L’LSD interessa di nuovo la medicina
La droga psichedelica, simbolo della cultura hippie degli anni Sessanta, potrebbe ritornare ben presto negli ospedali per cure medico-palliative.
Le autorità sanitarie elvetiche hanno approvato l’avvio di uno studio psicoterapeutico, che prevede la somministrazione di LSD a pazienti ammalati di cancro in fase terminale o altre malattie incurabili.
Sviluppato nel 1938 dal chimico svizzero Albert Hoffmann, l’LSD era stato impiegato per alcuni decenni in ambito medico-terapeutico, prima di farsi conoscere per le sue virtù allucinogene, molto apprezzate dalla generazione hippie.
Per la prima volta dalla sua proibizione negli anni Sessanta, la Confederazione ha nuovamente autorizzato uno studio clinico sulle possibilità d’impiego a scopo terapeutico di questa droga, sintetizzata partendo dalle proprietà di un fungo parassita della segale.
“Sono convinto che l’LSD può essere impiegato positivamente nel quadro di alcune psicoterapie”, dichiara Peter Gasser, terapista di Soletta incaricato di promuovere lo studio sponsorizzato dall’Associazione multidisciplinare di studi psichedelici.
“Prendiamo dei pazienti confrontati alla morte, terrorizzati dall’idea di morire e alla ricerca di un senso spirituale della loro vita. L’LSD può essere di aiuto a queste persone in simili situazioni”.
Sogni diurni intensi
Lo studio condotto da Peter Gasser prenderà inizio in gennaio. Vi parteciperanno 12 pazienti che riceveranno una dose di 200 microgrammi di LSD o una sostanza placebo.
“I pazienti, che saranno tenuti due giorni sotto osservazione medica, si troveranno per circa 8 otto ore in una fase paragonabile ad un sogno diurno, durante il quale potranno rimaner coricati e ascoltare tranquillamente della musica”, spiega lo psicoterapista.
“Sono convinto che, un giorno, l’LSD diventerà un prodotto come la morfina e che il personale medico, specialmente formato, potrà amministrarla ai pazienti”, aggiunge Peter Gasser.
Questa sostanza allucinogena permette di raggiungere degli stati mentali particolari, in cui le percezioni e i sentimenti sono modificati e intensificati. Il divieto dell’LSD era stato motivato dai rischi di trip allucinanti, con conseguenti attacchi di panico o di paranoia.
Generalmente sicura
L’LSD è comunque una delle sostanza mediche che sono state maggiormente studiate. Dalle esperienze fatte diversi anni fa risulta che, generalmente, l’impiego di questa droga a livello terapeutico può essere considerato “sicuro”.
Prima del suo divieto, nel 1966, alcuni terapisti consideravano addirittura l’LSD un rimedio quasi miracoloso in ambito psicoterapeutico. In seguito, con la sua proibizione, le sue virtù sono state quasi dimenticate.
Peter Gasser ha incontrato non poche difficoltà per ottenere l’autorizzazione di condurre il suo studio, da parte della commissione etica del canton Argovia, di Swissmedic, l’Istituto svizzero dei prodotti terapeutici, e dell’Ufficio federale della sanità. Solo il 5 dicembre scorso ha ricevuto il via libera definivo.
A detta di Elisabeth Grimm-Bättig, presidente della comissione etica del canton Argovia, gli interrogativi maggiori riguardano l’informazione data ai pazienti e la situazione particolare in cui si trovano al momento della somministrazione di LSD.
“Queste persone sanno che non hanno più molto tempo da vivere. Devono però conoscere gli effetti positivi e negativi legati all’uso di questa sostanza. Vogliamo che abbiano il tempo di informarsi debitamente e che non si sentano sotto pressione”, spiega Elisabeth Grimm-Bättig.
Clima più liberale
Secondo Peter Gasser, l’approvazione del suo studio da parte delle autorità competenti è legata al fatto che oggi vi è un “clima più liberale”, favorito dal lavoro delle commissioni etiche.
“Venti o trent’anni fa non sarebbe stato possibile di lanciare uno studio simile. L’atteggiamento nei confronti delle questioni della droga era troppo negativo”, afferma lo psicoterapista.
Da parte sua, Albert Hoffmann, il padre dell’LSD, ha dichiarato di rallegrarsi del fatto che la sostanza da lui inventata venga lentamente riabilitata.
“Il mio desiderio è diventato una realtà. Non credevo di poter vivere così a lungo da poter assistere al ritorno dell’LSD nella medicina”, ha dichiarato recentemente il chimico svizzero, che ha raggiunto i 102 anni di età.
swissinfo, Simon Bradley
(traduzione di Armando Mombelli)
L’LSD, sostanza basata sull’acido lisergico, è stata scoperta nel 1938 dal chimico svizzero Albert Hoffmann, impiegato presso l’azienda farmaceutica basilese Sandoz.
I ricercatori stavano effettuando studi per identificare e sintetizzare composti chimici provenienti dalle piante. Sandoz produsse e vendette le prime pasticche di LSD nel 1947, destinandole principalmente quale trattamento per l’alcolismo e altri disturbi di ordine psicologico.
In particolare, vennero condotti test clinici sul potenziale uso dell’LSD come elemento di una psicoterapia psichedelica per curare autismo, depressione e alcoolismo.
Successivamente, durante gli anni Sessanta, l’LSD divenne un simbolo della cultura hippie e si diffuse negli ambienti alternativi. Durante il medesimo periodo, l’uso della sostanza perse il favore degli ambienti medici e fu vietata in molti paesi. Sandoz ne interruppe la produzione nel 1966.
L’LSD è una delle sostanze allucinogene più potenti, con importanti effetti sulle percezioni fisiche e psichiche. L’LSD non causa dipendenza, ma la sua assunzione regolare può originare turbe psichiche.
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