Inizia la caccia alla cometa
Rimandata due volte, è finalmente iniziata l’audace missione europea: inviare una sonda spaziale ad un appuntamento con una cometa. Previsto tra 10 anni.
Rosetta ha iniziato il suo lungo viaggio il 2 marzo alle 8.17 ora svizzera. Il lancio è stato seguito con passione dall’Università di Berna, implicata nella missione.
“Provo sentimenti di grande gioia e sollievo”, dice a swissinfo Peter Bochsler dell’istituto accademico bernese.
“Molte persone hanno dedicato un decennio della loro carriera scientifica allo sviluppo di strumenti ed apparecchiature ora integrate sulla sonda Rosetta”, aggiunge. “L’inizio della missione rappresenta quindi uno dei momenti più importanti della nostra vita”.
I ricercatori dell’Università di Berna hanno infatti dato vita a …Rosina: uno spettrometro che permetterà di analizzare la composizione chimica di gas e polveri che sfuggono alla cometa Churyumov-Gerasimenko.
L’astro è ormai nel mirino di Rosetta. Ma la caccia, partita da Kourou, nella Guyana francese con un razzo Ariane 5, durerà ben 10 anni: l’appuntamento con la cometa è infatti previsto soltanto nel maggio del 2014.
Un grosso pallone di rugby
Rosetta rappresenta con certezza la missione più ambiziosa mai tentata dall’Agenzia spaziale europea (ESA).
Nel 1986, l’Europa aveva già stupito il mondo raggiungendo la cometa di Halley con la sonda Giotto. Il satellite era passato a 600 chilometri di distanza dall’astro ed aveva offerto agli scienziati una mezz’ora d’osservazione ravvicinata. Soltanto.
Con Rosetta le cose dovrebbero andare diversamente. La nuova sonda dovrebbe installarsi nell’orbita della cometa Churyumov-Gerasimenko ed accompagnarla per alcuni mesi nella sua corsa attraverso lo spazio.
Durante la missione, Rosetta graviterà ad un solo chilometro di distanza dalla cometa. I suoi strumenti potranno così studiare a lungo questo grosso pallone di rugby di 5 km per 3.
Poi, l’ESA tenterà qualcosa d’inimmaginabile: atterrare sulla cometa.
Ghiaccio duro o neve molle?
Atterrare su un mondo sconosciuto è tutt’altro che banale. Anzi, l’operazione sarà davvero azzardata. La stessa ESA, che ha appena perso la sonda Beatle 2 sulla superficie di Marte, ne sa qualcosa.
Ma il caso della cometa sarà totalmente diverso da quello del pianeta rosso. Nessun’entrata nell’atmosfera, niente paracadute o airbags. Lo strumento per l’atterraggio Philae, una specie di grosso ragno a tre gambe, frenerà la breve discesa grazie ad un piccolo motore.
Non appena raggiunta la superficie, la sonda vi si arpionerà: la gravità dell’astro è talmente debole che il rischio di rimbalzare e perdersi nello spazio è elevato.
Ma esiste un’altra incognita: nessuno sa se la superficie della cometa sia composta da ghiaccio duro o da neve molle.
Giove, Marte e terra
Tutto ciò avverrà nei pressi di Giove, a circa 770 milioni di km dalla terra. Per arrivarci, Rosetta seguirà tuttavia un cammino ben più lungo, fatto di quattro immense ellissi concentriche.
Per raggiungere la velocità necessaria, il satellite dovrà sfruttare la forza di gravità della terra e quella di Marte. Traccerà dunque dei cerchi sempre più ampi, rimbalzando una volta sull’atmosfera di Marte e tre su quella della terra.
Alla ricerca delle origini
Se tutto andrà bene, gli scienziati avranno di che gioire. Le comete sono infatti ritenute degli scrigni nei quali sono racchiusi i segreti dell’origine dei mondi. E della vita.
“Lo spettro delle scoperte possibili è gigantesco”, afferma Willy Benz, professore d’astronomia all’Università di Berna.
Le comete contengono in effetti dei residui della materia originale che ha formato il nostro sistema solare. Qualcosa come 4.6 miliardi di anni fa.
Si è inoltre quasi certi che vi si possano trovare molecole complesse fatte d’idrogeno, azoto e carbonio. Il collante di ogni organismo vivente.
“C’è pure un’ipotesi secondo la quale gli elementi che hanno generato la vita sulla terra siano arrivati dal cielo proprio grazie ad una cometa”, ricorda Willy Benz.
Un’ipotesi che l’accoppiata Rosetta-Philae potrà, forse, permettere di testare.
swissinfo, Marc-André Miserez
(traduzione e adattamento: swissinfo, Marzio Pescia)
L’appuntamento con la cometa Churyumov-Gerasimenko è previsto nel maggio 2014.
Distanza da percorrere: 5 miliardi di chilometri.
Costo della missione: 1.05 miliardi di franchi svizzeri.
Inizialmente Rosetta avrebbe dovuto decollare nel gennaio 2003 ed avere come obiettivo la cometa Virtanen.
L’esplosione in volo di un razzo Ariane 5 un mese prima dell’inizio della missione, aveva tuttavia rimesso in causa l’intero programma.
Gli astronomi dell’ESA hanno dunque dovuto studiare un nuovo piano di volo e fissare un nuovo obiettivo: la cometa Churyumov-Gerasimenko.
Tra gli strumenti di Rosetta, lo spettrometro Rosina, che permetterà d’analizzare gas e polveri che sfuggono dalla cometa, è stato parzialmente concepito dall’Istituto di fisica dell’Università di Berna.
Rosina ha dato lavoro pure ad altre quattordici scuole od aziende svizzere. In totale venticinque imprese svizzere sono implicate nella missione di Rosetta.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.