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Il riscaldamento climatico ostacola l’innevamento artificiale

In Svizzera, circa il 20% delle piste è innevato artificialmente Keystone Archive

L'Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe di Davos ha invitato le stazioni sciistiche situate a media e bassa altitudine a effettuare approfondite valutazioni prima di investire in impianti per l'innevamento artificiale.

Al di sotto dei 1’500 metri di quota, la neve potrebbe in futuro sciogliersi rapidamente, se le temperature continueranno ad aumentare.

Le località sciistiche dovrebbero riflettere attentamente prima di effettuare investimenti destinati all’acquisto di cannoni da neve: in futuro – al di sotto dei 1’500 metri di quota – la neve artificiale potrebbe infatti sciogliersi rapidamente.

È questo lo scenario più plausibile, se il riscaldamento climatico proseguirà, delineato dall’Istituto federale per lo studio della neve e delle valanghe (SNV) di Davos.

L’istituto mette in guardia soprattutto le stazioni situate a bassa e media altitudine. Secondo uno studio dell’SNV pubblicato venerdì, l’innevamento artificiale sarà in futuro una soluzione indicata soprattutto per le stazioni di alta quota.

Sempre più caldo

Attualmente, rileva l’istituto, il 19% delle piste svizzere è innevato artificialmente. Secondo l’SNV, questa percentuale continuerà ad aumentare, dal momento che – per le stazioni invernali – la garanzia dell’innevamento è diventato un importante fattore di riuscita economica.

In Austria, sul 50% delle piste il manto nevoso è ottenuto artificialmente. In alcune regioni delle Alpi italiane, questo tasso raggiunge addirittura il 100%.

Il continuo aumento delle temperature dovrebbe tuttavia frenare questa tendenza. I ricercatori di Davos prevedono infatti, fino al 2050, un incremento medio di 1,8 gradi durante l’inverno. Questa evoluzione non comporterà soltanto una diminuzione delle nevicate: l’SNV ritiene che le stazioni avranno pure difficoltà crescenti a innevare la parte bassa delle piste (sotto i 1’500 metri) prima di Natale.

Una soluzione alternativa potrebbe essere quella di potenziare gli impianti di risalita che portano gli sciatori in alta quota.

Consumo idrico

Lo studio mostra peraltro che l’innevamento artificiale richiede grandi quantità di acqua. A Davos, per esempio, l’acqua utilizzata a questo fine raggiunge il 30% del consumo totale. L’elettricità necessaria per produrre la neve rappresenta dal canto suo lo 0,6% del consumo globale.

Un tale consumo idrico può condurre a problemi ambientali, rileva l’istituto grigionese. Il livello dei fiumi, già basso nel corso dell’inverno, rischia quindi di scendere al di sotto dei valori minimi.

swissinfo e agenzie

In Svizzera il 20% circa delle piste è innevato artificialmente. Questa percentuale è raddoppiata nel corso degli ultimi 5 anni.

Secondo molti esperti, il numero di chilometri di piste innevate artificialmente raddoppierà nuovamente nei prossimi 5 anni.

L’associazione delle funivie svizzere ritiene che saranno necessari 800 milioni di franchi di nuovi investimenti.

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