L’inglese, il quadrilinguismo, la globalizzazione
L'importanza attribuita all'inglese, che di base nessuno contesta, continua a crescere, e non solo nel nostro Paese.
Considerate le particolarità elvetiche molti si chiedono se l’inglese possa costituire una minaccia per quadrilinguismo.
“Da linguista – precisa subito Matteo Casoni dell’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana – non posso certo sostenere che una lingua costituisca una minaccia e che bisogna magari proteggersi “eliminandola””.
“Inoltre i dati statistici dimostrano che l’inglese non minaccia le lingue nazionali come lingue materne e in Svizzera l’inglese è solo la quinta tra le lingue non nazionali più diffuse. Però è un fatto indiscutibile – osserva ancora Casoni – che l’inglese sia la lingua dell’economia e della globalizzazione e che quindi sia sempre di più una lingua da imparare”.
Altrettanto indiscutibile e di interesse prioritario, secondo l’esperto, è la necessità di mantenere e consolidare le lingue nazionali.
“La minaccia – sottolinea il ricercatore – non sta in una lingua, ma nella volontà di voler omogeneizzare le lingue e le culture, oppure nel ragionare solo in termini pragmatici o “di moda” quando si tratta di pianificare la formazione linguistica e culturale delle nuove generazioni.
Equilibri e nuovi esigenze
Il rafforzamento dell’inglese e l’indebolimento del quadrilinguismo può essere corretto? Oppure questa “rivoluzione” linguistica è destinata a continuare?
Ecco che cosa ci risponde ancora Matteo Casoni: “E’ chiaro che le lingue nei loro territori non sono in pericolo (tranne il romancio), è anche chiaro che l’inglese è richiesto come lingua da conoscere per comunicare nel mondo d’oggi”.
“Se da una parte è auspicabile che l’apprendimento dell’inglese non vada a discapito dell’apprendimento delle lingue nazionali, è anche vero che molti si domandano se sia opportuno (in termini didattici e anche economici) lo studio di quattro lingue (le tre nazionali più l’inglese – o addirittura di cinque se vogliamo metterci anche il romancio!).
“Io credo di sì, è opportuno sostenere iniziative che promuovano l’apprendimento di più lingue”.
swissinfo, Françoise Gehring
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