Greenpeace fa pressioni sulla chimica basilese
Per accelerare il progetto di risanamento della discarica chimica di Bonfol, nel canton Giura, l'organizzazione ecologista prende una nuova iniziativa.
Greenpeace ha affittato un terreno vicino al deposito di scorie pericolose per meglio far valere i suoi diritti.
Con un simile espediente, Greenpeace, in qualità di vicina, potrà avere più peso giuridico nei confronti dell’Industria Chimica Basilese (BCI), la società creata dalle società chimiche della città renana per garantire la sicurezza di tre loro discariche, tra cui appunto quella di Bonfol, oggi chiuse.
In un comunicato, i rappresentanti dell’organizzazione ecologista affermano che di conseguenza «si difenderanno contro qualsiasi effetto negativo» sul terreno e «lo faranno cessare immediatamente dal suo autore».
Ritardi nel risanamento
Greenpeace vuole in particolare avere accesso a tutti i documenti ed essere meglio integrata al processo di risanamento.
Quest’ultimo sta accusando dei ritardi perché la BCI non ha trasmesso in tempo i complementi al dossier di bonifica chiesti dalle autorità giurassiane nel settembre scorso, relativi al contenuto della discarica e alla sicurezza dei lavoratori.
La documentazione avrebbe dovuto essere inoltrata entro il 30 giugno. Senza tali approfondimenti, il cantone non può approvare definitivamente il progetto.
Greenpeace accusa la chimica basilese di ritardare il progetto di risanamento perchè non vuole assumere la totalità della spesa, stimata nel 2003 a circa 280 milioni di franchi.
Il costo dei lavori costituisce d’altronde una delle divergenze che sussistono fra la BCI e il Giura, ha indicato martedì il cantone. Secondo il governo giurassiano, l’eliminazione di tali divergenze richiederà alcuni mesi.
La BCI ha reagito indicando che da parte sua tutto è pronto per iniziare i lavori e che restono da regolare solo poche questioni, tra cui appunto quella finanziaria.
In un comunicato, ribadisce inoltre la sua volontà di risanare definitivamente il sito rispettando tutti gli standard in materia di sicurezza e di ambiente.
Una torre per meglio osservare
Per meglio sorvegliare la discarica, l’organizzazione ecologista ha eretto sul terreno in affitto una torre d’osservazione alta otto metri, provvista di un occhio gigante che dovrebbe ricordare alla BCI che «Greenpeace is watching you».
Gli attivisti hanno pure piantato dei «non ti scordar di me» ai limiti del loro terreno.
La parcella di 50 are è stata affittata a Greenpeace da Klaus Imberg, un bernese residente a Zurigo, che afferma di condividere gli ideali dell’organizzazione ecologista.
Decine di migliaia di tonnellate di scorie
Nel 2000 il Giura ha chiesto la bonifica totale della discarica dove, fra il 1961 e il 1976, sono state depositate 114’000 tonnellate di scorie industriali.
Si tratta principalmente di residui di fabbricazione (solventi, medicinali e coloranti) prodotti dalle sette industrie chimiche basilesi, fra le quali Roche, Novartis, Ciba SC e Clariant.
Il progetto della BCI, presentato nel dicembre 2003, prevede la costruzione di due padiglioni, uno destinato all’estrazione delle scorie e il secondo al loro condizionamento.
Le scorie sarebbero poi trasportate in treno – principalmente in Germania – per esservi bruciate. Le acque inquinate verrebbero trattate da imprese specializzate della regione basilese.
swissinfo e agenzie
La discarica di Bonfol è stata utilizzata dal 1961 al 1975.
114’000 tonnellate di scorie sono state depositate
Nel 2002, il canton Giura ha chiesto un risanamento completo del sito
La spesa per il risanamento della zona è stimata a 280 milioni di franchi
L’Industria Chimica Basilese (BCI) è una comunità d’interessi fondata nel 1962 composta dalle società Novartis, Roche, Ciba Specialità Chimiche, Clariant, SF-Chemie, Syngenta, Henkel e Rohner.
Obiettivo della BCI è di garantire la sicurezza delle discariche di scorie pericolose di Bonfol, Kölliken e Teuftal, oggi chiuse.
I primi problemi a Bonfol sono stati constatati nel 1981, in seguito a delle infiltrazioni d’acqua nel “coperchio” d’argilla.
Secondo la BCI, i lavori per creare l’infrastruttura inizieranno nel 2006 e il risanamento vero e proprio della discarica – che durerà da 4 a 5 anni – nel 2008.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.