protetto da un brevetto, che ne vieta le copie per una decina d’anni dalla sua messa in commercio.

Ipotetici grandi risparmi

«La promozione dei medicamenti generici è uno dei nostri cavalli di battaglia. Il loro impiego su larga scala permetterebbe infatti di ridurre i costi della salute, che in Svizzera sono particolarmente elevati», afferma Pierrette Rohrbach, direttrice della Federazione romanda dei consumatori (FRC).

Le fa eco Yves Seydoux, portavoce di santésuisse, l’associazione mantello delle assicurazioni malattia, secondo cui «un maggiore utilizzo dei generici consentirebbe di risparmiare milioni di franchi all’anno».

Eppure, mentre in Europa il 10% dei farmaci venduti sono un’imitazione dell’originale, in Svizzera i generici occupano solo il 4% del mercato totale dei medicamenti.

Ignoranza e pressioni economiche

Come mai, allora, medici e farmacisti non prescrivono sistemeticamente al paziente il medicamento meno caro ma altrettanto efficace?

«Spesso, i medici non sono informati sui generici e continuano a prescrivere il medicamento originale. Per i farmacisti invece, proporre un generico implica un lavoro supplementare», afferma Max Gyger, membro del comitato centrale della Federazione dei medici svizzeri (FMH).

Secondo Gyger, la promozione dei generici dovrebbe essere fatta soprattutto negli ospedali, dove si formano molti medici che in futuro avranno un’attività in proprio.

«Nelle farmacie degli ospedali capita frequentemente che non si trovino determinati generici, semplicemente perché i farmacisti responsabili non li comprano. Essi preferiscono infatti acquistare originali proposti dalle industrie farmaceutiche agli ospedali a prezzi ribassati», prosegue il membro della FMH.

Abitudini difficili da cambiare

Durante il periodo in cui il farmaco è protetto da un brevetto, i medici e i pazienti hanno il tempo di familiarizzarsi con il «vecchio» medicamento e non sempre sono pronti ad accettare di cambiarlo con il suo generico.

Spesso, infatti, avviene che ci si «affezioni» a un medicamento: «Per alcune persone, soprattutto per chi da anni prende lo stesso farmaco, è difficile abituarsi anche soltanto a un nuovo imballaggio o ad una pasticca di colore diverso. Difficilmente esse opteranno per un generico», sostiene Catherine Roulet, collaboratrice del settore salute della Federazione romanda dei consumatori.

Generici svantaggiati

Il vero freno all’espansione dei generici è però la continua proposta di nuovi medicamenti, a cui non è facile resistere. Novità tanto millantate dalle ditte farmaceutiche produttrici, ma che spesso non hanno nulla di veramente rivoluzionario.

«A volte si pensa che un farmaco sia un’innovazione quando invece è praticamente una copia di quello originale con qualche piccolo miglioramento. Ad esempio: alcuni effetti collaterali in meno», sottolinea Seydoux.

Eppure, essendo considerato un nuovo farmaco e non un semplice generico, il suo prezzo sarà superiore anche a quello dell’originale precedente.

Quella con i nuovi medicamenti sembrerebbe perciò una gara persa in partenza per i generici che – non presentando alcuna novità dal punto di vista terapeutico – appaiono meno attrattivi agli occhi dei consumatori.

«L’industria farmaceutica fa il bello e il cattivo tempo. Non è certo mossa da uno spirito filantropico quando propone nuovi medicamenti tanto simili a quelli vecchi. Ciò che le interessa è guadagnare il più possibile», si lamenta la direttrice della FRC.

Unione delle conoscenze

Anche chi lavora nel settore della salute riscontra alcune difficoltà nel discernere se dietro il discorso scientifico a favore di un nuovo medicamento si celi un’effettiva utilità terapeutica o un semplice messaggio pubblicitario.

Per questa ragione, i promotori di una riduzione dei costi della salute tentano di trovare nuove soluzioni. Un esempio: i «Gruppi di qualità per i medicamenti», nei quali medici e farmacisti si riuniscono per condividere le proprie conoscenze ed esperienze in fatto di medicamenti.

Un procedimento che permette loro di scegliere con maggiore conoscenza di causa l’agente terapeutico da prescrivere e anche di opporre una certa resistenza alle pressioni delle industrie farmaceutiche.

swissinfo, Anna Passera

6% dei medicamenti venduti in Svizzera sono dei generici
10% dei medicamenti venduti in Europa sono dei generici
3,6 miliardi di franchi annui di medicamenti rimborsati dall’assicurazione di base
5 miliardi di franchi annui di medicamenti rimborsati dall’assicurazione di base e da quella complementare

In passato, i farmacisti erano indennizzati in funzione del costo del medicamento distribuito.

Un sistema che li incitava a proporre al cliente il medicamento più caro esistente sul mercato per guadagnare di più.

Oggigiorno invece, essi ricevono un forfait dalle assicurazioni, che tiene conto del consiglio supplementare fornito al cliente nel caso in cui propongono un generico al posto del farmaco originale.

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