I costi sanitari aumentano in modo costante
I costi della salute sono in costante aumento: un fenomeno sociale che ha molteplici ragioni, dall’invecchiamento della popolazione ad una più ampia offerta di cure.
In percentuale, il peso dei costi della sanità è sempre più sulle spalle dei privati e delle assicurazioni sociali.
Secondo uno studio dell’Ufficio federale di statistica (UST), negli ultimi quarant’anni, la quota dei costi della salute sul prodotto interno lordo (PIL) è progredita regolarmente, passando dal 4,9 per cento del 1960 al 10,7 per cento dei nostri giorni.
L’evoluzione dei costi del sistema sanitario non va di pari passo con i cicli economici, ma risulta da un fenomeno sociale di fondo che coinvolge e condiziona tutti: ad iniziare dai pazienti, passando per i fornitori delle cure e le assicurazioni malattie, fino alle autorità pubbliche.
I costi del sistema sanitario erano stimati a 1,9 miliardi di franchi nel 1960, mentre nel 2000 raggiungevano 43,4 miliardi, registrando un aumento medio annuo del 7,3 per cento: un aumento sensibilmente superiore a quello relativo ai prezzi al consumo, pari al 3,4 per cento.
Cause dell’aumento dei costi
I costi della salute non aumentano assolutamente in modo esplosivo. Il loro incremento è infatti regolare e corrisponde con ogni evidenza all’evoluzione delle abitudini sociali e individuali che prediligono una qualità di vita con la salute al centro dell’attenzione.
L’aumento dei costi della salute va attribuito a fattori complessi, legati sia all’offerta che alla domanda di servizi sanitari, che coinvolgono tutti gli attori: ovvero i pazienti, i fornitori di cure, le assicurazioni malattie e le autorità sanitarie.
Sul fronte dell’offerta, l’innalzamento dei costi della salute va attribuito al crescente grado di professionalità, alle innovazioni tecniche, all’aumento del numero di medici con studi privati e all’arrivo sul mercato di nuovi farmaci costosi.
Per quanto riguarda la domanda, vanno citate l’evoluzione strutturale della popolazione e delle economie domestiche, il restringimento della rete di solidarietà sociale e il maggiore accesso di tutta la popolazione a cure di qualità.
Boom delle cure ospedaliere
Sull’intero periodo esaminato, la quota dei costi delle cure stazionarie è passato dal 35,7 per cento nel 1960 al 46,8 per cento nel 2000.
La quota dei costi per cure ospedaliere e lunghe degenze in strutture per anziani e malati cronici è aumentata fino all’inizio degli anni Novanta, raggiungendo addirittura il 50 per cento nel 1991.
Le cure ambulatoriali e i servizi ausiliari sono rimasti più o meno stabili, passando dal 36,6 per cento nel 1960 al 33,1 per cento nel 2000.
La LAMal, entrata in vigore nel 1994, sembra aver aperto la strada a un miglior impiego delle potenzialità delle cure ambulatoriali: infatti, la percentuale di cure stazionarie (intra- muros) è in calo proprio da tale periodo.
Le spese di prevenzione e amministrazione sono raddoppiate, passando dal 3,5 per cento nel 1960 al 7,4 per cento nel 2000. La quota dei costi dei beni sanitari, essenzialmente farmaci, è scesa di quasi la metà, passando dal 24,2 per cento nel 1960 al 12,6 nel 2000.
Questa diminuzione è risultata elevata nella prima metà del periodo in esame. Negli ultimi vent’anni, invece, l’evoluzione è risultata incerta e lo sviluppo di costose terapie farmacologiche negli anni Novanta sembra aver spinto la quota dei costi dei medicinali verso l’alto.
Assicurazioni sociali: un ruolo crescente. Meno Stato nella sanità
Per stimare gli oneri rispettivi dello Stato e del privato nel sistema sanitario, il finanziamento delle assicurazioni sociali è ripartito sullo Stato, sulle economie domestiche e sulle imprese.
La proporzione a carico delle assicurazioni sociali e private è aumentata notevolmente passando dal 25,2 per cento nel 1960 al 50,9% nel 2000.
Dal punto di vista della politica sociale, significa che tende a diminuire il tradizionale ruolo di ridistributore dei poteri pubblici.
swissinfo
Nel 2000 i costi della salute hanno raggiunto 43,4 miliardi di franchi.
Tra le cause: sviluppo di costose terapie farmacologiche, invecchiamento progressivo della popolazione, aumento delle spese di prevenzione, boom delle cure ospedaliere.
Stabili invece le cure ambulatoriali e i servizi ausiliari.
Tra il 1960 e il 2000 la quota del finanziamento statale è scesa leggermente, passando dal 22,2% del 1960 al 15,2% del 2000.
La proporzione a carico delle assicurazioni sociali e private è invece aumentata notevolmente passando dal 25,2% nel 1960 al 50,9% nel 2000.
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