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La giustizia americana fa finire Serono in rosso

Serono è sospettata di pratiche di vendita illegali. Serono

Un'inchiesta della procura americana riguardo alle modalità di vendita del farmaco Serostim sta mettendo in difficoltà Serono.

Il gruppo biotecnologico ginevrino si è visto costretto a costituire un accantonamento straordinario e ha quindi chiuso il trimestre con una forte perdita, pari a circa 670 milioni di franchi, nonostante un fatturato in crescita.

I mercati non hanno gradito la notizia: alla borsa svizzera il titolo Serono perdeva in apertura circa il 7%.

Senza il fattore straordinario l’utile netto risulta di 92,7 milioni di dollari (l’11% in meno dei primi tre mesi del 2004), quello operativo di 107,2 milioni (meno 6,9%). Il giro d’affari è invece progredito dell’8% a 601,5 milioni di dollari: espressa in valuta locale la crescita è del 4,4%.

Ma su tutte queste cifre pesa l’accantonamento per la vertenza negli USA di 725 milioni di dollari (oltre 850 milioni di franchi), che ha direttamente causato la perdita netta di 567,7 milioni di dollari.

Pratiche di marketing illegale

All’origine dei problemi vi è il medicinale Serostim, un preparato utilizzato per contrastare la perdita di peso nei pazienti affetti da Aids. La procura di Boston sospetta Serono di promuovere il farmaco attraverso pratiche di marketing illegali.

«Sebbene non sia ancora stato concluso un accordo definitivo, i colloqui della società con la procura sono giunti ad un punto tale che appare necessario iscrivere un accantonamento: la direzione ritiene che sarà sufficiente a coprire i costi della causa», si legge nel comunicato.

Nel 2001 la principale filiale americana di Serono ha dovuto mettere a disposizione del procuratore di Boston documenti relativi al Serostim che risalivano fino al 1992.

L’inchiesta coinvolge anche altre imprese farmaceutiche e interessa fra l’altro la fissazione dei prezzi che i produttori impongono ai grossisti americani: secondo i giudici inquirenti queste tariffe potrebbero essere troppo elevate. Serono ha precisato di aver pienamente cooperato a queste indagini.

Bertarelli rimane ottimista

Per quanto riguarda l’attività corrente, si segnala un aumento dei costi d’esercizio di quasi il 12% a 494,2 milioni di dollari. Sul fronte delle vendite spicca l’ottimo andamento del farmaco di punta del gruppo, il Rebif, che ha raggiunto negli Stati Uniti una quota del 18,2% delle prescrizione totali e del 22,4% delle nuove prescrizioni.

Anche il medicinale Raptiva ha fatto dei progressi: viene ora rimborsato dalle assicurazione in 12 paesi. «Siamo molto soddisfatti», ha affermato il presidente della direzione Ernesto Bertarelli commentando l’evoluzione dei due prodotti.

Bertarelli si dice convinto di riuscire a realizzare gli obiettivi fissati per l’insieme dell’anno – fatturato di 2,6 miliardi di dollari e utile di 520-540 milioni – escludendo però l’impatto del costo straordinario della vertenza Serostim.

swissinfo e agenzie

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