Il primo museo svizzero dedicato ai mammut
A Niederweningen, piccola località nella campagna zurighese, è stato aperto il primo museo svizzero interamente dedicato ai mammut.
Inaugurato il 1° ottobre del 2005, in pochi mesi ha accolto più di 5’000 visitatori. Piccolo ma essenziale, piace sia a grandi che piccini.
La ridente cittadina di Niederweningen – poco più di 2000 anime – dispersa nella campagna attorno Zurigo, potrebbe a giusta ragione rivendicare il titolo di capitale svizzera dei mammut.
Il 3 luglio del 2003, durante lavori di scavo per la costruzione di una strada, sono state rinvenute ossa di mammut molto ben conservate.
Non è la prima volta che a Niederweningen avvengono ritrovamenti di questo tipo. Già nel 1880 erano stati rinvenuti resti di questi imponenti animali preistorici. A oggi, sono 9 i fossili venuti alla luce in questa zona.
Un museo in onore dei mammut
È la signora Verena Künzi, volontaria e da poco tempo anche appassionata di mammut, ad accoglierci all’entrata del museo. “Non sono un’esperta, spero di non fare brutte figure” ci avverte mentre termina di accendere le luci.
Normalmente il museo è aperto solo la domenica, ma su richiesta è possibile visitarlo anche in settimana. Una ventina di volontari sono a disposizione per delle visite guidate.
L’idea di creare un museo dedicato ai mammut è partita dalla locale associazione per la storia di Niederweningen e da rappresentanti del comune in seguito ai ritrovamenti del 2003.
Grazie alla concessione del terreno da parte del municipio e alla generosità dei privati, in poco più di 2 anni si è realizzato un piccolo ma grazioso tributo ad un grande animale.
Un viaggio nel tempo
Filo conduttore del museo è un canale luminoso incastonato nel pavimento che taglia in due la struttura e guida i visitatori attraverso i vari periodi storici. Partendo dal Medioevo si torna agli antichi Romani, per passare poi all’età del ferro, a quella del bronzo e infine a quella della pietra.
Da qui si entra nel mondo dei mammut. Grazie a pannelli esplicativi, filmati, ricostruzioni di ossa e denti e fossili originali, il visitatore può immaginarsi com’erano fatti e come vivevano questi affascinanti animali.
Elemento centrale dell’esposizione è la ricostruzione di uno scheletro di mammut a grandezza reale, realizzato sul modello di uno ritrovato nel 1969 a Praz-Rodet, nella Vallée de Joux, canton Vaud. Grande 2,80 m, risale a circa 14’000 anni fa.
I 3 elementi centrali
Altro punto forte del museo è la gigantografia dipinta sulla parete di fondo. Alta 4 metri e larga 9, raffigura la pianura attorno a Niederweningen come poteva essere ai tempi dei mammut, vissuti in questa regione tra il 70’000 e il 45’000 avanti Cristo.
In primo piano un mammut assieme al suo piccolo, poco lontano un lupo li scruta con sguardo feroce. Sullo sfondo, il verde della campagna circostante.
Oltre alla gigantografia e allo scheletro, suggestivo è il plastico in obliquo che ripropone la scena del ritrovamento dei fossili, così come si è presentato agli occhi degli operai. Le ossa incastonate nel modello sono quelle originali.
Museo con il vento in poppa
Anche se sono passati solo pochi mesi dall’apertura, c’è molta soddisfazione attorno al museo, come ci conferma la signora Künzi. “Sono sorpresa da quanta gente è arrivata. Da ottobre i visitatori saranno stati almeno 5’000”.
E questo grande interesse è certamente giustificato: benché sia piccolo, il museo è fatto bene. Elementi come lo scheletro, la gigantografia e il plastico permettono al visitatore di calarsi nell’atmosfera dell’epoca dei mammut.
L’unica critica che si può fare riguarda i pannelli esplicativi, che sono troppo dettagliati e lunghi da leggere. Questo è ancor più importante se lo scopo del museo è anche quello di avvicinare i bambini al mondo dei mammut e della paleontologia in generale.
Ma i curatori del museo conoscono il problema e si stanno già adoperando per risolverlo. “Stiamo realizzando dei semplici giochi da mettere sul nostro sito, così prima di venire a visitarci i maestri o i genitori possono stamparli e farli fare ai bambini. Almeno quando arrivano hanno già un’idea di ciò che troveranno” dice la signora Künzi.
swissinfo, Michel de Marchi, Niederweningen
Il museo è aperto tutte le domeniche (eccetto le festività) dalle 14 alle 17.
Su richiesta vengono organizzate visite settimanali per i gruppi organizzati.
Prezzi d’entrata: adulti 3.-, ragazzi fino a 16 anni 1.-
In Europa i mammut sono vissuti tra i 200’000 e 10’000 anni fa. Ma secondo alcuni ricercato già 2 milioni di anni fa erano presenti sulla terra. La loro rapida scomparsa alla fine del pleistocene pare sia dovuta ad un drastico cambiamento climatico.
Con la fine dell’ultima glaciazione, terminatasi circa 25’000 anni fa, le temperature sono cresciute di 4-5 gradi e le precipitazioni sono aumentate. Ciò ha sconvolto l’habitat dei mammut, animali erbivori, che non sarebbero riusciti ad adattarsi alla nuova situazione.
Recenti scoperte scientifiche hanno dimostrato che il mammut è antenato degli odierni elefanti. In particolare di quello indiano. Rispetto al suo discendente il mammut aveva zanne molto più lunghe, ricurve verso l’alto e all’indietro e un pelo lungo e folto.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.