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L’Europa vuole migliorare il benessere degli animali

La legislazione svizzera mira anche a proteggere la dignità degli animali Keystone

Riuniti per un seminario a Strasburgo, i paesi membri del Consiglio d'Europa, tra cui la Svizzera, vogliono esaminare le possibilità per migliorare la sorte degli animali.

Secondo il direttore dell’Ufficio federale di veterinaria Hans Wyss, occorre innanzitutto colmare il divario tra la legislazione e il trattamento reale degli animali.

Ancora oggi sussiste un grande fossato tra la legislazione volta ad assicurare un reale benessere animale in Europa e la realtà delle pratiche, dal trattamento degli animali al loro trasporto.

Per colmare questa lacuna, i membri del Consiglio d’Europa, tra cui figura anche la Svizzera, si riuniscono dal 23 al 24 novembre nell’ambito di un seminario di lavoro a Strasburgo.

Organizzato congiuntamente dall’Unità per il benessere animale del Consiglio d’Europa e dall’Unione europea, con il sostegno dell’Organizzazione mondiale della sanità animale, il seminario esaminerà la maniera in cui le legislazioni e le norme attuali relative alla protezione degli animali sono attuate in Europa.

A tal fine, le delegazioni partecipanti intendono impiegare la più vasta indagine svolta finora sulla questione a livello continentale, alla quale hanno partecipato anche i paesi dell’Europa orientale e dei Balcani, dalla Russia alla Croazia.

Legge svizzera più severa

“Il fatto che questo seminario sia stato organizzato da tre importanti istituzioni internazionali dimostra che oggigiorno vi è una reale volontà di affrontare la questione del benessere degli animali”, dichiara a swissinfo Hans Wyss, direttore dell’Ufficio federale di veterinaria.

“Anche in Svizzera uno degli obbiettivi principali della nuova legge sulla protezione degli animali è di colmare il divario tra il diritto e la realtà”.

Nel dicembre scorso, il parlamento svizzero ha approvato una serie di misure legali volte a migliorare la protezione della dignità e il benessere degli animali.

In base alle nuove disposizioni legali d’ora in poi possono essere puniti non soltanto gli autori di maltrattamenti, ma anche coloro che abbandonano un animale o che violano la loro dignità.

“In Svizzera ci troviamo sulla strada giusta, ma rimane certamente ancora molto da fare per rafforzare la sorveglianza e migliorare l’informazione e la sensibilizzazione della popolazione”, aggiunge Wyss, che guida la delegazione svizzera a Strasburgo.

Problema dei trasporti

Nel corso del seminario, numerosi rappresentanti dei servizi veterinari nazionali di circa cinquanta paesi condivideranno le proprie esperienze in materia di promozione e di applicazione della legislazione per il benessere animale.

I partecipanti intendono valutare le possibilità per superare gli ostacoli sociali, legali, economici e scientifici che impediscono l’effettiva realizzazione delle misure legali destinate a garantire il benessere degli animali.

A detta di Hans Wyss, uno dei problemi principali da risolvere concerne il trasporto internazionale degli animali.

“Non vi è nessuna ragione per trasportare animali vivi per centinaia e centinaia di chilometri, dal momento che esistono macelli in ogni paese europeo. Sarebbe molto più sensato trasportare in seguito la carne congelata”.

swissinfo

Secondo le stime, in Svizzera ci sono 17 milioni di animali, tra cui 7 milioni di animali domestici.
Nelle case svizzere ci sono 1,3 milioni di gatti e 400’000 cani.
Ogni anno, circa 475’000 animali sono utilizzati per ricerche scientifiche.
Circa 63’000 animali sono stati sottoposti a trattamenti di ingegneria genetica.

Nel dicembre 2005 il parlamento svizzero ha adottato un testo di legge che rafforza la protezione degli animali, prendendo meglio in considerazione la loro dignità e il loro benessere.

In base alla nuova legge possono essere puniti non soltanto gli autori di maltrattamenti, ma anche coloro che abbandonano un animale o arrecano pregiudizio alla loro dignità.

In merito al trasporto degli animali, la legge limita la durata del tragitto a 6 ore a partire dal luogo di carico. Vieta inoltre l’importazione di pelli di cani e gatti, nonché di prodotti realizzati con tali pelli.

La castrazione dei porcellini senza anestesia sarà vietata dal 2009, pur lasciando al Consiglio federale la facoltà di rinviare il termine di due anni, se entro tale data “non sarà disponibile alcun metodo sostitutivo concretamente applicabile”.

La macellazione rituale resta vietata. Tuttavia rimane autorizzata l’importazione di carne casher e halal per rispondere alle necessità delle comunità ebraica e musulmana che vivono in Svizzera.

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