H5N1: la Svizzera sorveglia gli uccelli migratori
Alla riserva delle Bolle di Magadino una campagna di depistaggio dell'aviaria è iniziata parallelamente al tradizionale inanellamento.
Altre campagne dello stesso tipo sono previste da qui all’estate, sulle rive del lago di Costanza, e in autunno sul lago di Sempach.
È stato presentato lunedì alle Bolle di Magadino il programma di sorveglianza dell’influenza aviaria, che prevede l’inanellamento di circa 300 uccelli migratori provenienti dall’Africa e il prelievo di campioni di sterco che saranno analizzati dall’Istituto svizzero di virologia e d’immunoprofilassi. Il programma, secondo quanto annunciato dall’Ufficio federale di veterinaria (UFV), si concluderà a metà maggio.
La sorveglianza sarà poi estesa al pollame, ha detto Jürg Danuser, responsabile delle operazioni di monitoraggio dell’UFV. Saranno sottoposte a verifiche le galline ovaiole allevate all’aria aperta prima delle misure di confinamento e in seguito le aziende avicole.
Come in passato si continuerà peraltro ad analizzare, ovunque in Svizzera, le carcasse di uccelli morti, nell’intento di individuare l’eventuale presenza del virus dell’influenza aviaria.
Finora in Svizzera 32 volatili sono risultati positivi al virus H5: per quattro di essi è stata accertata la variante più pericolosa H5N1. Campagne simili a quelle in corso alle Bolle di Magadino sono previste entro l’estate sul Lago di Costanza e in autunno sul Lago di Sempach.
Migliorare le conoscenze
Ogni anno il Ticino e le vallate alpine sono attraversate da un importante flusso migratorio di uccelli in movimento dalle regioni riproduttive a quelle di svernamento e viceversa.
Le Bolle di Magadino, riserva naturale e area di importanza internazionale per la loro posizione geografica e per la ricchezza di ambienti idonei, sono un luogo di sosta prediletto per circa 300 specie di uccelli.
La sorveglianza effettuata a Magadino ha lo scopo di scoprire una possibile introduzione del virus H5N1 da parte degli uccelli migratori, migliorando anche le conoscenze sul rischio che possono rappresentare le varie specie di uccelli selvatici.
Roberto Lardelli, ornitologo e responsabile del monitoraggio nazionale alle Bolle di Magadino, spiega a swissinfo in che cosa consiste il suo lavoro:
“Per ora abbiamo inviato all’Istituto di virologia e d’immunoprofilassi di Mittelhäusern, una ventina di campioni. I risultati saranno comunicati direttamente all’Ufficio federale di veterinaria”.
“Il ruolo del volontari per questo lavoro di monitoraggio sui flussi migratori, è davvero molto prezioso e vi posso assicurare che nessuno di loro è spaventato dall’aviaria, perché non ci sono ragioni per allarmismi”.
“Noi alle Bolle di Magadino per analizzare gli uccelli lavoriamo con i guanti. Non tanto per la nostra sicurezza, ma per non contaminare i campioni.”
La principale zona umida del Canton Ticino è un punto strategico e molto attrattivo, specialmente in primavera quando, canali e canneti servono come luogo di sosta prima del superamento delle Alpi.
I tempi di sosta sono molto variabili da specie a specie. La maggior parte degli individui sosta pochi giorni nell’area.
swissinfo e agenzie
La Svizzera ha allestito alcune zone di protezione e sorveglianza sulle rive del Lago di Costanza e del Lago Lemano.
Dal 20 febbraio 2006, e fino a nuovo avviso, sono vietati gli allevamenti di pollame all’aria aperta.
Il primo caso di influenza aviaria in Svizzera è stato scoperto a Ginevra il 26 febbraio 2006.
Il virus H5N1 è conosciuto da decenni, ma è stato scoperto sull’uomo per la prima volta a Hong Kong nel 1997.
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