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I pannelli solari su rotaie tornano in primo piano

convoglio ferroviario
I pannelli fotovoltaici possono essere installati manualmente o meccanicamente con una macchina appositamente progettata dalla Scheuchzer SA. L'azienda sostiene di poter installare fino a 1’000 m2 di pannelli al giorno. Sun-Ways

Le autorità svizzere hanno approvato un progetto-pilota triennale per installare pannelli solari amovibili su una tratta ferroviaria che si trova nella parte occidentale del Paese. Si tratta di una tecnologia unica al mondo, che sta sollevando l'interesse di altri Stati.

Sun-WaysCollegamento esterno, una piccola start-up privata, ha confermato la scorsa settimana che dopo dieci mesi di costruzione di prototipi, prove tecniche e raccolta dati, e dopo aver ottenuto una valutazione da persone esperte nel settore, l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) l’ha finalmente autorizzata a iniziare la fase di sperimentazione della sua tecnologia su una tratta ferroviaria attiva nel canton Neuchâtel.

L’azienda comincerà a installare nella primavera 2025 i suoi pannelli solari amovibili su 100 metri di binari ferroviari gestiti da transN, la compagnia pubblica neocastellana per i trasporti pubblici. Nei tre anni di questa prima sperimentazione, saranno 48 i pannelli inseriti sulle traversine dei binari, assieme alla necessaria infrastruttura elettrica, consentendo la condivisione dell’energia prodotta con la rete locale. Il preventivo per questa fase iniziale di sperimentazione ammonta a 585’000 franchi.

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Sarà una prima mondiale, racconta l’amministratore delegato di Sun-Ways Joseph Scuderi.

“Per la prima volta pannelli solari verranno installati su linee ferroviarie con dei treni che ci passeranno sopra”, spiega a SWI swissinfo.ch.

Non è nuova, l’idea di installare pannelli solari lungo il percorso di linee ferroviarie. Altre due aziende, l’italiana Greenrail e la britannica Bankset Energy hanno sperimentato la possibilità di installare elementi fotovoltaici sulle traversine. Sun-Ways è tuttavia la prima ad avere brevettato un sistema amovibile, in collaborazione con l’istituto federale per la tecnologia di Losanna EPFL.

I moduli solari sviluppati dalla ditta possono essere installati manualmente oppure in maniera meccanica, grazie ad una speciale macchina ferroviaria messa a punto da Scheuchzer SA, un’impresa specializzata nella manutenzione dei binari. Sun-Ways calcola di poter installare ogni giorno fino a 1’000 metri quadri di pannelli. Ogni elemento può essere velocemente rimosso per consentire lavori di manutenzione, o per essere sostituito.

binari
La Sun-Ways inizierà a testare la propria tecnologia nella primavera del 2025 su una linea ferroviaria nei pressi di Buttes, nel cantone di Neuchâtel. Sun-Ways

“In qualunque momento è possibile asportare i pannelli per la molatura delle rotaie, per rimuovere un bullone o per sostituire una traversina”, racconta Scuderi.

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L’imprenditore è visibilmente sollevato di fronte a questi sviluppi, perché il suo progetto la scorsa estate aveva subito un’impegnativa battuta d’arresto. L’Ufficio federale dei trasporti aveva rimandato al mittente la proposta di Sun-Ways, adducendo il principio di precauzione, poiché all’epoca non aveva a disposizione dettagli tecnici sulla tecnologia. Scoglio superato: inoltrati alle autorità svizzere dei prototipi costruiti ad hoc e ulteriori rapporti tecnici, la fase di sperimentazione ora è pronta a partire.

Progetti-pilota nel mondo intero

Nel frattempo, sta crescendo l’interesse internazionale per la tecnologia sviluppata da Sun-Ways. A tal punto, che Scuderi non nasconde di sentirsi in alcuni momenti “in difficoltà. Perché c’è una notevole accelerazione”, dice.

Dopo che la sua azienda ha vinto in Francia alcuni premi per start-up, ha cominciato a prendere forma un progetto solare con il gestore statale ferroviario SNCF. Sun-Ways è coinvolta nella pianificazione di analoghi progetti in Corea del Sud, Spagna e Romania, e in colloqui esplorativi con potenziali partner in Cina, Tailandia, Australia e Stati Uniti.

pannelli in mezzo a rotaie
La start-up vodese ha dovuto creare diversi prototipi per convincere l’Ufficio federale dei trasporti a concedere il permesso di avviare il progetto pilota. Sun-Ways

In Svizzera, l’azienda ha messo a punto anche un sistema destinato a tratte ferroviarie che conducano a magazzini e stabilimenti industriali. Il Comune di Aigle, nel canton Vaud, ha approvato la realizzazione di uno studio di fattibilità per installare un impianto di produzione di energia solare su 1’500 metri di binari privati che portano alla sua zona industriale.

Il potenziale di alimentazione della rete

Ma che impatto ambientale potrebbe avere la tecnologia di energia solare su binario? Secondo Sun-Ways, i suoi pannelli potrebbero essere installati sull’intera rete ferroviaria svizzera, per una lunghezza complessiva di 5’317 chilometri. In questa maniera, la rete ferroviaria nazionale potrebbe produrre fino a 1 Terawattora (TWh) di energia solare all’anno, pari a circa il 2 per cento dell’elettricità consumata in Svizzera.

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Il portavoce dell’UFT Mark Siegenthaler dice di non essere in condizione di confermare le stime per il potenziale di lungo termine fornite da Sun-Ways. Nonostante questo, Siegenthaler conferma a SWI swissinfo.ch che la produzione di energia rinnovabile a ridosso dell’infrastruttura ferroviaria “sarebbe la benvenuta”.

La priorità adesso, ha detto, è che l’azienda e transN raccolgano dati con il progetto-pilota triennale, in particolare su aspetti cruciali come l’impatto sul logoramento dei binari, e le sfide relative alla loro manutenzione e monitoraggio.

L’Unione Internazionale delle Ferrovie lo scorso anno aveva detto a SWI swissinfo.ch che fra gli aspetti potenzialmente problematici ci sono la possibilità di piccole crepe sui pannelli, un maggior rischio di incendio lungo i cigli erbosi, e linee ferroviarie più rumorose a causa della presenza di una superficie dura, quella dei pannelli, sulla massicciata. Scuderi ci tiene a ribadire che è un’iniziativa in fase pilota, che “senza dubbio ci consentirà di raccogliere sapere essenziale per migliorare questa tecnologia”.

Accelerare la diffusione del solare

L’aumento nello sfruttamento dell’energia solare è uno dei pilastri della strategia svizzera per arrivare a emissioni nette pari a zero entro il 2050. Le autorità puntano entro questa scadenza ad avere ogni anno 45 Terawattora di energia generata con sole e vento – sette volte il valore del 2023. Di recente è stata approvata una legge per accelerare a livello nazionale la diffusione dell’energia solare. Il Governo sostiene l’installazione di pannelli su tutta una serie di superfici: dai tetti degli edifici, alle autostrade e persino ai pascoli alpini.

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Anche in Svizzera, come in molti altri Paesi, il mercato del fotovoltaico è in tempi recenti decisamente cresciuto. Dal 2020, il tasso annuale di aumento del solare è stato pari a oltre il 40 per cento. “Lo sviluppo di energia solare attualmente contribuisce con un ulteriore 2-3 per cento al fabbisogno energetico annuale del Paese. L’elettricità solare sta dunque diventando, con l’idroelettrico, il secondo pilastro della strategia di approvvigionamento nazionale. Nonostante l’aumento del consumo, entro il 2050 il solare sarà in grado di coprire il 50 per cento del fabbisogno nazionale”, sostiene Matthias Egli, amministratore delegato di SwissolarCollegamento esterno, l’associazione di categoria svizzera per l’energia solare. 

La Svizzera gioca al rialzo

Nonostante l’attuale crescita, il Paese continua a essere in ritardo rispetto ad altre nazioni del continente Europa.

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Uno studio pubblicato in maggio dalla Fondazione Svizzera Energia (SES) ha analizzato la produzione pro capita solare ed eolica in Europa. La Svizzera è finita al ventiduesimo posto – subito prima di Malta, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Slovacchia e Lituania.

Quanto al solare, il Paese è superato anche da nazioni che godono di meno radiazione. L’Olanda lo scorso anno ha conquistato la testa della classifica, arrivando a produrne pro capita oltre il doppio della Confederazione. Anche la Germania, precede la Svizzera.

Secondo la SES, il problema elvetico risiede nel quadro legale. “I rischi finanziari e di programmazione per investimenti in centrali eoliche e solari sono troppo alti”, ha scritto la SES nel rapporto pubblicato in maggio. Nuovi ordinamenti, come la legge sull’elettricità approvata dall’elettorato nel giugno 2024 e che punta ad accelerare lo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, dovrebbero contribuire a creare le condizioni “per un approccio sistematico che consenta obiettivi vincolanti, e condizioni-quadro favorevoli agli investimenti”.  

Articolo a cura di Veronica DeVore

Traduzione di Serena Tinari

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